From: slavieropaola@???
 prisco@???; Rosepe@???; grroberto07@???; ritabedon@???; p.fiocchetti@???; nowaroma@???; mlgizzio@???; laurodellavecchia@???; gabriella.anselmi@???; elsaverlicchi@???; comitato-medici-iv-municipio@???; centrodonnalisa@???; annamusini@???; a.polinari@???
Subject: [nowaroma] Fw: [reteromanapalestina] comunicato del circolo ANPI Renato Biagetti
Date: Sun, 27 Apr 2014 05:50:35 +0200
giro .... per comune informazione 
anch'io
affettuosamente
paola
 
 
 
----- Original Message ----- 
From: Andrea Maggi 
To: Rete romana Palestina 
Mailing-list 
Sent: Saturday, April 26, 2014 11:22 PM
Subject: Re: [reteromanapalestina] comunicato del circolo ANPI 
Renato Biagetti
per comune informazione.
Alla diffusione del Comunicato del 
Circolo Renato Biagetti (che condivido appieno) 
ho ricevuto 
(pubblicamente, sulla mailing-list fori-sociali)
le seguente risposta e 
"domande"
Non è comprensibile come la base Anpi, come siete voi, possiate essere 
succubi di una organizzazione piramidale della quale Smuraglia è il vertice 
incontestato. Nessuna democrazia all'interno. Che associazione vorreste essere? 
Chi rappresentare? Conosco due occasioni in cui l'Anpi ha rifiutato una 
ragionevole apertura:
1) nel 2012 una raccolta di firme chiedeva 
all'Anpi spiegazioni sulla presenza della bandiera dello stato di Israele nel 
corteo del 25 aprile
https://www.facebook.com/events/378174718896274/
2) 
pochi giorni fa è stato chiesto prima a Smuraglia, poi a Pizzinato, di 
partecipare ad un dibattito critico sullo stato d'Israele, a Milano. Risposta 
negativa.
Che cos'è l'Anpi?
Il giorno 26 aprile 2014 13:45, <mushkila@???> 
ha scritto:
https://www.facebook.com/anpi.renatobiagetti?fref=ts
Il 
  Circolo ANPI “Renato Biagetti” esprime la piena e completa solidarietà alla 
  Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese, vittima di un attacco 
  squadrista perpetrato dai sionisti durante il corteo romano del 25 
  aprile
Oggi, il corteo annuale per ricordare la Liberazione dal 
  nazifascismo e commemorare i valori della Resistenza, è stato teatro di un 
  grave attacco fisico, e non meramente verbale, perpetrato in danno dei 
  manifestanti appartenenti alla Rete Romana di Solidarietà con il Popolo 
  Palestinese, invitati, come ogni anno, a portare la voce del Popolo 
  palestinese quale testimonianza di una resistenza ancora in atto contro il 
  nazionalismo assassino di stampo sionista.
Alcuni loschi individui, che 
  hanno tentato di legittimare la propria presenza sostenendo di appartenere 
  alla Brigata Ebraica, formazione combattente partigiana, armati di caschi ed 
  indossando guanti hanno aggredito i militanti presenti in piazza, colpevoli, 
  secondo loro, di aver portato al 25 aprile le bandiere della palestina. 
  Diversi compagni della Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese 
  sono stati picchiati da questi squadristi sionisti, che con questa azione 
  hanno isolato lo spezzone palestinese, impedendogli di fatto, di partecipare 
  al corteo. Tutto ciò mentre gli organizzatori hanno, inspiegabilmente, fatto 
  partire ugualmente il corteo, lasciando indietro i compagni aggrediti, i quali 
  hanno potuto raggiungere Piazza di Porta San Paolo dopo un’ora, accompagnati 
  da alcuni compagni e pochi Circoli ANPI rimasti indietro a garanzia della loro 
  integrità
Ma la Brigata Ebraica non c'entra nulla con le soggettività 
  sioniste che questa mattina hanno tenuto un atteggiamento degno del peggior 
  squadrismo. Non c'erano "giovani palestinesi violenti", ma compagni che non 
  hanno accettato le aggressioni fisiche perpetrate dalla comunità ebraica 
  contro la Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese e che a Porta 
  San Paolo stavano tutelando uno spezzone da gruppi organizzati che si 
  nascondono dietro la stelle di David.
La piazza, infatti, si è 
  presentata a loro blindata da uno spiegamento di forze dell’ordine in assetto 
  antisommossa, indifferente a quanto accaduto. Addirittura, dal palco, lo 
  spezzone appena giunto nella Piazza è stato rimproverato di disturbare il 
  regolare svolgimento degli interventi.
Non una parola di condanna, dal 
  palco, è arrivata verso quelle soggettività che in atteggiamento squadrista si 
  aggiravano per la piazza formando capannelli di 4 o cinque persone.
Non 
  una spiegazione del perché Rete Romana di Solidarietà con il Popolo 
  Palestinese, invitata dieci giorni fa dagli organizzatori come ogni anno, sia 
  stata lasciata indietro dopo aver subito le violenze “miliziane” di questi 
  sedicenti appartenenti alla Brigata Ebraica.
La Brigata Ebraica, che ha 
  valorosamente combattuto nella guerra di resistenza al nazifascismo e che noi 
  commemoriamo, non ha nulla a che vedere con le soggettività armate di caschi e 
  guanti scese in piazza sventolando la bandiera dello stato di Israele, ormai 
  divenuta simbolo di un violento e pericoloso nazionalismo e come tale 
  ostentata da persone che non possono che essere definite 
  squadriste.
Non ci è stato permesso di prendere la parola per chiedere 
  spiegazione di quel che accaduto. Non c’è stata una presa di responsabilità da 
  parte del Direttivo Provinciale dell’ANPI sulle aggressioni verificatesi nella 
  mattinata. Non è stato permesso a nessun rappresentante della Rete Romana di 
  Solidarietà con il Popolo Palestinese di raccontare, dal palco, il perché 
  della loro presenza e come sono stati vittime di una vile 
  aggressione.
Il crescente malcontento della piazza è stato “sedato” 
  dall’intervento della Guardia di Finanza in tenuta antisommossa che ha 
  imbrigliato gli squadristi sionisti che hanno iniziato a urlare offese e 
  minacce, dopo che il loro capo, il presidente della comunità ebraica Riccardo 
  Pacifici, è stato contestato per aver occupato il palco con violenza e aver 
  inscenato una finta aggressione verso chi lo contestava a viso aperto.
Un 
  25 Aprile macchiato dalla vergogna. Un 25 Aprile caratterizzato dalla assoluta 
  impotenza nel gestire una piazza, che anno dopo anno si va svuotando 
  nell’incapacità di tornare a fare antifascismo ora, nell’insegnamento della 
  Resistenza.
Esecrabile, poi, è il comportamento della ANPI Roma che, 
  con un incomprensibile comunicato di facciata, non solo non prende una 
  posizione su chi ha portato lo squadrismo e la violenza dentro il corteo del 
  25 Aprile, ma addirittura minimizza i fatti parlando di sole “intolleranze e 
  aggressioni verbali”.
Secondo noi è giunto il momento di 
  assumersi le proprie responsabilità e riconoscere l’assoluta incapacità 
  dell’attuale ANPI Romana di essere presente e forte sulle tematiche 
  dell’antifascismo.
Noi cerchiamo di onorare ogni giorno la memoria 
  storica del sacrificio del nostri Partigiani, che con la guerra di Resistenza 
  ci hanno fatto dono della Libertà dal nazifascismo. Ai Partigiani guardiamo 
  per cercare l'esempio e il coraggio per affrontare tutti i fascismi che ancora 
  oggi esistono.
Ci sentiamo offesi, in quanto iscritti all'Associazione 
  Nazionale Partigiani Italiani, dalla posizione succube ed equidistante 
  dell’ANPI Roma, che con il proprio comunicato di facciata continua a non 
  rappresentare ciò che i militanti antifascisti chiedono a gran voce: 
  un’associazione che ricordi i Partigiani quali esempio di Lotta e Resistenza, 
  ma che faccia del loro insegnamento uno strumento per continuare la Resistenza 
  al fascismo, al sionismo, al razzismo ogni giorno, nelle strade, nei quartieri 
  nella città. Noi Amiamo la Resistenza ed Odiamo gli 
  indifferenti
Ieri partigiani, oggi antifascisti.
Ora e sempre 
  RESISTENZA
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