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Subject: [nowaroma] Fw: CHELSEA MANNING E JULIAN ASSANGE A VICENZA, h 21 - dal Manifesto
Date: Thu, 19 Jun 2014 15:31:07 +0200
Internazionale
ricevo e giro per la vostra conoscenza (anche per riconoscere il lavoro che
continuano a fare in nostri amici di payday e refusing to kill/queer
strike.
From: Payday men's network
Sent: Thursday, June 19, 2014 2:51 PM
To: annafar@???
Subject: CHELSEA MANNING E JULIAN ASSANGE A VICENZA, h 21 - dal
Manifesto
Internazionale
Julian
Assange, due anni a Londra, recluso nell’ambasciata
Geraldina Colotti, 18.6.2014
Cablogate. Il
presidente ecuadoriano Rafael Correa: «Basta violare i diritti umani di
una persona»
Manifestazione
a Londra per Julian Assange
Nessun
tribunale gli ha comminato la pena, ma è costretto agli arresti
domiciliari da due anni. È questa la situazione di Julian Assange,
cofondatore del sito Wikileaks. Il 19 giugno del 2012, si è rifugiato
nell’ambasciata ecuadoriana a Londra e ha chiesto asilo politico. Lo ha
ottenuto, ma da lì non ha più potuto uscire per il pericolo di essere
estradato in Svezia e poi negli Stati uniti. In Svezia deve comparire in
tribunale a seguito di una denuncia per molestie sessuali, che ha sempre
negato. Negli Stati uniti, invece, è accusato di aver fatto esplodere sul
suo sito (attivo dal 2006) il Cablogate.
Assange ha
raccolto la testimonianza del soldato Bradley Manning, che gli ha passato
documenti confidenziali della diplomazia nordamericana, inizialmente
rifiutati dai grandi quotidiani. Nell’aprile 2010, Manning viene arrestato
e nell’agosto del 2013 una corte marziale lo condanna a 35 anni. In
quell’occasione, l’ex soldato dichiara di aver divulgato i documenti per
far conoscere gli abusi compiuti dal governo nordamericano in Iraq e in
Afghanistan. Rivela anche di aver sempre desiderato essere una donna e di
volersi chiamare Chelsea. Per questo, dopo la condanna, viene trasferita
in una struttura civile per ricevere le necessarie cure ormonali. Il gay pride di San
Francisco la elegge Gran Marshall e la comunità omosessuale
continua a sostenerla. Per ricordare i due anni di «clausura» del
fondatore di Wikileaks nell’ambasciata ecuadoriana a Londra e la
detenzione di Manning anche oggi si svolgono diverse iniziative (in Italia a Vicenza, ore
21, C. S. Bocciodromo, Via Rossi 198, Rete di uomini Payday
www.refusingtokill.net;
queerstrike@???).
Negli Stati
uniti, Assange rischia una condanna all’ergastolo: a partire dal luglio
del 2010, ha pubblicato 250.000 file, che rivelano le conversazioni
intercorse tra Washington e le sue diplomazie (circa 270 ambasciate e
consolati sparsi in tutto il mondo) nei tre anni precedenti. Nell’ottobre
2010, vengono rese pubbliche 400.000 informative militari sull’Iraq,
intercorse tra il 2004 e il 2009. Manning, analista informatico, faceva il
soldato in Iraq e aveva accesso ai database, da cui ha attinto per 8 mesi.
Li salvava su un cd mascherato con la copertina di Lady Gaga e poi li
trasferiva su una chiavetta destinata ad Assange.
Quest’ultimo,
è inseguito da un mandato di cattura delle autorità svedesi dal 2010,
anche in Europa. A dicembre di quell’anno, si consegna a Scotland Yard ed
è liberato dopo il pagamento di una cauzione, 9 giorni dopo. A febbraio
del 2011, la magistratura britannica decide la sua estradizione. Assange
fa appello. Ad aprile del 2011, a seguito delle rivelazioni di Wikileaks,
il governo dell’Ecuador espelle l’ambasciatrice Usa, Heather Hodges.
Assange, durante i suoi 500 giorni di arresti domiciliari a Londra (quella
volta decisi dal giudice) intervista il presidente Rafael Correa nel suo
programma radio trasmesso su Russia Today. E, quando a maggio del 2012 la
Corte suprema britannica decide la sua estradizione in Svezia, si rifugia
nell’ambasciata ecuadoriana a Londra e ottiene asilo politico da Correa il
15 agosto.
L’Ecuador
risponde così alle minacce della Gran Bretagna, in linea con
l’atteggiamento assunto dai paesi socialisti dell’America latina di fronte
alle rivelazioni delle ingerenze Usa. Una situazione che s’inasprisce
ulteriormente con l’aggiungersi di un’altra fonte — Edward Snowden — e di
un altro grosso scandalo, quello del Datagate, che scoppia nell’estate del
2013 e compatta anche i grandi paesi latinoamericani, Brasile e
Argentina.
Il governo
ecuadoriano non ha mai smesso di cercare una soluzione per Assange, che a
luglio compirà 43 anni da recluso volontario. La Gran Bretagna ha però
finora risposto picche a ogni proposta di salvacondotto per il giornalista
australiano. «Stanno attentando ai diritti umani di una persona, che può
vedere la luce del sole solo mezz’ora al giorno affacciato a un balcone»,
ha dichiarato Correa durante un incontro con i media, e ha denunciato «la
prepotenza imperiale».
Per oggi,
insieme a rappresentanti del governo ecuadoriano, Assange organizza una
conferenza stampa. Intanto, ha preparato una canzone sulla manipolazione
mediatica e sull’influenza di internet in politica. Insieme al duo
musicale portoricano Calle 13.
http://ilmanifesto.info/julian-assange-due-anni-a-londra-recluso-nellambasciata
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