[nuovopci] Raccogliere i frutti delle mobilitazioni di quest…

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Author: \(nuovo\) Partito comunista italiano
Date:  
To: npci.inter
Subject: [nuovopci] Raccogliere i frutti delle mobilitazioni di questi giorni!


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Comunicato CC 40/2013 - 20 ottobre 2013

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Raccogliere i frutti delle mobilitazioni di questi giorni!
Lanciare a un livello superiore la lotta perché le masse popolari si
organizzino,
moltiplichino le loro iniziative di base e costituiscano un governo
d'emergenza!

Il successo delle manifestazioni e delle mobilitazioni di questi giorni
in termini di partecipazione, costringe i loro promotori ad assumere
responsabilità superiori o perire e apre comunque agli esponenti
avanzati delle masse popolari, agli operai avanzati e a noi comunisti
nuove possibilità di azione.

La crisi del capitalismo continua e si aggrava, devasta il nostro paese
e lo rende sempre più simile a un campo di macerie. Il governo
illegittimo e illegale Letta-Napolitano-Berlusconi e il "pilota
automatico" di Draghi (BCE) non fanno che proseguire la devastazione. La
Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e
sionisti sprofonda sempre più il nostro paese e il resto del mondo in un
baratro senza fondo, la crisi del capitalismo non ha fine. Nessuna
salvezza può venire da questo lato. I vertici della Repubblica
Pontificia (RP) non attueranno mai la Costituzione perché sarebbe il
loro suicidio. Al contrario, ne cancelleranno anche le tracce. Non si
tratta che i padroni e i loro consiglieri e agenti non vogliano o non
capiscano. Non è una questione individuale, morale o intellettuale. Il
fatto è che non possono che servire gli interessi del capitale
finanziario. Non sono diventati matti: sono semplicemente succubi del
loro ruolo. Le richieste, le rivendicazioni e le proteste non cambiano
la loro natura di servitori del capitale finanziario e oggi il capitale
è in forza della sua stessa natura diventato principalmente capitale
finanziario: un mostro che mangia uomini e cose, distrugge diritti e
conquiste della masse popolari e genera abbrutimento e guerra. Quello
che vediamo nel nostro paese, avviene in ogni altro paese, in Europa e
nel mondo.

Questo è il corso delle cose. Cambiare direzione è possibile, nel nostro
paese e nel resto del mondo. Il corso attuale delle cose non è un evento
strano e imprevisto. Che il capitalismo ci avrebbe portato nel marasma
attuale era scontato. I comunisti, a partire dai fondatori del movimento
comunista un secolo e mezzo fa, avevano indicato da tempo, ovviamente a
grandi linee, che per la sua propria natura il modo di produzione
capitalista portava l'umanità su questa strada. Lo avevano indicato
grazie a una profonda comprensione della natura del modo di produzione
capitalista, grazie al marxismo. La situazione attuale è il risultato
del dominio della borghesia imperialista nel mondo, è il suo frutto
naturale: il corso attuale delle cose è del tutto conforme alla natura
del modo di produzione capitalista. La crisi attuale è il frutto degli
interessi e del ruolo sociale di alcune classi, ma vi sono nella nostra
società anche le classi che invece hanno in sé i presupposti per porvi
fine.

Le masse popolari organizzate, dirette dalla classe operaia con alla
testa il suo partito, il Partito comunista, possono porre fine al
marasma della crisi del capitalismo, instaurando il socialismo, fase di
transizione al comunismo. Ma di socialismo e di comunismo, quando non lo
denigrano, molti parlano a vanvera: cosa è il socialismo per cui
lottiamo?

Il socialismo è il potere statale delle masse popolari organizzate e la
produzione dei beni e dei servizi affidata ad aziende pubbliche che
hanno la funzione di soddisfare i bisogni della popolazione in
condizioni di sicurezza e di salvaguardia e miglioramento dell'ambiente
e lavorano secondo un piano economico nazionale via via sempre più
coordinato a livello internazionale, pubblicamente discusso e approvato.


Come arrivare a instaurare il socialismo in Italia?

In questo mese di ottobre, se non tutto gran parte di quello che nelle
masse popolari del nostro paese vi è di già attivo sul terreno politico
o sindacale, di già cosciente e organizzato, si è messo in movimento. Ma
cosa propongono agli operai, ai lavoratori, ai proletari i promotori
delle mobilitazioni di questi giorni?

Una lista per le prossime elezioni, che siano elezioni europee o
elezioni politiche anticipate? Le elezioni dello scorso febbraio hanno
mostrato che il successo elettorale non basta per cambiare il corso
delle cose.

Un nuovo referendum, la raccolta di firme per un nuovo referendum? Il
referendum del giugno 2011 sull'acqua e i beni comuni ha mostrato cosa
ne fanno dei referendum i vertici della Repubblica Pontificia.

Manifestazioni più grandi, più unitarie, con richieste più radicali? Per
fare impressione e pressioni su chi? Sul governo
Letta-Napolitano-Berlusconi, sulla Troika, sulla Comunità Internazionale
dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti?

Neanche i promotori delle mobilitazioni osano sostenere apertamente che
le loro proposte sono efficaci. Proprio per questo le manifestazioni e
le mobilitazioni di questi giorni saranno nella storia di questi anni
uno spartiacque. I rispettivi organizzatori se restano nelle vesti in
cui sono oggi, non sono in grado di andare molto più lontano. O
cambieranno veste assumendo con le risorse e le relazioni di cui
dispongono la responsabilità di chiamare le masse popolari a
organizzarsi per prendere in mano esse la direzione della propria vita e
del paese (il nPCI la chiama linea del Governo di Blocco Popolare [7]) o
la delusione per la mancanza di risultati della mobilitazione quale
l'hanno promossa finora (mobilitazione a chiedere, a rivendicare e a
protestare faccia ad autorità che hanno ruoli, compiti e natura di
tutt'altro genere) farà allontanare le masse popolari da loro.

Sono gli operai e le masse popolari organizzate che possono cambiare il
corso delle cose. Solo loro lo possono fare. Gli operai avanzati delle
aziende capitaliste (OO) e i lavoratori avanzati delle strutture ancora
pubbliche: ospedali, scuole, caserme, poste, ecc. (OP) devono
organizzarsi e costituire organismi capaci di dirigere i propri compagni
di lavoro e di uscire dall'azienda, irradiare orientamento e influenza
all'intorno, stabilire relazioni e direzione, fare rete. Bisogna
"occupare" le fabbriche e le strutture pubbliche (statali, regionali e
municipali) che i capitalisti non hanno ancora delocalizzato o chiuso,
prima che lo facciano. Occuparle nel senso di costituire in ognuna
Comitati di Partito clandestini e OO o OP operanti pubblicamente, e
uscire, proiettarsi, irradiarsi all'esterno. È il processo opposto a
occupare la fabbrica e restare chiusi in fabbrica. Nel 1920, quando gli
operai di Torino occuparono le fabbriche, Giolitti convinse Agnelli che
non era il caso di mandare l'esercito a Torino per far fuori alcune
migliaia di operai: conveniva alla borghesia, conveniva "a tutti", anche
ad Agnelli, lasciare che gli operai si esaurissero: finché stavano in
fabbrica, non facevano grandi danni e un po' alla volta si sarebbero
esauriti.

Una OO o OP che è riconosciuta dai lavoratori dell'azienda e proietta la
sua autorità all'esterno non è più un organismo principalmente
sindacale. Diventa un organismo politico e pone alle masse popolari e ai
vertici della RP una questione politica, di governo del paese, chi
comanda: il governo dei vertici della RP o il Nuovo Potere? OO e OP
all'offensiva sono anche gli strumenti per difendersi, per impedire lo
smantellamento delle fabbriche e delle strutture pubbliche: sono la più
efficace difesa possibile nell'ambito della crisi. Per questo gli operai
e i lavoratori pubblici avanzati, quelli che non sono disposti a
lasciarsi far fuori dai capitalisti e dalle loro autorità, dovranno
costituirle anche solo perché mossi dall'istinto di sopravvivenza. Con
semplici organismi autonomi, autoconvocati, limitati all'azione
rivendicativa, all'attività sindacale, le fabbriche e le strutture
pubbliche non hanno futuro.

Agli operai e ai lavoratori avanzati che muovono dalle aziende
capitaliste e dalle strutture pubbliche, deve rispondere dall'esterno il
movimento delle OP dei disoccupati, dei precari, degli immigrati, degli
studenti, delle casalinghe, dei pensionati. OO e OP possono e devono
organizzare il lavoro dovunque vi è un bisogno delle masse popolari da
soddisfare, costringere con le buone o le cattive le Amministrazioni
Comunali a collaborare, tenere in attività le aziende (le fabbriche, gli
ospedali, le scuole, i servizi, ecc.) che i padroni vogliono chiudere,
riaprire quelle che i padroni hanno già chiuso, organizzare le masse
popolari a non pagare imposte, tasse e tariffe dei servizi pubblici
privatizzati, impedire gli sfratti e i sequestri, occupare la case vuote
delle immobiliari, dei ricchi, della chiesa, degli enti e del demanio,
disobbedire ad ogni ordine delle autorità che è in contrasto con
interessi delle masse popolari e cacciarle, prendere in mano
capillarmente, localmente, ogni OO e OP operando con i mezzi di cui
dispone e nelle forme che al momento sa praticare, i servizi pubblici
che le Autorità della Repubblica Pontificia riducono e lasciano andare
in malora, aprire nuove agenzie pubbliche e aziende private o collettive
per attivare servizi e produzioni che servono alle masse popolari dando
attuazione pratica alle parole d'ordine "a ogni adulto un lavoro utile e
dignitoso" e "a ogni individuo i beni e servizi necessari a una vita
civile alla sola condizione che svolga scrupolosamente un lavoro utile",
mettere in uso e riabilitare il patrimonio edilizio del paese,
salvaguardare le infrastrutture, valorizzare il patrimonio artistico e
proteggere il territorio dall'inquinamento e dai disastri naturali,
convincere con le buone o le cattive le agenzie locali del sistema
bancario a fornire i crediti necessari per queste iniziative, favorire
in ogni modo la partecipazione delle masse popolari alla gestione della
vita sociale, alle attività culturali e artistiche, alla ricerca
scientifica e allo sport, mettere i mezzi di comunicazione e di
informazione gratuitamente a disposizione delle masse popolari
organizzate.

Ma soprattutto OO e OP devono coordinarsi tra loro a livello dell'intero
paese per costituire un proprio governo d'emergenza, il Governo di
Blocco Popolare. È questo obiettivo comune a tutte le OO e OP che rende
forti e feconde le operazioni fin qui indicate di ognuna di esse. Questo
è il passo che le OO e OP devono fare.

Consideriamo tra tanti un caso concreto che riassumiamo da un articolo
del sito http://www.senzasoste.it [8]. A Livorno il 12 ottobre il
Comitato disoccupati e precari, il Collettivo Ex caserma occupata e il
Comitato diritto all'abitare hanno dato vita a tre iniziative di lotta
popolare contro le politiche di austerità e per il reddito: hanno
inaugurato nei locali dell'ex Usl di via Ernesto Rossi un consultorio
medico popolare dove settimanalmente si potrà consultare un medico di
base, uno psicologo, un infettivologo e altre figure professionali che
andranno a completare il nuovo consultorio; hanno aperto al piano terra
della storica palazzina in via dei Mulini da circa due anni in stato di
totale abbandono una mensa popolare che sarà aperta tutti i giorni dalle
12 alle 14 dove per mangiare basterà presentarsi e registrarsi e i
disoccupati avranno il pasto gratuito; hanno preso possesso del terreno
agricolo abbandonato da diversi anni e trasformato in una vera e propria
discarica a cielo aperto di via dell'Ambrogiana e hanno deciso di
liberarlo dal degrado e dai rifiuti per "restituirlo alla città" e in
particolare crearvi degli "orti sociali aperti a tutti dove poter
sperimentare coltivazioni naturali e non intensive che possano essere
utilizzate sia per ottenere un piccolo reddito collettivo sia per un
utilizzo diretto".

È un esempio di cose che le OO e OP possono e devono fare a migliaia,
che molte già fanno. Ma imprese simili potranno durare, proliferare e
prosperare solo se i loro promotori si coalizzano tra loro con
l'obiettivo comune di dare al paese un governo d'emergenza, il GBP, che
metta al servizio dell'attività di ogni OO e OP la forza dell'intero
paese. Senza questo obiettivo comune, se la lotta per costituire il GBP
non si sviluppa e non raggiunge il successo, iniziative come quelle
lanciate dai compagni di Livorno saranno facilmente surclassate, isolate
e infine schiacciate o assorbite da iniziative analoghe del clero e
soprattutto da iniziative analoghe dei promotori fascisti e nazisti
della mobilitazione reazionaria delle masse popolari. Gruppi fascisti e
nazisti sono già all'opera, nel nostro paese e in tutti gli altri paesi
europei. Essi dispongono di mezzi e relazioni ben superiori a quelli di
cui dispone ogni singola OO e OP e ovviamente hanno ben altri obiettivi.
Essi trasformano le contraddizioni in seno alle masse popolari in
contraddizioni antagoniste che mascherano la vera contraddizione
antagonista: quella tra masse popolari da una parte e dall'altra la
borghesia e il clero. Oggi additano gli immigrati come la causa del
marasma in cui la borghesia e il clero hanno gettato il nostro paese e
domani additeranno "i concorrenti stranieri". Si propongono come
oppositori decisi del corso delle cose, mentre in sostanza non fanno che
portare sbrigativamente alle sue estreme conseguenze l'atroce corso
attuale della cose ("siamo in guerra" dice infatti anche Marchionne) che
le autorità ufficiali fanno avanzare lentamente e con prudenza. Per
questo la borghesia e il clero spingono di fatto in avanti i promotori
della mobilitazione reazionaria, i gruppi fascisti e nazisti e li
sostengono in mille modi. Sprofondano le masse popolari in un baratro
senza fondo, ma presentano alle masse popolari il corso delle cose come
se l'alternativa fosse tra accogliere e integrare migliaia di immigrati
che da ogni parte del mondo invaderebbero il nostro paese o respingerli
e buttarli fuori come gruppi fascisti e nazisti fanno in modo più
sbrigativo di quello impiegato dalla polizia e dai militari. Affidano ai
gruppi fascisti e nazisti i compiti che non possono far svolgere alla
polizia e ai militari. Quando alcuni loro crimini destano allarme e
sdegno, li reprimono in modo da rafforzare presso le masse popolari
l'immagine di oppositori risoluti ed efficaci al corso delle cose che i
gruppi fascisti e nazisti cercano di darsi.

Iniziative come quelle prese dai compagni di Livorno invece
prospereranno, si rafforzeranno e diventeranno i germi di una nuova
società se i loro promotori si coalizzeranno per costituire il GBP e
farlo ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia e poi difenderlo
contro le aggressioni finanziarie, economiche, terroristiche e militari
della Comunità Internazionale di gruppi imperialisti europei, americani
e sionisti. Questa impresa è difficile, ma è possibile. Con uno stato
cronico di insubordinazione alle autorità in tutti i campi, le masse
popolari organizzate indurranno i vertici della RP a ingoiare la
costituzione del GBP come male minore. La ingoieranno perché oggi con la
mobilitazione reazionaria non hanno ancora fatto grandi passi in avanti,
non sono ancora preparati a mettere in atto su larga scala una
repressione feroce contro le masse popolari e saranno convinti di poter
riprendere in mano il potere dopo che il GBP crollerà di fronte al loro
sabotaggio e boicottaggio e all'aggressione dall'esterno della Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti. Ma
con la costituzione del GBP, per le masse popolari organizzate si
metterà in moto un processo pratico nel corso del quale esse, sotto la
direzione del Partito comunista e delle organizzazioni di massa, ma
soprattutto grazie alla loro diretta esperienza impareranno, si
trasformeranno e diventeranno capaci di far fronte a ogni aggressione e
di instaurare il socialismo.

Il primo paese imperialista che romperà le catene della Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti
mostrerà la via e aprirà la strada anche alle masse popolari del resto
del mondo e sarà sostenuto dalla lotta che le masse popolari già
conducono in tutto il mondo contro quella Comunità criminale, benché
ancora soffrano della debolezza del movimento comunista.

Promuovere l'organizzazione delle masse popolari, la moltiplicazione di
Organizzazioni Operaie e Popolari!

Promuovere il coordinamento ad ogni livello delle OO e OP!

Rafforzare le OO e OP e promuovere il comune orientamento a costituire
un loro governo d'emergenza, il GBP!

Costituire ovunque nella clandestinità Comitati di Partito!

Avanti verso il Governo di Blocco Popolare!

AVANTI VERSO L’INSTAURAZIONE DEL SOCIALISMO!

 

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_Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[9]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [9]_].
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[7] http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav07.html
[8] http://www.senzasoste.it
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