care amiche e cari amici,
vi chiediamo di votare on line, subito entro il 16 luglio,
all'indirizzo:
http://www.sceglitu.acli5xmille.it/vota/idea/188
un nostro progetto che riteniamo particolarmente importante, da
sostenere, affinchè ottenga un buon numero di preferenze e possa essere
attuato grazie ad un contributo di 5mila euro del 5 per mille delle ACLI.
vi ringrazio e mi raccomando, passate parola (tante parole)
annamaria
Il titolo è
*Donne migranti vittime di violenza domestica: costruire, nel presente,
un diverso futuro*
L’idea progettuale nasce da una esperienza realizzata in questo
periododauna volontaria della nostra Associazioneall’interno di una casa
rifugio. L’esperienza ha evidenziatol’utilità disvolgere una azionecon
carattere di continuità.Le donne vittime di violenza ospiti delle case
rifugio sono soggette a restrizione della libera circolazione per motivi
di sicurezza. In molti casi tale restrizione impedisce anche di
frequentare corsi di formazione sul territorio. Si tratta di donne
sradicate che, oltre ad aver vissutosituazioni di violenze fisiche e
psichiche, molto spessoincontrano difficoltà di integrazione perché sono
prive delle competenze comunicative, linguistiche e relazionali,
necessaire per interagire con il territorio e anche perrelazionarsi
all’interno delle stesse strutture che ospitano persone provenienti da
paesi e da culture diverse.La conoscenza della lingua e le competenze
comunicative sono fondamentali per intraprendere percorsi di autonomia
personali e lavorativi. La nostra proposta intende rispondere a queste
esigenze strutturando un’ offerta individualizzata e flessibile di
percorsi di formazione in grado di adattarsi a persone impossibilitatead
uscire dalle strutture e al tempo stesso che sia funzionale a percorsi
di protezione di durata variabile e alivelli differenziati di conoscenza
linguistica e di bisogni.
incollo sotto l'intero progetto
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*Obiettivi *
Le case rifugio sonoluoghi di protezione, ma anche spazi di
ricostruzione di sé e di crescita. Obiettivo del progetto è valorizzare
la permanenza nella casa, necessariamentetemporanea, in specifico delle
donne straniere, in modo che tale presenza, da tempo di attesa, possa
diventare un investimento per la propria crescita ed emancipazione.
In specifico attraverso il servizio proposto si intende aiutare le donne
ospiti delle strutture a:
-superare vulnerabilità ed esclusione sociale determinate
dall’impossibilità di comunicare in modo efficace con la realtà circostante
-comprendere ilcontesto in cui si èinseriti, per facilitare
l’integrazione sul territorio e nella struttura
-aumentare la consapevolezza di sé, l’autostima, l’assunzione di
responsabilità per operare scelte;
-produrre percorsi personali consapevoliutili ancheper laricerca del
lavoro.
*Attività da realizzare*
Organizzare percorsi personalizzati di formazione (alfabetizzazione
linguistica e culturale) rivolti a donne straniere ospiti di case
rifugio.I percorsi individualizzati di formazione sono garantiti da
insegnanti che mettono a disposizionele loro competenze,recandosi nelle
strutture in modo funzionale alle esigenze delle diverse ospitie
coordinandosi puntualmente con l’organizzazione che gestisce tali
strutture e con il personale che vi opera.
Le insegnati dovranno essere dotate di idonei strumenti di lavoroutili e
qualificati,testi e materiali video estrumentazione per la
proiezione/ascolto di tale materiale, materiale di cancelleria. Le donne
dovranno disporre almeno di un pc e sarebbe auspicabile che la struttura
fosse dotata anche di testi nella lingua delle donne ospitate.
*Il coinvolgimento della comunità locale *
Le azioni che permettono il coinvolgimento della comunità locale sono
sintetizzabili come segue:
-Coinvolgimento di insegnanti che appartengono alla comunità**
-Collaborazione con strutture di accoglienza presenti nell'area lucchese
(case famiglia, case rifugio per donne maltrattate ecc)**
-Creazione di rapporti con le biblioteche del territorio
*Durata dell’iniziativa*
Nella prospettiva di creare un’attività permanente che integra l’offerta
dei sevizi delle case rifugio, questa proposta si riferisce alla durata
di un anno per sperimentarne l’efficacia.
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