Leggendo Nello Papandrea si può capire cosa c'è nella mia anima, pare stranissimo ma è cosi'. Laura Picchi
DI NELLO PAPANDREA AVVOCATO NO MUOS CATANIA:IL 27 MARZO, COMUNQUE VADA, E' SOLO UNA TAPPA DI UN PERCORSO CHE CONTINUA
Il giorno tanto atteso è ormai alle porte, fra poche ore giocheremo la
partita decisiva della nostra battaglia davanti al TAR. Inutile che vi
dica quale sia anche la mia emozione, quali siano le attese che
condivido con tutti voi. Voglio che sappiate che ce l'abbiamo messa
tutta, dietro i pochi minuti dell'udienza di domani ci
sono giorni di studio, di acquisizione di documenti, di informazioni,
di elaborazioni giuridiche. Centinaia di pagine presentate fra
interventi e memorie. E' stata per me un'esperienza entusiasmante. Sono
partito non sapendone quasi niente, grazie alla richiesta di Alfonso Di
Stefano, ma poi ho studiato, con la guida di Paola Ottaviano che mi ha
aiutato, supportato e sopportato (l'ultima è la cosa della quale la
ringrazio di più) e di Antonio Mazzeo, e sono stato sempre più
coinvolto. Oggi sono convinto che quella contro il MUOS sia la
battaglia per il nostro futuro e per il futuro dei nostri figli.
Da semplice avvocato mi sono trasformato in attivista ed oggi come attivista parlo.
Chi mi conosce sa quanto ami il gergo ciclistico e quindi dico di stare
attenti che QUELLO DI DOMANI È UN ARRIVO DI TAPPA IMPORTANTE, MA NON È
L'ARRIVO DELLA CORSA, comunque vada domani, non è finita, anche dovesse
andare bene, come tutti ci auguriamo, verrebbero annullate le
autorizzazioni amministrative, ma ripartirebbe l'iter per la loro
riapprovazione. Certo sarà molto più dura, la gente ha gli occhi aperti,
oggi l'area ricade in zona A della riserva, occorrerà un'attività
rigorosa, ma la volontà politica ed amministrativa saranno determinate
ed altrettanto determinati dovremo essere noi.
Domani, quindi, sia
che vada bene, sia che vada male, si apre una nuova stagione di lotta
che ci attende sui territori e nella quale lo sforzo maggiore sarà
quello di coinvolgere quanta più gente possibile e far capire a tutti
quello che noi abbiamo capito e che ci spinge in piazza, anche domani, a
stringerci intorno al TAR.
Abbiamo tutti visto, in questi giorni, i
servizi dei giornalisti che sono stati all'estero e che sentivano la
popolazione locale. A nessuno dei giornalisti ho sentito fare
un'osservazione banale. Ai cittadini Statunitensi, il MUOS può andare
bene perché è uno strumento del loro esercito, realizzato per la loro
difesa e per la loro sicurezza, per la loro egemonia militare. Per noi
Italiani il MUOS è uno strumento che ci coinvolge nelle guerre degli
Stati Uniti, che ci rende ancora più servi della loro egemonia militare e
commerciale, che rappresenta un obiettivo sensibile nel cuore del
nostro territorio. A prescindere dai danni derivanti dall'inquinamento
elettromagnetico il MUOS per noi è solo una minaccia dalla quale non ci
può venire niente di buono, un freno allo sviluppo economico ed una
spinta verso un modello culturale che ci è estraneo. Dobbiamo fare
diventare questa una coscienza diffusa.
Da dopodomani, quindi,
qualsiasi sia l'esito del TAR, la battaglia continua e, ciascuno con i
propri mezzi e con le proprie metodiche continuerà a combattere per la
distruzione del MUOS e del sistema NRTF non solo come installazione
fisica, ma come simbolo di un sistema culturale, di guerra, di
sopraffazione, di esclusione, di diseguaglianza sociale...
Intanto vi abbraccio tutti ed insieme a voi coltivo la speranza per domani