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Comunicato CC 17/2014 - 30 aprile 2014
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VIVA L’INTERNAZIONALISMO PROLETARIO! PROLETARI E POPOLI OPPRESSI DI
TUTTO IL MONDO, UNIAMOCI!
IL PRIMO PAESE IMPERIALISTA CHE SPEZZERÀ LE CATENE DELLA COMUNITÀ
INTERNAZIONALE DEI GRUPPI IMPERIALISTI EUROPEI, AMERICANI E SIONISTI,
CON LA SUA AZIONE APRIRÀ LA STRADA E LA MOSTRERÀ CON IL SUO ESEMPIO
ANCHE ALLE MASSE POPOLARI DEGLI ALTRI PAESI IMPERIALISTI E VALORIZZERÀ
LA LOTTA EROICA CHE IN VARIE FORME E SOTTO VARIE BANDIERE LE MASSE
POPOLARI GIÀ CONDUCONO NEI PAESI OPPRESSI E IN TUTTI GLI ALTRI PAESI DEL
MONDO!
PRIMO MAGGIO - APPELLO AI COMUNISTI, AGLI OPERAI COMUNISTI, AI GIOVANI
CHE VOGLIONO DIVENTARE COMUNISTI, A TUTTE LE PERSONE DI BUONA VOLONTÀ
DISPOSTE A DIVENTARE COMUNISTE.
GUARDARE AVANTI E MIRARE ALTO! LE DIMOSTRAZIONI E SCADENZE A RAFFICA NON
BASTANO! BISOGNA PASSARE ALL’ATTACCO IN MODO GIUSTO, SISTEMATICO E SU
LARGA SCALA, PER VINCERE E PORRE FINE ALLA GUERRA DI STERMINIO NON
DICHIARATA CHE LA BORGHESIA IMPERIALISTA E IL SUO CLERO CONDUCONO CONTRO
LE MASSE POPOLARI NEL NOSTRO PAESE, IN EUROPA, NEGLI USA E IN TUTTO IL
MONDO!
Oggi vi è una discriminante principale, pratica, decisiva ai fini
pratici tra i personaggi, i gruppi, gli organismi, i partiti
- che si professano oppositori del governo Renzi-Berlusconi, promotori
del "movimento", amici dei disoccupati, dei precari, degli immigrati,
dei senzacasa e degli occupanti di case, degli emarginati, delle donne,
degli studenti, dei pensionati, degli operai (ancora occupati, già in
via di dismissione o in qualche misura già ammortizzati), dei lavoratori
dipendenti, dei lavoratori autonomi;
- che si professano amici di quelli che difendono il loro diritto alla
vita contro la speculazione (NO TAV, NO Expo 2015 e affini), contro la
militarizzazione del paese e l'invenzione e produzione di nuove armi (NO
MUOS e affini) e la guerra, contro il saccheggio e la devastazione del
territorio e l'inquinamento ambientale.
Oggi in sintesi tra tutti quelli che si professano amici e sostenitori
delle masse popolari che la borghesia imperialista e il suo clero,
italiani e stranieri, europei, americani e sionisti opprimono,
sfruttano, emarginano, spremono e spingono alla miseria,
all'abbrutimento e alla disperazione, vi è una discriminante principale,
pratica, decisiva ai fini pratici che li divide in due gruppi:
1. quelli che mobilitano e organizzano le masse popolari, le spingono _A
FORMARE_ Organizzazioni Operaie nelle aziende capitaliste e
Organizzazioni Popolari nei pubblici servizi, nelle amministrazioni
pubbliche, negli enti ufficialmente senza fini di lucro, nei centri
abitati (caseggiati, paesi, quartieri e città), _A PRENDERE IN MANO_ la
situazione a livello locale nelle forme caso per caso più avanzate di
cui sono capaci, _ A IMPARARE_ a essere via via capaci di forme più
avanzate, _A COORDINARSI_ tra loro e con gli esponenti democratici della
società civile e delle amministrazioni locali, con la sinistra sindacale
e con i sindacati alternativi e di base, con gli esponenti della
sinistra borghese non accecati dal loro anticomunismo, per formare un
governo d'emergenza delle masse popolari organizzate, il Governo di
Blocco Popolare [7],
2. quelli che chiedono, elemosinano, contrattano o esigono rimedi agli
effetti della crisi generale del capitalismo dai governi dei vertici
della Repubblica Pontificia asserviti all'UE, o agli USA e ai sionisti
d'Israele, o oscillanti e incerti tra UE e USA ma comunque asserviti
alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani
e sionisti.
Questi del secondo gruppo a loro volta si dividono in due sottogruppi,
in lotta tra loro per l'egemonia e per imporsi come veri rappresentanti
delle masse popolari e veri promotori del "movimento":
- i fautori di "grandi manifestazioni" come quella già indetta per il
prossimo 17 maggio, di passeggiate dimostrative al 100% concordate con
la polizia e il governo e tutelate da loro sevizi d'ordine (spesso non
sostanzialmente dissimili da quelli della "Comunità Ebraica" di Riccardo
Pacifici tristemente illustratasi lo scorso 25 aprile a Roma),
- i fautori di "grandi manifestazioni" come quella dello scorso 12
aprile, di passeggiate solo al 50% concordate con la polizia e il
governo, con contorno di "azioni militanti" con cui i dimostranti più
generosi e più indignati manifestano il loro sacrosanto sdegno contro le
banche, i ricchi, Equitalia, le assicurazioni e le autorità: "azioni
militanti" a cui la polizia si prepara con dovizia di mezzi e di
tattiche e di cui approfitta per manifestare la ferocia criminale a cui
i suoi dirigenti l'hanno formata e la eccitano (come si è visto a Roma
lo scorso 12 aprile) per dissuadere la massa della popolazione dalla
lotta e dalla partecipazione alle "scadenze a raffica" a cui si riduce
il "movimento" diretto dalla sinistra borghese, da personaggi e gruppi
che non sono contenti del corso delle cose ma non vedono oltre
l'orizzonte della società capitalista, non hanno fiducia nella
rivoluzione socialista.
Noi comunisti siamo decisamente parte e partigiani del primo gruppo. Tra
i secondi svolgiamo principalmente azione di propaganda per spiegare la
situazione e le prospettive favorevoli alla costituzione del Governo di
Blocco Popolare a quelli di loro che sono in buona fede: quelli che non
si danno alla mobilitazione e all'organizzazione delle masse popolari
solo per sfiducia nella rivoluzione socialista, per quella maledetta e
mortificante sfiducia diffusa a larghe mani nel nostro paese da
cinquanta anni di "movimento di massa" diretto prima dai revisionisti
impostisi alla testa del PCI e poi dai loro successori del PRC e della
sinistra borghese. Il corso delle cose conferma al di là di ogni dubbio
che la rivoluzione socialista in Europa e negli USA è possibile e
necessaria. Quindi cerchiamo e pratichiamo da subito qui nel nostro
paese tutte le sue vie di sviluppo, con scienza e coscienza, per
vincere.
Ma cosa si deve fare, cosa facciamo già con le nostre poche forze
attuali per mobilitare e organizzare la massa della popolazione a
costituire un proprio governo d'emergenza? Cosa fare per moltiplicare il
numero delle OO e OP? per farle coordinare tra loro? per orientarle a
costituire il GBP?
Queste sono le domande che si pongono a noi e a tutti gli esponenti del
primo gruppo.
Anzitutto bisogna che noi comunisti siamo convinti _CHE_ la linea della
costituzione del GBP è realistica, è nell'ordine delle cose, è giusta ed
è il passo oggi necessario per avanzare verso l'instaurazione del
socialismo: bisogna venire a capo di ogni dubbio in proposito; _CHE_ le
difficoltà che le OO e OP già esistenti hanno ad agire e crescere
derivano principalmente dalla mancanza di mobilitazione e di slancio
verso la costituzione del GBP.
Non è perché una cosa non c'è già, che non è possibile. Chi si
accontenta di quello che c'è già, è alla coda degli avvenimenti. Chi si
limita all'attività sindacale, non fa neanche una buona attività
sindacale.
Chi invece è convinto che la linea della costituzione del GBP è
possibile ed è giusta, che è l'unica praticabile nella situazione
attuale, che è la più adatta a trasformare la condizione attuale delle
masse popolari, _SMETTERÀ_di contenere le OO e OP già esistenti in
limiti difensivi, rivendicativi, sindacali, nei limiti di nicchie:
limiti che sono spontanei perché determinati dal senso comune e
dall'influenza della sinistra borghese; _USERÀ_ tutta la propria
influenza per spingere in avanti le OO e OP già esistenti e per farne
sorgere di nuove. Cosa significa spingere in avanti?
Ogni OO e OP deve combinare la lotta tenace e avveduta per il suo
particolare obiettivo con la lotta per l'obiettivo comune a tutte le OO
e OP: costituire un proprio governo d'emergenza. Deve quindi coordinarsi
con le altre OO e OP, promuoverne la nascita di nuove, rendere il paese
ingovernabile a ogni governo emanazione dei vertici della RP e
obbligarlo a disperdere le sue forze attaccandolo da ogni lato, imparare
dall'esperienza a praticare e combinare sistematicamente e su larga
scala 1. la disobbedienza e l'insubordinazione alle autorità della
Repubblica Pontificia; 2. le attività del "terzo settore" (le attività
di produzione e distribuzione di beni e servizi organizzate su base
solidaristica locale); 3. l'appropriazione organizzata di beni e servizi
(espropri, "io non pago", ecc.) che assicura a tutta la popolazione i
beni e servizi a cui la crisi impedisce l'accesso su scala crescente; 4.
gli scioperi e gli scioperi alla rovescia, principalmente nelle
fabbriche e nelle scuole; 5. l'occupazione di fabbriche, di scuole, di
stabili, di uffici pubblici, di banche, di piazze, ecc. e la difesa
dell'occupazione quando il governo attacca; 6. l'occupazione sistematica
delle case vuote delle società immobiliari, degli enti pubblici e
privati e della Chiesa e la difesa degli occupanti dagli attacchi del
governo; 7. le manifestazioni di protesta e il boicottaggio
dell'attività delle pubbliche autorità; 8. il rifiuto organizzato di
pagare imposte, ticket, tariffe e mutui; 9. lo sviluppo (sul terreno
economico, finanziario, dell'ordine pubblico, ecc.) di azioni autonome
dal governo centrale da parte delle Amministrazioni Locali d'Emergenza
sottoposte alla pressione e sostenute dalla mobilitazione delle masse.
Ogni ALE è un centro di riferimento e di mobilitazione delle masse,
dispone di impiegati e di esperienza, di locali, di soldi e di
strumenti: tutte armi importanti per mobilitare le masse in uno sforzo
unitario per far fronte agli effetti della crisi, in primo luogo per
attuare la parola d'ordine "un lavoro utile e dignitoso per tutti".
Bisogna con le buone o con le cattive indurre ogni Amministrazione
Locale a creare centri per il pieno impiego che attuano il diritto al
lavoro e a un reddito dignitosi scritto nella Costituzione e impiegano
ogni disoccupato in un'attività utile, la più confacente possibile alle
sue attitudini e alla sua esperienza con un salario corrispondente.
Bisogna con le buone o con le cattive indurre le agenzie bancarie a fare
i crediti necessari.
Ogni Organizzazione Operaia deve prendere in mano la sua azienda,
smascherare e prevenire i disegni del padrone, non aspettare che il
padrone annunci la riduzione, la delocalizzazione o la chiusura
dell'azienda, imporre propri piani di attività, "uscire dall'azienda" ed
esercitare la sua influenza sul territorio circostante, mobilitare i
lavoratori delle altre aziende e il resto delle masse popolari, i
sinceri democratici e tutte le persone e gli organismi di buona volontà.
Non si tratta di promuovere o rivendicare la crescita o una politica
industriale come Maurizio Landini e altri autorevoli personaggi come lui
predicano che il governo dovrebbe fare. Nei paesi imperialisti come il
nostro si tratta di ridurre sistematicamente e in modo consapevole,
dichiarato, pianificato e organizzato le attività che eccedono i bisogni
del paese e dei propri referenti esteri, ma contemporaneamente ridurre
il tempo di lavoro e destinare più tempo all'attività politica e alla
formazione, sviluppare le attività per la produzione di quello che
manca, il passaggio a una produzione adatta a conservare e migliorare
l'ambiente e il territorio, l'istruzione generale e l'educazione delle
nuove generazioni, la manutenzione del territorio e del patrimonio
edilizio, l'assistenza sanitaria e agli anziani e la protezione civile,
di promuovere in alternativa al lavoro in produzione la partecipazione
della massa della popolazione alla gestione della società, alla vita
politica e alle attività prettamente umane della cultura, dello sport,
della solidarietà nazionale e internazionale, delle relazioni sociali e
internazionali, della valorizzazione del patrimonio artistico e dello
svago. Si tratta quindi di un programma di governo, che ogni OO e OP può
in qualche maniera avviare già al suo livello per un aspetto o un altro,
ma che può perseguire sistematicamente e su grande scala solo
contribuendo alla costituzione del GBP. Non è un modo di convivere con
la crisi del capitalismo né di sopravvivere nonostante la crisi: è il
modo per mettere in atto una trasformazione generale della società che
porrà fine al capitalismo e sfocerà nel comunismo. Tra la società
attuale e il comunismo non esiste una muraglia cinese, ma l'una va
trasformata nell'altro perché tra i due vi è una differenza sostanziale:
il capitalismo porta alla distruzione, all'abbrutimento e alla guerra;
il comunismo apre una nuova fase della storia umana.
Una OO e OP che resta chiusa in se stessa, non va lontano. Anche dove ci
sono operai combattivi, la crisi del capitalismo condanna le aziende
alla morte lenta, nel migliore dei casi alla morte accompagnata con
ammortizzatori sociali, con il risultato della disoccupazione dei
giovani, della disgregazione sociale, delle guerre tra poveri e
dell'abbrutimento generale. Vinyls, Thyssen Krupp, Pomigliano, Termini
Imerese, Sulcis, Porto Torres, Piombino, Irisbus, Essentra, Electrolux,
Piaggio e la lunga lista potrebbe continuare: sono altrettanti e diversi
esempi di aziende condannate alla morte lenta. Per alcune la condanna è
ancora in corso d'esecuzione: bisogna invertire subito il corso delle
cose. Quanto prima ci si mette all'opera, tanto più facile sarà.
Tutto deve essere convogliato in questa direzione. Anche le prossime
elezioni europee. Sono un'occasione eccellente per mobilitare le masse
popolari contro la borghesia imperialista e il suo clero e contro l'UE e
contro la Banca Centrale Europea, contro l'intera Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti.
Offrono grandi possibilità di rafforzare i legami con gli altri popoli
europei e gli immigrati presenti in Europa, perché in tutti i paesi
europei le masse popolari sono alla prese con i nostri stessi problemi.
PER QUESTO ALLE ELEZIONI EUROPEE DEL 25 MAGGIO BISOGNA VOTARE E FAR
VOTARE M5S E BEPPE GRILLO.
Cosa farà Beppe Grillo e il M5S dopo il successo nelle europee non è
sicuro al cento per cento. Ma è sicuro che il successo del M5S sarà un
fattore di sovvertimento dell'ordine e del quieto vivere dei vertici e
delle istituzioni della RP e dell'UE e quindi contribuirà a suo modo,
tanto o poco, a creare le condizioni per la costituzione del GBP.
Cosa faranno i candidati della Lista Tsipras e affini se saranno eletti,
invece lo sappiamo già perché li abbiamo già visti tutti all'opera:
piangeranno nelle camere e nelle anticamere dei ministeri, nelle
assemblee, nei salotti, nei talk show (e forse anche in pubbliche
conferenze e riunioni di piazza) sulle miserie e ingiustizie del
momento, distribuiranno geremiadi di buoni consigli a tutte le autorità
che vorranno ascoltarli e intanto brigheranno in cucina e sottobanco per
avere qualche favore come è già uso fare Nichi Vendola.
POSSIAMO CAMBIARE IL CORSO DELLE COSE!
PER QUESTO DOBBIAMO COSTRUIRE ORGANISMI OPERAI NELLE AZIENDE CAPITALISTE
E ORGANISMI POPOLARI NELLE AZIENDE PUBBLICHE E NEI CENTRI ABITATI FINO A
FORMARE UNA RETE DI OO E OP CAPACE DI DIRIGERE LE MASSE POPOLARI: IL
GOVERNO DI BLOCCO POPOLARE!
Il compito immediato di noi comunisti non è l'instaurazione del
socialismo, il socialismo non lo si instaura di colpo. Per ora dobbiamo
soltanto portare le masse popolari a organizzarsi per porre rimedi sia
pure parziali e provvisori almeno agli effetti più gravi della crisi
generale del capitalismo: il programma espresso dalle Sei Misure
Generali del GBP:
1. Assegnare a ogni azienda compiti produttivi (di beni o servizi) utili
e adatti alla sua natura, secondo un piano nazionale (nessuna azienda
deve essere chiusa).
2. Distribuire i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e
ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e
democraticamente decisi.
3. Assegnare ad ogni individuo un lavoro socialmente utile e
garantirgli, in cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni
necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione
della società (nessun lavoratore deve essere licenziato, ad ogni adulto
un lavoro utile e dignitoso, nessun individuo deve essere emarginato).
4. Eliminare attività e produzioni inutili o dannose per l'uomo o per
l'ambiente, assegnando alle aziende altri compiti.
5. Avviare la riorganizzazione delle altre relazioni sociali in
conformità alla nuova base produttiva e al nuovo sistema di
distribuzione.
6. Stabilire relazioni di solidarietà, collaborazione o scambio con gli
altri paesi disposti a stabilirle con noi.
"Non abbiamo le forze per costituire il GBP, altrimenti l'avremmo già
fatto!", dicono i Giorgio Cremaschi, i Sergio Cararo, i Piero Bernocchi
e compagnia varia. Cosa vera quanto al fatto che non hanno le forze
perché le masse popolari oggi sono ancora poco organizzate e, per quel
poco che lo sono, pensano per lo più a rivendicazioni immediate e
proteste: cioè seguono le indicazioni della sinistra borghese, degli
esponenti della sinistra dei sindacati di regime e dei sindacati
alternativi o di base, dei sinceri democratici e degli altri promotori
di "movimento" di cui abbiamo detto sopra.
Il grave è che questi non solo non hanno già ora "le forze per
costituire il GBP", ma non è vero che "altrimenti l'avrebbero già
fatto". Infatti non hanno la volontà di crearle le forze necessarie, di
farle nascere, di applicarsi a creare le condizioni necessarie per la
costituzione del Governo di Blocco Popolare. E col "Controsemestre
europeo", la manifestazione del Forum dell'acqua e dei beni comuni del
17 maggio e altre simili iniziative si preparano a fare in maniera più
posata e più concordata con la polizia e il governo, quello che Paolo Di
Vetta, Luca Fagiano e Abitare nella Crisi fanno con le loro scadenze a
raffica con contorno di "azioni militanti". Essi usano l'influenza e il
seguito che ereditano dalla storia per distogliere le masse popolari dal
movimento per la costituzione del GBP e mantenerle nei limiti della
rivendicazione e della protesta. Il loro lamento "Non abbiamo le forze
per costituire il GBP" è la manifestazione del loro codismo: vorrebbero
che le masse popolari offrissero loro già pronte le poltrone su cui
sedersi; vorrebbero, per dirla con il linguaggio dei compagni di
InfoAut, che "una soddisfacente risposta" alla crisi generale del
capitalismo "nascesse dal basso", per germinazione spontanea. Da Lenin e
dal movimento comunista non hanno imparato nulla, anche se certo hanno
letto e studiato.
"Volete che le masse popolari, i lavoratori, le casalinghe ogni giorno
"all'opra chini", siano più avanti di voi e vi tirino loro per il naso o
vi spingano loro avanti a calci in culo? Se fossero più avanti di voi,
se sapessero già fare direttamente quanto occorre fare, che bisogno
avrebbero di voi?
La masse popolari oggi hanno bisogno che voi smettiate di esercitare la
vostra nefasta influenza di visitatori dei Lupi del 22 ottobre 2013 e di
altri ministeri e questure, di moderatori e di mediatori tra le masse
popolari e le autorità del regime, di "consiglieri del principe", di
persuasori e di intrallazzatori.
La masse popolari oggi hanno bisogno che voi al contrario usiate la
vostra autorità, le vostre conoscenze e le vostre relazioni per
incitarle e incoraggiarle a mobilitarsi e organizzarsi, a prendere in
mano la situazione, per ricordare e insegnare che si può andare oltre il
capitalismo e la sua venerazione per la proprietà dei ricchi e il
"pagamento del debito", per mostrare la via da seguire, per sostenere
chi si muove e potenziare la sua attività: in sintesi, che costituiate
ad ogni livello quello che sinteticamente noi comunisti chiamiamo
Comitato di Salvezza Nazionale.
La masse popolari oggi hanno bisogno che voi diate alla vostra attività
un obiettivo pratico, realistico e alla portata delle masse popolari,
che vi mettiate a incitare, spronare e insegnare a realizzarlo, meglio
che ne siete capaci."
Per uscire dal circolo vizioso di chi ha bisogno ma non sa e di chi sa
ma non vuole o non osa, bisogna che noi comunisti dedichiamo tutte le
nostre forze attuali e quelle che via via raccogliamo e formiamo _A_
orientare le OO e OP esistenti verso la costituzione del Governo di
Blocco Popolare, _A_ moltiplicare il numero di OO e OP, _A_ coordinarle
perché contribuiscano al movimento che costituirà il GBP e lo farà
ingoiare ai vertici della RP: solo così ognuna di esse potrà raggiungere
anche l'obiettivo particolare per cui si è costituita.
Ma soprattutto dobbiamo dedicare le nostre forze a reclutare altri
comunisti e formarli facendo del Partito stesso, delle organizzazioni di
massa e di ogni lotta una scuola di comunismo. In nome del comunismo si
rafforzano ed estendono anche le lotte rivendicative e sindacali. Senza
lotta per il comunismo le lotte rivendicative e sindacali si disperdono
e ripiegano sotto il peso della mancanza di risultati immediati. Le
migliori iniziative finiscono in mano al clero e ai gruppi che
scimmiottano il fascismo e il nazismo del secolo scorso e alimentano la
guerra tra poveri.
Oggi è centrale la lotta contro la sfiducia nella rivoluzione
socialista, la sfiducia nell'avvenire, la sfiducia nella capacità delle
masse popolari di sollevarsi dal pantano della crisi generale del
capitalismo dove li hanno condotti la borghesia imperialista e il suo
clero appena sono riusciti a riprendere in mano la direzione del mondo,
approfittando del declino patito nella seconda metà del secolo scorso
dal movimento comunista a causa dei suoi stessi limiti: limiti che
oramai però i comunisti hanno chiaramente individuato e che quindi
possiamo superare.
Sotto la direzione del movimento comunista nella prima parte del secolo
scorso l'umanità aveva compiuto grandi progressi in tutto il mondo e
aveva raggiunto conquiste di civiltà mai prima toccate e alcune mai
nemmeno sognate. Nella seconda parte del secolo scorso l'umanità ha
fatto un gigantesco salto all'indietro. Nel nostro paese con la
costituzione della Repubblica Pontificia (macchiata dei delitti e delle
stragi su cui anche il governo Renzi mantiene il "segreto di Stato").
Nel mondo intero con il ristabilimento del dominio della borghesia
imperialista e del suo clero, con la decadenza prima e la rovina poi dei
primi paesi socialisti costituiti in paesi capitalisticamente arretrati,
con la seconda crisi generale del capitalismo. Il movimento comunista
non aveva raggiunto una comprensione delle condizioni, delle forme e dei
risultati della lotta di classe sufficiente per raggiungere la vittoria
definitiva e la conseguenza è stato un gigantesco salto indietro.
Sarebbe però sbagliato rappresentarsi la storia dell'umanità come una
continua e regolare marcia in avanti, senza qualche gigantesco salto
indietro. Ma è sbagliato anche il contrario. Sono gli uomini che fanno
la loro storia.
La borghesia imperialista ha ripreso il sopravvento, ma è rapidamente
caduta preda della nuova crisi generale del capitalismo. Il capitale
accumulato nelle sue mani è talmente grande che le è impossibile
valorizzarlo tutto. D'altra parte ogni gruppo capitalista deve
valorizzare il suo capitale, come un drogato deve prendere ogni giorno
la sua dose. Allora per valorizzare il suo capitale deve ridurre diritti
e salari degli operai, deve ridurre alla miseria e all'abbrutimento le
masse popolari, deve sottomettere e spremere tutta l'attività economica
anche quella capitalista, deve battersi con gli altri gruppi
imperialisti che gli impediscono di estendere il campo d'azione del suo
capitale. Non a caso i gruppi imperialisti europei hanno creato l'Unione
Europea e l'euro: per rafforzare la loro posizione economica in tutto il
mondo. Non a caso i gruppi imperialisti americani e sionisti
intensificano l'espansione della NATO e di altre reti militari: per
trarre profitto dalla superiorità militare che hanno ereditato dalla
storia. Non per ignoranza la borghesia imperialista saccheggia e devasta
senza ritegno il mondo, moltiplica i teatri di guerra e dedica enormi
risorse materiali ed intellettuali nella produzione di vecchie e nuove
armi: porta l'umanità verso una nuova guerra mondiale. Il dominio
mondiale della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei,
americani e sionisti e le loro manovre per conservare potere e privilegi
nonostante la crisi generale del capitalismo, distruggono in ogni paese
le conquiste di civiltà raggiunte, saccheggiano e devastano il pianeta,
mettono in questione la sopravvivenza dell'umanità. Destano però di
conseguenza anche l'opposizione di una parte crescente dell'umanità.
Stanno formandosi le condizioni di un nuovo assalto al cielo: si
svilupperà man mano che il movimento comunista supererà i limiti di
comprensione delle condizioni, delle forme e dei risultati della lotta
di classe che hanno impedito la sua vittoria e hanno causato la sua
decadenza.
Gli esponenti più generosi e lungimiranti delle masse popolari devono
arruolarsi nel Partito Comunista, costituire ovunque nella clandestinità
Comitati di Partito e partecipare alla scuola di comunismo che il
Partito promuove.
AVANTI CON LA COSTRUZIONE DELLA RETE CLANDESTINA DEI COMITATI DI PARTITO
PERCHÉ LE LOTTE DELLE MASSE POPOLARI DIVAMPINO SEMPRE PIÙ FORTI ALLA
LUCE DEL SOLE!
CELEBRIAMO LA STORICA GIORNATA INTERNAZIONALE DEI LAVORATORI
RADDOPPIANDO GLI SFORZI PER LA MOBILITAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE DELLE
MASSE POPOLARI E LA CREAZIONE DELLE CONDIZIONI PER COSTITUIRE UN GOVERNO
D’EMERGENZA DELLE MASSE POPOLARI ORGANIZZATE, IL GOVERNO DI BLOCCO
POPOLARE!
_ _
_**************_
_ Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[8]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [8]_]._
_ _
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http://www.nuovopci.it/voce/voce46/lavoce46.html
[4]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2014/com17-14/Com.CC_17_14.04.29_Primo_Maggio_2014.odt
[5]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2014/com17-14/Com.CC_17_14.04.29_Primo_Maggio_2014.pdf
[6]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2014/com17-14/Com.CC_17_14.04.29_Primo_Maggio_2014.doc
[7]
http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav07.html
[8]
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html