Date: Sat, 19 Apr 2014 10:34:19 +0200
From: v.miliucci@???
To: cosenza2feb@???; nowaroma@???; hyperlink@???
Subject: [nowaroma] I: iniziative dal 23 al 25 Aprile
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La 2°riunione per procedere organizzati verso la manif.zione nazionale del
27 maggio a Roma(di seguito appello) è definitivamente convocata il 24/4 h 17.30
c/o Forum Acqua.
Vista la pausa pasquale,utilizzabile per riprendere fiato date le
incombenze quotidiane locali e nazionali, non dimenticate che:
- il 23/4 è convocata l’Assemblea sul “ controsemestre popolare UE”, Roma c/o
sala via Galilei 53 h 16,30 (vedi di seguito comunicato) ;
-
il 24/4 h 17,30 la riunione per il 17/5 c/o
Forum Acqua;
-
il 25 aprile a Roma h 9,30 ci sarà il corteo
della Liberazione da Centocelle-p.za Camelie al Laghetto dell’ex-Snia
Buone Feste e Liberazione a tutte/i
Vincenzo
Appello verso la manifestazione nazionale 17 Maggio
di seguito l'appello verso la manifestazione nazionale del
17 maggio aggiornato dal gruppo di lavoro rispetto a quanto emerso dalla
riunione di venerdì scorso.
Per quanto concerne la prossima riunione è stato segnalato
che nel pomeriggio di mercoledì 23 aprile era stata già convocata da tempo
un'assemblea per definire il percorso verso un "contro-semestre
popolare" promossa da Cobas-Usb –Rete 28 aprile- Ross@, Rete dei Comunisti, Sinistra Anticapitalista,
Militant – Rete Noi Saremo Tutto.
Al fine di non sovrapporre due importanti appuntamenti e
coinvolgere il maggior numero di realtà la riunione per la manifestazione del 17/5 è convocata
giovedì 24 Aprile alle 17.30 c/o il Rialto.
Paolo Carsetti
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BASTA AUSTERITA'! BASTA PRIVATIZZAZIONI!
ACQUA, BENI
COMUNI, DIRITTI SOCIALI E DEMOCRAZIA
IN ITALIA E IN
EUROPA
Appello per la
costruzione di una manifestazione nazionale il 17 maggio
Una nuova stagione di privatizzazione dei beni comuni, di attacco ai diritti
sociali e alla democrazia è alle porte.
Se la straordinaria vittoria referendaria del 2011 ha dimostrato la fine
del consenso all'ideologia del “privato è bello”, e se la miriade di
conflittualità aperte sulla difesa dei beni comuni e la difesa dei territori
suggeriscono la possibilità e l'urgenza di un altro modello sociale, la crisi,
costruita attorno alla trappola del debito pubblico, ha riproposto con forza e
ferocia l'ideologia del “privato è obbligatorio e ineluttabile”.
L'obiettivo è chiaro: consentire all'enorme massa di denaro accumulata sui
mercati finanziari di potersi impossessare della ricchezza sociale del Paese,
imponendo un modello produttivo contaminante, mercificando i beni comuni e
alienando i diritti di tutti.
Le conseguenze sono altrettanto chiare: un drammatico impoverimento di ampie
fasce della popolazione, sottoposte a perdita del lavoro, del reddito, della
possibilità di accesso ai servizi, ai danni ambientali e ai conseguenti impatti
sulla salute, con preoccupanti segnali di diffusione di disperazione
individuale e sociale.
Il Governo Renzi, sostenuto dall'imponente grancassa dei mass-media e in piena
continuità con gli esecutivi precedenti, sta accelerando l'approfondimento
delle politiche liberiste, rendendo irreversibile, attraverso il Job Act, la
precarietà del lavoro e della vita delle persone; continuando a comprimere gli
spazi democratici delle comunità costrette a subire gli effetti delle
devastazioni ambientali, delle grandi opere, dei grandi eventi e delle
speculazione finanziaria e immobiliare; mettendo a rischio, attraverso i tagli
alla spesa e il diritto alla salute, alla scuola e all'università.
Dentro questo disegno, viene messa in discussione la stessa democrazia, con la
trasformazione autoritaria delle istituzioni legislative (a partire dalla nuova
legge elettorale), e con l'attacco alla funzione pubblica e sociale degli enti
locali territoriali.
Tutto ciò in piena sudditanza con i vincoli dell'elite politico-finanziarie che
governano l'Unione Europea e che, attraverso l'autonomia monetarista della BCE,
il patto di stabilità, il fiscal compact e il recente trattato di libero
scambio USA-UE (TTIP), cercano di imporre la fine di qualsivoglia stato sociale
e la piena mercificazione dei beni comuni.
A tutto questo è
giunto il momento di dire basta.
In questi anni, dentro le conflittualità aperte in questo paese, sono maturate
esperienze di lotta molteplici e variegate ma tutte accomunate da un comune
sentire: non vi sarà alcuna uscita dalla crisi che non passi attraverso una
mobilitazione sociale diffusa per la riappropriazione sociale dei beni comuni,
della gestione dei territori, della ricchezza sociale prodotta, di una nuova
democrazia partecipativa.
Sono esperienze che, mentre producono importantissime resistenze sui temi
dell'acqua, dei beni comuni e della difesa del territorio, del diritto
all'istruzione, alla salute e all'abitare, del contrasto alla precarietà della
vita e alla mercificazione della società, prefigurano la possibilità di una
radicale inversione di rotta e la costruzione di un altro modello sociale e di
democrazia.
Vogliamo fermare la nuova stagione di privatizzazioni, precarietà e devastazione
ambientale.
Vogliamo costruire assieme una nuova possibilità di futuro.
Vogliamo collegarci alle diffuse mobilitazioni europee, per affermare la difesa
dei beni comuni nella dimensione continentale, a partire dal semestre italiano
di presidenza del Consiglio dell'Unione Europea.
Vogliamo costruire un appuntamento collettivo che nasca in ogni territorio
dentro momenti di confronto e iniziative reticolari, che, a partire da oggi,
mettano in campo reti e associazioni, comitati, movimenti e organizzazioni
sociali per arrivare tutte e tutti assieme ad una grande manifestazione
nazionale a Roma per sabato 17 Maggio, con partenza da Piazza della Repubblica
alle ore 14.00.
Stop
privatizzazioni - Stop precarietà - Stop devastazione ambientale
Per la riappropriazione
sociale dell'acqua, dei beni comuni, del territorio
Per la difesa e
l'estensione dei servizi pubblici e dei diritti sociali
Stop fiscal
compact - Stop pareggio di bilancio e patto di stabilità - Stop TTIP
Per la
riappropriazione delle risorse e della ricchezza sociale
Per la difesa e
l'estensione della democrazia
Report della riunione per la costruzione di
una manifestazione nazionale il 17 maggio
Roma, 11 Aprile 2014
Presenze: Cinecittà Bene Comune, Attac Italia, Ass. Ex Lavanderia, LOA
Acrobax, Coordinamento Romano Acqua Pubblica, SEL Area Metropolitana Roma,
Campagna Stop TTIP, Ass. Altramente, Lista L'Altra Europa con Tsipras,
Confederazione Cobas, Communia, Link-Rete della Conoscenza, Zero Waste Lazio,
Ass. “Articolo 3”,
Napoli Project, A Sud, CSOA La
Strada, Sans Papiers, SCUP, ACT, Liberacittadinanza,
Legambiente, ARCI, Un Ponte Per, USB Acea, Comitato Roma XVI per I Beni Comuni,
Rifondazione Comunista XV Municipio, Comitato No Acea Mekorot, Campagna BDS
Italia, Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.
La riunione ha registrato un'ampia partecipazione e tutte le realtà coinvolte
hanno espresso un forte interesse a contribuire alla costruzione della
manifestazione nazionale di sabato 17 maggio.
Dalla discussione è emersa con chiarezza la necessità di mettere in campo un
percorso di mobilitazione comune che contrapponga alle politiche di austerity,
di privatizzazione, di precarizzazione del lavoro e di devastazione ambientale,
proposte volte alla riappropriazione sociale dell'acqua, dei beni comuni e dei
territori, alla difesa dei servizi pubblici, dei diritti sociali, con
particolare riferimento al diritto alla salute e all'istruzione, passando
attraverso la riappropriazione delle risorse e di una nuova democrazia
partecipativa.
Si è condiviso come la data identificata, seppur costringa a tempi stretti
nella costruzione della manifestazione, sia adeguata in quanto consente ai
movimenti sociali di prendere parola all'interno della campagna elettorale, in
particolare sul tema delle politiche europee che finora hanno avuto effetti
devastanti approfondendo ancor di più la crisi economica e sociale.
Diversi interventi hanno tenuto a sottolineare l'opportunità che la
manifestazione di maggio sia la tappa di un percorso che, tenendo conto delle
mobilitazioni in corso, come la manifestazione nazionale in programma sabato 12
aprile e quelle future, dalle giornate di discussione del 2-3-4 maggio a Milano
organizzate dal Comitato No Expo alla iniziative in programma l'11 luglio a
Torino in occasione della Conferenza sulla disoccupazione giovanile, si pone
l'obiettivo di allargare ulteriormente il confronto e rafforzare i nessi tra le
diverse realtà che quotidianamente si battono per un'inversione di rotta e per
un diverso modello sociale.
A tale scopo si è convenuto sul definire dei link diretti tra la manifestazione
del 17 maggio e le mobilitazioni territoriali a favore della difesa dei
territori, del diritto alla salute e contro le devastazioni ambientali, che in
sintesi possono racchiudersi sotto lo slogan “Stop Biocidio”, e che si
svolgeranno venerdì 16 maggio a 6 mesi esatti dalla grande manifestazione
“#fiumeinpiena”, oltre ad aprire una connessione diretta con la tre giorni di
“Genuino Clandestino” che si terrà a Roma da venerdì 16 a domenica 18 maggio. In
particolare, a riguardo si è proposto e condiviso di partecipare all'assemblea
prevista per domenica 18 maggio anche per fare un primo bilancio e per
discutere i passaggi successivi.
Inoltre è stato condivisa la necessità di avviare sin da subito la discussione
sui territori sui temi al centro della manifestazione costruendo momenti ad hoc
di approfondimento ed elaborazione tra tutte le realtà attive anche con il fine
di costruire un'ampia partecipazione alla manifestazione stessa.
Pertanto, alla luce di queste considerazioni si è deciso di costruire un
appello che si ponga il duplice obiettivo di definire più nel dettaglio i temi
al centro della piattaforma e di contribuire allo svilupparsi di un dibattito
diffuso sui territori. In merito si è dato mandato ad un gruppo di volontari di
elaborarlo entro martedì 15 aprile per poi condividerlo e diffonderlo.
In ultimo si è deciso di fissare un appuntamento in Questura per lunedì 14
aprile alle 10 con l'obiettivo di avviare le pratiche di autorizzazione del
corteo che preveda la partenza da P.zza della Repubblica e l'arrivo in P.zza
del Popolo, passando sotto alcuni luoghi simbolici come alcuni ministeri e
Cassa Depositi e Prestiti. A riguardo si segnala che nella mattina di lunedì si
è svolto un primo incontro presso la Questura di Roma che ha portato alla definizione
della data del 17 maggio, ma non ancora nello specifico alla definizione del
percorso su cui l'Ufficio di Gabinetto del Questore si è riservato di dare
conferma nei prossimi giorni.
Sarà dunque necessario preventivare un ulteriore incontro in Questura in
merito.
La prossima riunione è stata fissata per mercoledì 23 Aprile alle 17.30 al
Rialto.
PER UN CONTROSEMESTRE POPOLARE
Il governo Renzi si prepara al semestre italiano nell'Unione Europea con un
piano liberista e autoritario che colpisce a fondo la Costituzione. Ce
lo chiede l'Europa, dice questo governo come i suoi predecessori. Così abbiamo
avuto l'età pensionabile più alta d'Europa e una serie continua di leggi per
estendere il precariato, ultima il Jobs Act. L'Italia è il solo paese della
Unione Europea che ha messo nella Costituzione la clausola capestro del
pareggio di bilancio e ora il governo Renzi si prepara ad una nuova ondata di
privatizzazioni e tagli di servizi e di posti di lavoro, coperti dalla
concessione di uno sgravio fiscale che verrà pagato con la distruzione di ciò
che resta dello stato sociale, anche tramite una “spending review” che, invece
di colpire corruzione e privilegi, intende bastonare ulteriormente i più
deboli. La democrazia è in pericolo, si costruisce un sistema elettorale ancora
più autoritario ed escludente di quello attuale e ovunque, sul piano delle
relazioni sociali, crescono le spinte antidemocratiche, di cui é parte
fondamentale il recente accordo tra Cgil-Cisl-Uil e Confindustria sulla
rappresentanza sindacale, che massacra ulteriormente i diritti sindacali e del
lavoro.
Il governo Renzi ha fatto proprio l'obiettivo delle classi dirigenti e dei
poteri forti del nostro paese, di usare il vincolo europeo per realizzare una
controriforma sociale e politica globale e la crisi è diventata la grande
occasione per realizzare il progetto. Ma l'obiettivo della controriforma
globale è anche quello che le classi dirigenti europee vogliono imporre in
tutto il continente. Per questo l'opposizione al governo Renzi deve oggi essere
parte della lotta contro il potere e i vincoli che ci vengono imposti dalla
Unione Europea.
Basta con la retorica ipocrita che presenta come un processo democratico
quello che è un processo autoritario guidato dai governi liberisti più forti,
dalla tecnocrazia e dai poteri economici e finanziari. L'Unione Europea reale è
quella che attraverso le politiche di austerità ha risposto alla crisi con
decine di milioni di disoccupati in più, è quella che smantella la più grande
conquista dei suoi popoli: lo stato sociale. È quella della distruzione dei
contratti e dei diritti del lavoro, della precarizzazione, della
delocalizzazione e dell'incentivo alla concorrenza selvaggia tra lavoratori.
L'Unione Europea reale é quella della chiusura delle frontiere anche ai
sopravvissuti delle stragi sul mare, è quella che ha imposto, con i diktat dei
governi tedeschi e di quelli succubi della Germania, la sovranità limitata ai
paesi debitori, stravolgendovi le regole democratiche e le stesse Costituzioni,
è quella che ha massacrato la Grecia,
grazie anche ai suoi governi complici, compiendo una politica di sopraffazione
che copre di vergogna tutte le sue istituzioni. L'Unione Europea reale è quella
che dopo avere imposto patti devastanti come il Fiscal compact e il Mes, ora
all'insaputa dei suoi popoli sta trattando con gli Stati Uniti il TTIP, un
trattato che mette finanza e multinazionali al di sopra di qualsiasi potere
istituzionale.
Così come il governo Renzi, questa Unione Europea è il nostro avversario
oggi e non possiamo più subirne le aggressioni senza reagire davvero. Mentre le
forze reazionarie in tutto il continente accrescono il loro consenso
strumentalizzando la rabbia sociale contro questa Europa, le principali forze
politiche del centrosinistra e le grandi centrali sindacali ne appaiono come i
principali sostegni. Questo provoca una situazione pericolosissima per la
democrazia, che finisce soffocata tra la tecnocrazia finanziaria, i governi
social-liberisti, le rivolte reazionarie.
Vogliamo usare il semestre italiano per costruire l'opposizione, la
contestazione, l'alternativa al governo Renzi e al sistema di potere europeo di
cui è parte e che lo sostiene. L'Italia è ancora indietro su questo terreno. I
movimenti reali e le lotte sociali hanno finora faticato ad individuare le
controparti e gli avversari da combattere. A differenza che negli altri paesi
del sud Europa massacrati dalle politiche dell’Unione Europea, della Troika e
dei governi liberisti, in Italia non abbiamo ancora visto nelle strade una
lotta democratica di massa contro l'Unione Europea e i suoi vincoli all’altezza
della gravità della situazione. Questo ha indebolito le lotte e soprattutto
dato spazio alle forze leghiste e del populismo di destra. Se si vuole uscire
dalla tenaglia tra le politiche liberiste e autoritarie del governo Renzi e i
lepenismi, bisogna costruire rapidamente un campo democratico e anticapitalista
contro questa Unione Europea. Per questo proponiamo a tutte le forze che si
oppongono ad essa e al governo Renzi e che rifiutano entrambi, nel nome del
lavoro, dei diritti sociali, dei Beni comuni e della democrazia, di incontrarsi
per definire un percorso comune, partendo da tre scelte di fondo.
1) L'opposizione al liberismo di Renzi e dei governi europei di centro
destra e centro sinistra e a tutte le controriforme .
2) La lotta per abbattere le politiche di austerità e i trattati e i vincoli
che le impongono.
3) Il contrasto alla deriva autoritaria sia sul piano del sistema politico che
delle relazioni sociali, dalla legge elettorale del governo Renzi all'accordo
sindacale del 10 gennaio.
Partendo da questi punti intendiamo proporre la costruzione di un’alleanza
di forze diverse, che si muovono assieme contro la disoccupazione e per i
diritti del lavoro e i Beni comuni, contro le privatizzazioni e per il rilancio
del pubblico e dei diritti sociali, contro l'autoritarismo, per la democrazia
politica e sindacale, per la partecipazione.
Il nostro obiettivo é giungere al semestre di presidenza italiana della
Unione Europea dando avvio ad un Controsemestre del lavoro, dei diritti
sociali, dei Beni comuni e della democrazia, che si contrapponga ai contenuti
liberisti del governo Renzi e dell’Unione Europea per tutta la durata del
semestre italiano.
Per definire la piattaforma e il percorso del Controsemestre popolare,
proponiamo un primo incontro il 23 aprile, alle 15, a Roma, in una sede che
verrà comunicata al più tardi domani.
Prime firme proponenti:
Giorgio Cremaschi - Ross@
Confederazione Usb
Confederazione Cobas
Rete 28 Aprile - Cgil
Rete dei Comunisti
Sinistra Anticapitalista
Militant – Rete Noi Saremo Tutto
25 APRILE A ROMA
IL 25 APRILE I
QUARTIERI DI ROMA EST CHIAMANO TUTTE E TUTTI AD UNA GIORNATA DI FESTA,
LOTTA E LIBERAZIONE CON UN CORTEO CHE ATTRAVERSI LE STRADE DI CENTOCELLE,
GORDIANI, PRENESTINO
PER SEMINARE E DIFFONDERE I CONFLITTI, SEGNALARE DAL BASSO GLI ATTACCHI ALLE
NOSTRE VITE E INFINE LIBERARE L’AREA DEL LAGO DEL EX SNIA PER RENDERLA UN PARCO
SUBITO
25 APRILE ORE 9,30 corteo
da PIAZZA DELLE CAMELIE- CENTOCELLE
al LAGO DELL’ EX SNIA
A Roma 70 anni fa i
quartieri proletari si sono distinti nella lotta di Resistenza contro gli
occupanti nazisti e contro il fascismo. L’organizzazione clandestina e la cospirazione
hanno saputo tessere una fitta rete di solidarietà capace di sostenere la
guerriglia partigiana e liberare autonomamente queste zone.
Oggi per
noi la Resistenza
continua nelle lotte sociali, e il 25 Aprile è anzitutto occasione per
riconoscerci nelle strade, consapevoli che le tante resistenze territoriali e
quelle dei lavoratori fanno parte di un’unica lotta contro chi ci vorrebbe,
oggi come ieri, sudditi ubbidienti e sfruttati. Ieri il capitalismo corporativo
dello stato fascista, oggi quello liberista e democratico dell’Unione Europea.
Oggi si fatica ad arrivare a fine mese, affitto e muto sono insostenibili, i
salari perdono potere d’acquisto, crescono disoccupazione e precarietà e le
politiche di austerità aumenteranno i tagli sui servizi, istruzione e cultura,
ticket e prezzi dei mezzi pubblici.
Per noi oggi
rilanciare la lotta partigiana significa combattere per rivoltare il mondo
partendo dai nostri territori. Fermare il dilagare della speculazione
immobiliare e commerciale, bloccare la cementificazione per difendere la
qualità della vita, rifiutare la militarizzazione e rispondere alla repressione
(della quale abbiamo avuto solo l’ennesima e ultima dimostrazione nella piazza
del 12 aprile), rompere l’isolamento che nella crisi economica rischia di
produrre disperazione e solitudine, garantire verde, salute, casa e reddito,
organizzarsi contro il narco-traffico e il proibizionismo, respingere qualsiasi
deriva razzista e fascista, conquistare l’autodeterminazione di tutte e tutti
contro l’autoritarismo e il patriarcato.
Le esperienze
sociali attive nei nostri quartieri dimostrano che oggi un’alternativa è
possibile oltre che necessaria e se le lotte si condividono e si uniscono
possono rappresentare una reale forza di opposizione a chi vorrebbe nel
silenzio e nella rassegnazione continuare ad arricchirsi sulle nostre vite. I
quartieri di Roma Est negli ultimi anni brulicano di esperienze: occupazioni di
case e di spazi sociali, comitati, reti, coordinamenti, collettivi, movimenti,
progetti di autorganizzazione e autogestione. Una ricchezza eccezionale ancora
in crescita.
Per questo, il
25 Aprile vogliamo portarla nelle strade, attraversando con un corteo festoso i
nostri quartieri sempre ribelli e antifascisti per comunicare fuori da
qualsiasi ritualismo commemorativo.
Una ricchezza
che si scontra con le numerose aggressioni al territorio e alla sua vivibilità
portate avanti dalle istituzioni, dai palazzinari, dai poteri grandi e piccoli
che vorrebbero plasmare a proprio piacimento i quartieri, con il “Salva Roma”,
il “Piano Rifiuti”, il “Piano Casa”, costruendo centri commerciali e palazzi
costosi e inavvicinabili, insediando discariche e inceneritori, sperperando
fondi in infrastrutture inutili quali la Metro C, l’Expo e la TAV, tagliando servizi come i
consultori, le Asl e gli asili nido, fomentando la guerra contro il diverso,
militarizzando e riempiendo le vie di eroina e slot machine, riducendo ancora i
pochissimi spazi verdi e di socialità gratuita.
Per questo
il 25 Aprile vuole liberare il lago dell’ex Snia, un’area pubblica
necessaria, sequestrata da uno dei tanti palazzinari truffatori che comandano
nella nostra città, Pulcini, che voleva costruire quattro grattacieli,
cancellando lago e fabbrica, con la connivenza delle istituzioni. Una
speculazione fermata dalla rivolta degli abitanti, simbolo dell’attacco portato
ai nostri territori che le comunità resistenti di Roma est non lasceranno
passare. Parco subito, Lago per tutti/e, Cemento per nessuno.
Antifascisti/e Roma Est
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