-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:     I: Da condividere
Data:     Sun, 13 Aug 2017 13:04:21 +0200
Mittente:     amalia.navoni <amalia.navoni@???>
A:     Clnsm_Simpatizzanti@Egroups. Com <clnsm_simpatizzanti@???>
*Da:*mirelladegregorio@??? [
mailto:mirelladegregorio@gmail.com]
*Inviato:* venerdì 11 agosto 2017 19:33
*Oggetto:* Da condividere
Condividete e fate in modo che gli italiani sappiano cosa sta veramente 
vivendo gran parte della popolazione africana.
Appello di padre Alex Zanotelli* ai giornalisti italiani:
«Rompiamo il silenzio sull’Africa.
Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno 
qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che 
tanti popoli africani stanno vivendo
Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la 
crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. 
Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire 
il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media 
italiani, come in quelli di tutto il modo del resto.
Trovo infatti la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che 
televisivi, così provinciali, così superficiali, così ben integrati nel 
mercato globale.
So che i mass-media , purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi 
economico-finanziari, per cui ognuno di voi ha ben poche possibilità di 
scrivere quello che veramente sta accadendo in Africa.
Mi appello a voi giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere 
l’omertà del silenzio mediatico che grava soprattutto sull’Africa.
È inaccettabile per me il silenzio sulla drammatica situazione nel Sud 
Sudan (il più giovane stato dell’Africa) ingarbugliato in una paurosa 
guerra civile che ha già causato almeno trecentomila morti e milioni di 
persone in fuga.
È inaccettabile il silenzio sul Sudan, retto da un regime dittatoriale 
in guerra contro il popolo sui monti del Kordofan, i Nuba, il popolo 
martire dell’Africa e contro le etnie del Darfur.
È inaccettabile il silenzio sulla Somalia in guerra civile da oltre 
trent’anni con milioni di rifugiati interni ed esterni.
È inaccettabile il silenzio sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più 
oppressivi al mondo, con centinaia di migliaia di giovani in fuga verso 
l’Europa.
È inaccettabile il silenzio sul Centrafrica che continua ad essere 
dilaniato da una guerra civile che non sembra finire mai.
È inaccettabile il silenzio sulla grave situazione della zona saheliana 
dal Ciad al Mali dove i potenti gruppi jihadisti potrebbero costituirsi 
in un nuovo Califfato dell’Africa nera.
È inaccettabile il silenzio sulla situazione caotica in Libia dov’è in 
atto uno scontro di tutti contro tutti, causato da quella nostra 
maledetta guerra contro Gheddafi.
È inaccettabile il silenzio su quanto avviene nel cuore dell’Africa , 
soprattutto in Congo, da dove arrivano i nostri minerali più preziosi.
È inaccettabile il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame 
in Etiopia, Somalia , Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad, 
la peggior crisi alimentare degli ultimi 50 anni secondo l’ONU.
È inaccettabile il silenzio sui cambiamenti climatici in Africa che 
rischia a fine secolo di avere tre quarti del suo territorio non abitabile.
È inaccettabile il silenzio sulla vendita italiana di armi pesanti e 
leggere a questi paesi che non fanno che incrementare guerre sempre più 
feroci da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi. (Lo scorso 
anno l’Italia ha esportato armi per un valore di 14 miliardi di euro!).
Non conoscendo tutto questo è chiaro che il popolo italiano non può 
capire perché così tanta gente stia fuggendo dalle loro terre rischiando 
la propria vita per arrivare da noi.
Questo crea la paranoia dell’“invasione”, furbescamente alimentata anche 
da partiti xenofobi.
Questo forza i governi europei a tentare di bloccare i migranti 
provenienti dal continente nero con l’Africa Compact , contratti fatti 
con i governi africani per bloccare i migranti.
Ma i disperati della storia nessuno li fermerà.
Questa non è una questione emergenziale, ma strutturale al sistema 
economico-finanziario. L’ONU si aspetta già entro il 2050 circa 
cinquanta milioni di profughi climatici solo dall’Africa. Ed ora i 
nostri politici gridano: «Aiutiamoli a casa loro», dopo che per secoli 
li abbiamo saccheggiati e continuiamo a farlo con una politica economica 
che va a beneficio delle nostre banche e delle nostre imprese, dall’ENI 
a Finmeccanica.
E così ci troviamo con un Mare Nostrum che è diventato Cimiterium 
Nostrum dove sono naufragati decine di migliaia di profughi e con loro 
sta naufragando anche l’Europa come patria dei diritti. Davanti a tutto 
questo non possiamo rimane in silenzio. (I nostri nipoti non diranno 
forse quello che noi oggi diciamo dei nazisti?).
Per questo vi prego di rompere questo silenzio-stampa sull’Africa, 
forzando i vostri media a parlarne. Per realizzare questo, non sarebbe 
possibile una lettera firmata da migliaia di voi da inviare alla 
Commissione di Sorveglianza della RAI e alla grandi testate nazionali? E 
se fosse proprio la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) a fare 
questo gesto? Non potrebbe essere questo un’Africa Compact 
giornalistico, molto più utile al Continente che non i vari Trattati 
firmati dai governi per bloccare i migranti?
Non possiamo rimanere in silenzio davanti a un’altra Shoah che si sta 
svolgendo sotto i nostri occhi. Diamoci tutti/e da fare perché si rompa 
questo maledetto silenzio sull’Africa.
*Alex Zanotelli è missionario italiano della comunità dei Comboniani, 
profondo conoscitore dell'Africa e direttore della rivista Mosaico di Pace