Re: [Hackmeeting] hack the zombi: appunti per un workshop c…

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Author: alitalia
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To: hackmeeting
Subject: Re: [Hackmeeting] hack the zombi: appunti per un workshop che non sarà
Il 26.06.2014 06:24 suki ha scritto:
> Ciao lista,
> il tema di quest’anno, per come é stato delineato da gine[1], apre un
> dibattito secondo me molto interessante. Avrei voluto partecipare a HM
> con un qualcosa con il titolo di qesta mail, banalmente commentare
> assieme a chi stava una serie di suggestioni e banalitá. Non saró
> presente purtroppo, quindi lancio queste riflessioni qui, con la
> speranza che magari con calma ne nasca una discussione a più voci.
>
> Hack the zombi: schiavo, ribelle e hacker.
>
> Usare la metafora dello zombi per indicare un corpo sociale idiotizato,
> in questo caso dalle tecnologie, è a mio parere pericoloso e inesatto.
> Inesatto perchè elimina il portato conflittuale, rivoluzionario e
> ribelle che storicamente possiede questa narrazione. Pericoloso perchè
> si cade in una banalità che ha poco a che vedere con la realtà e molto
> con un racconto di buoni e cattivi.
>
> Innanzitutto c'è un problema di definizione. Cos'é lo zombie? quali
> sono
> i suoi contorni? Dalle sue origini nella tradizione haitiana passando
> per l'appropiazione USA nelle sue varie forme e sfaccettature la figura
> del zombie é sfocata, difficile da mettere propriamente a fuoco.
>
> Senza dubbio lo zombie é collegato in modo diretto con l'ansietá
> sociale, le paure e i timori. In modo tale da convertirlo in un mostro
> da ritualizzare, per appropiarsene e così smontarne la forza
> distruttrice. In questo senso i ritual studies sono uno strumento
> interessante per analizzare questo tipo di fenomeno culturale.
>
> Lo zombi delle origini è, nel foclore dell’isola di Haiti,
> letteralmente
> uno schiavo, rianimato post-mortem dal sacerdote Vodoo per tornare a
> lavorare nei campi. Rivela la relazione dialettica padrone/schiavo alla
> base del capitalismo e ne moltiplica la carica conflittuale: se per una
> persona privo della propria libertà e costretta a lavorare per
> l’arricchimiento altrui (le piantagioni di zucchero) la morte è un
> orizonte di liberazione dal lavoro e dalla schiavitù, ritornare a
> camminare dalla morte, solo per essere un lavoratore teleguidato (come
> nella tradizione haitiana) significa non avere proprio nessuna uscita
> se
> non la ribellione. Ed ecco che in modo imprevisto la ribellione, come
> processo rivoluzionario di liberazione avviene e per la prima (e unica)
> volta nella storia, una rivolta di schiavi si converte in un processo
> costituente di uno stato moderno [2].
> [1] qui: http://www.hackmeeting.org/wiki/scenanonmorta
> [2] guerra di indipendenza di haiti dalla francia 1791-1804


http://books.google.it/books?id=nz4m3xyjJCwC&pg=PA157&lpg=PA157&dq=hacker+marxismo&source=bl&ots=ZVNEvglxGp&sig=nkQRUPJjPzlf61GOioIlbTFiOK4&hl=it&sa=X&ei=78arU62FM_KY0QXayoA4&ved=0CDUQ6AEwAg#v=onepage&q=hacker%20marxismo&f=false
http://www.ilcarrettinodelleidee.com/sito/politica/item/2563-il-terrorista-al-confino-da-trent-anni.html?fb_action_ids=671019392987941&fb_action_types=og.likes#.U6qYi6gdJSS.facebook

asci art e glider (e questo ha un senso anche per me a parte le
"stronzate" di Jaromil:
https://sites.google.com/site/xhackermania/programmi-hacker

> D’altronde, già Stallman aveva intutito la nostra natura: che cosè la
> GPL se non un dispositivo zombificante?
>

Dubito che un uomo con la pancia abbia intuizioni,
meglio torvalds linu creatore del kernel
e poi diciamolo hakcmeeting è morto a firenze e rinascerà a napoli l
anno prossimo,
l aquila e bologna saranno 2 stronzate
ciao ciao