Author: CyberAntifa Date: To: autistici CC: hackmeeting Subject: Re: [Hackmeeting] Resistenza alle piattaforme
Io programmo anche e ho impostato qualcosa che, anche se molto allo
stato embrionale, può realizzare almeno in parte questa mia idea.
Si tratta di un sistema di chat molto semplice basato su web server (php
+ mysql) che ha la caratteristica essenziale, che lo distingue dalle
normali (?) piattaforme, di non tenere account utente.
Al momento c'è una paginetta web con un bel po di javascript dietro che
legge e scrive dal database interfacciandosi via http con degli script
php che a loro volta accedono al database.
Non è previta la registrazione da nessuna parte da parte di chi vuole
scrivere, ogniuno entra con il nickname che vuole, anzi può entrare con
più nickname e saltare al volo da uno all'altro.
Quello che voglio ora implementare è un meccanismo di controllo diretto
e completo da parte dell'utente sui propri messaggi, in modo che li
possa rimuovere in qualunque momento, basato su un sistema di chiavi
asimmetriche.
L'altro aspetto che mi ripropongo di affrontare è quello della gestione
di profili che sia accessibile solo all'utente stesso (quindi nessuna
registrazione su nessun server) e di fare in modo che sia l'utente
stesso ad associare un messaggio al proprio profilo se vuole (oppure
lasciare anonimo il messaggio).
Ho fatto qualcosa con interfaccia web lato client, ma nulla vieta che si
possa sviluppare le medesime funzionalità con un qualunque linguaggio di
programmazione; anzi è fondamentale, se la mia idea avrà un seguito, che
si possa sviluppare un app per smartphone con queste funzioni.
Se qualcuno ha voglia di partecipare allo sviluppo, mi pongo la
questione di quale è la piattaforma di sviluppo condiviso più
appropriata.
(Per quanto possa sembrare una contraddizione interna parlare di
"resistenza alle piattaforme" e appogiarsi proprio a una piattaforma per
sviluppare un primo strumento per tale resistenza...)
On 2018-05-19 23:35, autistici wrote: > Il 19/05/2018 17:59, CyberAntifa ha scritto:
>> La nostra possibilità sta piuttosto nelllo sviluppo di pratiche e di
>> strumenti per usare la rete secondo i nostri desideri e le nostre
>> utilità.
> Se esistesse un social del genere io lo userei molto volentieri; lo
> pagherei pure se mi permettesse di comunicare in totale sicurezza con
> la mia comunita'. E non sarei il solo tenuto conto che la stampa di
> qualita' US sta rinascendo grazie agli abbonamenti a pagamento.
>
> Si potrebbe chiedere soldi in rete per il progetto; non come donazione
> (che non funziona a dovere), ma come investimento per la propria
> liberta' di tenere privato cio' che lo e'. Calcolare il numero degli
> utenti minimi per rendere la piattaforma appetibile al grande pubblico
> e chiedere la disponibilità di pagare un anno di abbonamento. Quando
> tutto e' pronto si batte cassa. Gli utili reinvestiti nel rispetto dei
> valori fondanti e magari un pizzico di marketing buono, quello che
> soddisfa i bisogni senza crearli.
>
> Non scrivo codice, mi occupo di promozione e mi piacerebbe molto dare una mano.
>
> mulars