Giovedì 12 aprile 2018, giardini pubblici di via Azzone Visconti ang. 
via Durini*, h 21.30, FOA Boccaccio 003 & Tarantula organizzano, 
nell'ambito di Street Books, l'incontro/presentazione con Silvio 
Antonini, autore de
LA BATTAGLIA DI CABLE STREET (RedStarPress, 2017)
La disfatta delle camicie nere inglesi e la nascita dell'antifascismo 
militante europeo.
«Non potrò mai dimenticare, per il resto della mia vita, come il gruppo 
degli appartenenti alla classe dei lavoratori si oppose alla malvagità 
dei razzisti» – William J. Fishman, testimone oculare dei fatti di Cable 
Street.
https://boccaccio.noblogs.org/post/2018/04/02/street-books/
*in caso di pioggia l'iniziativa si terrà presso la FOA Boccaccio 003 di 
via Rosmini 11, Monza
*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-
Sabato 14 aprile 2018, FOA Boccaccio 003, via Rosmini 11, Monza
BRIANZA RUMOROSA FEST
Ecco un festival dedicato alle band brianzole, che nasce dentro le mura 
dell'unico spazio occupato brianzolo. La formula è chiara: band locali 
che si confrontano con una o due band del panorama italiano. Il genere 
proposto è vario, perché a noi non piace limitarsi, preferiamo spaziare 
e dare spazio. Quando? Sabato 14 aprile!
https://boccaccio.noblogs.org/post/2018/03/29/brianza-rumorosa/
Si alterneranno sul palco:
BENGALA HEAVY ENSEMBLE – Duo basso batteria distruggi tutto da Monza.
La Scatola Nera – Atmosfere noise e cavalcate rock dalla Brianza con 
furore.
Folie à Deux – Combo noise punk che miscela l'ardore della sezione 
ritmica alle melodie sguaiate e assassine della voce e della chitarre, 
direttamente da sesto San Giovanni.
NEGOT – band post punk che strizza l'occhio a varie atmosfere dalle più 
scure a quelle più incazzate e piene di rabbia. Loro arrivano da bergamo 
e sanno fare viaggiare, ma anche pogare.
Tutto alla FOA Boccaccio, via Rosmini 11 a monza.
Vieni e supporta le bande locali.
*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-
LA BATTAGLIA DI CABLE STREET (RedStarPress, 2017)
Subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale, insieme alla 
pacificazione imposta dall'ordine capitalista e alle mancate epurazioni 
di fascisti e nazisti dai ruoli-chiave che occupavano prima della guerra 
(e che continuarono a occupare dopo), iniziò a farsi strada una comoda 
interpretazione revisionista della storia contemporanea. Secondo questa 
vulgata l'età dei fascismi poteva essere archiviata come se si stesse 
parlando di una malattia, un virus che, per ragioni oscure, aveva 
colpito nazioni come l'Italia e la Germania, a causa di una presunta 
assenza di anticorpi democratici in simili paesi. Le cose, in realtà, 
andarono in maniera diversa. E che il fascismo non fu – e non è – altro 
che una risposta con la quale il capitalismo affronta le 
ristrutturazioni imposte dalle crisi a cui è periodicamente soggetto, è 
dimostrato da un contesto come quello britannico e dalla spettacolare
affermazione che, anche in terra d'Albione, ebbe una formazione come la 
British Union of Fascists di sir Oswald Mosley, seriamente intenzionata 
a imporre a Londra lo stesso regime razzista, totalitario e corporativo 
già in vigore a Roma e a Berlino. Sostenute da importanti organi di 
informazione, coperte dall'ambiente conservatore e finanziate da ricchi 
industriali oltre che dallo stesso partito di Mussolini, le camice nere 
di Mosley imperversarono nell'Inghilterra degli anni Trenta senza 
trovare in alcun ambito istituzionale o legale un vero argine contro le 
loro azioni. La sorte dei fascisti britannici, al contrario, venne 
sconvolta dal basso e, in modo particolare, grazie a una decisiva azione 
di piazza. Correva il 4 ottobre del 1936, infatti, quando una corale 
azione di popolo attaccò le camice nere di Mosley nel corso di una 
manifestazione organizzata a Cable Street, sbaragliando i fascisti 
insieme alle forze dell'ordine accorse in loro difesa. Quella giornata, 
le cui vicende sono ricostruite per la prima volta in italiano da Silvio 
Antonini in questo libro, fu determinante perché, dimostrando come 
soltanto fuori dalle istituzioni è possibile combattere e vincere i 
movimenti di estrema destra, segna idealmente la nascita 
dell'antifascismo militante europeo.
SILVIO ANTONINI – Nato a Viterbo nel 1977, è laureato in Archivistica e 
ha curato la consulenza storica per numerosi documentari, mostre, 
pubblicazioni e spettacoli teatrali dedicati all'antifascismo e alla 
Resistenza. Tra le sue pubblicazioni, il libro "Faremo a fassela. Gli 
Arditi del Popolo e l'avvento del fascismo a Viterbo e nell'Alto Lazio" 
(2010).