Settembre, come ormai da un pò di anni, il rivebero della musica 
popolare risuona a San Feliciano. La musica  e il canto in questa 
accezione sono sosta, sospensione, incrociarsi di sguardi. Il tema di 
questo anno viene dalla dicotomia tra transitorietà e permanenza, tra 
identità e radici. Le radici: recise, bruciate dal sale. Le identià: 
arbitrarie, caleidoscopiche premesse. L'errare, senza più le prime 
sfuggendo alla seconde, apre un discorso possibile. Il vivifico 
ricordare prorpio di un posto è ora vicino al ricordare transiti di 
posto in posto... Vi aspetto sulla terrazza del Tamozzone, quasi come il 
ponte della nave dei folli, se non piove. Altrimenti, ci si  ricovererà 
al "Posatoio" in via Braccio Fortebraccio 2... A vederci Andrea.
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Zanardi: pane, alfabeto e socialismo
Per il centenario del forno del pane
Certosa di Bologna
26 settembre 2017
ore 21.00
In scena l’attrice Simona Sagone e il fisarmonicista Salvatore Panu.
Lo spettacolo avrà luogo anche in caso di maltempo.
Ritrovo ore 20:30 presso l'ingresso principale in via della Certosa 18
(da Viale Gandhi, Largo Vittime dei Lager Nazisti)
Prenotazione obbligatoria al 333 4774139 (matt-pom) info@???
www.youkali.it
Il testo, scritto da Simona Sagone, vuole celebrare il centenario 
dell’apertura del Forno del Pane che in tempo di guerra consentì ai 
Bolognesi di non patire la fame. Il centenario coincide con i 10 anni di 
apertura del MAMbo- Museo d’Arte Moderna di Bologna che ha sede nell’ex 
Forno del Pane. Lo spettacolo racconta il drastico risveglio della 
Bologna di primo Novecento detta “bella addormentata sopra un cumulo di 
letame” grazie all’opera del Sindaco Francesco Zanardi e della sua 
giunta che dal 15 luglio 1914 diede avvio a radicali riforme incidendo 
sullo spirito della città.
La drammaturgia prevede 5 stazioni durante le quali verrà rappresentata 
la vita e il progetto politico del socialista Zanardi a cominciare dal 
sostegno alle lotte contadine nel mantovano, da cui proveniva, per 
arrivare al suo impegno come assessore all’igiene a Bologna nella giunta 
Golinelli (1902-1905) e alla sua elezione coincidente con gli spari 
sull’Arciduca Ferdinando e la sua consorte Sofia, a Sarajevo, il 28 
giugno del 1914.
Verranno evocate le tappe che portarono alla nascita del fascismo 
bolognese: la costituzione del Fasci di Combattimento di Leandro 
Arpinati, i terribili momenti della strage del 21 novembre 1920, che 
metterà fine alla appena nominata giunta di Ennio Gnudi, successore di 
Francesco Zanardi, come anche la tragica morte di Libero Zanardi nel 
giugno del ’22 a seguito di un pestaggio dei fascisti. Il racconto 
citerà l’elezione del Sindaco Dozza che volle accanto Zanardi sul 
balcone di Palazzo D’Accursio il 24 marzo del ’46, mentre il popolo 
nella piazza inneggiava ad una fusione delle forze di sinistra. Lo 
spettacolo si chiuderà con un ricordo dell’entusiasmante discorso del 
Sindaco Zanardi tenuto il 14 aprile del 1919 al Teatro Comunale di 
Bologna per la prima di quattro rappresentazioni teatrali gratuite di 
istruzione popolare da lui volute, a sottolineare l’impegno di quello 
straordinario uomo politico per l’elevazione spirituale del popolo 
attraverso l’arte.


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