-------- Messaggio originale --------
Oggetto:     [reslombardia] CS DESBri - Al cemento oggi non c'èpiù 
compensazione (anche a Monza)
Data:     Thu, 8 Nov 2012 06:12:57 +0100
Mittente:     Marco Balconi <marco.balconi@???>
A:     .lista gas nazionale <gas@???>, .lista soci 
desbri <desbri@???>, .lista res lombardia 
<reslombardia@???>
Ciao a Tutti,
di seguito il comunicato stampa DESBri sulla scelta della giunta 
comunale di Monza di costruire su uno degli ultimi spazi verdi in città 
un nuovo supermercato.
A breve su questo tema organizzeremo un’assemblea pubblica aperta alla 
cittadinanza in cui inviteremo un esponente della giunta comunale a 
spiegarci le ragioni di questa scelta.
Fate circolare nelle vostre reti.
A Presto
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Marco – DESBri Distretto di Economia Solidale della Brianza
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La recente decisione dell'amministrazione monzese di assecondare il 
Programma integrato di intervento (PII) presentato dalla società 
Esselunga e il suo punto vendita svelano le contraddizioni di un modo di 
fare politica incapace di assumersi il doveroso patto di solidarietà con 
le generazioni future.
Ancora una volta ci viene riproposto (con la solita motivazione della 
legittimità formale) il medesimo vetusto modello, per cui:
- i bilanci si pareggiano con il mattone;
- il diritto del privato va tutelato sopra ogni altro bene collettivo 
(compresi i beni comuni e la solidarietà generazionale);
- gli spazi verdi e/o agricoli sono "vuoti da riempire".
Da questa Amministrazione ci si aspettava il coraggio della 
discontinuità per un modello di comunità monzese differente. Ci 
chiediamo a quale modello di comunità corrisponde l'idea di concentrare 
due centri commerciali nel giro di pochi centinaia di metri?
Quanti carrelli dobbiamo riempire per compensare l'impatto di questo 
ennesimo cubo di cemento, della impermeabilizzazione del suolo, della 
crescita del traffico, dell'abbrutimento del paesaggio e del danno 
all'ecosistema?
In continuità di una idea forviante di sviluppo viene quindi proposta ai 
cittadini monzesi la solita risposta: barattare pochi di metri di 
ciclabile e un sottopasso, per una piastra di cemento che interromperà 
definitivamente la continuità ecologica dell'ultima cintura verde 
(ancora agricola e coltivata).
Il Distretto di Economia Solidale della Brianza, in continuità con la 
battaglia per il diritto al cibo aperta nei confronti della TEM sui 
campi di Caponago, sottolinea come con il livello di consumo di suolo 
nell'area briantea e monzese nessuna area agricola sia più compensabile!
La sicurezza alimentare dei nostri figli è anche una responsabilità 
delle amministrazione locali.
Auspichiamo che l'amministrazione per il futuro sappia esprimere buone 
pratiche di governo che mettano al centro i cittadini e non sempre e 
solo gli affari delle imprese, avviando su questi temi un dialogo 
continuativo con la città, contribuendo a immaginare una città 
sostenibile e solidale per le generazioni del 2050.
Unendoci al cartello di associazioni monzesi e in ottemperanza 
convenzione di Århus (firmata dalla Comunità europea e dai suoi Stati 
membri nel 1998) chiediamo infine che il progetto venga assoggettato a 
una Valutazione ambientale strategica (VAS).
Per approfondire sul “diritto al cibo contro la TEM”:
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=3661&fromRivDet=145
http://des.desbri.org/spigamadia/progetto-spiga-e-madia
http://des.desbri.org/news/tavola-rotonda-7-ottobre-2012-osnago-interventi
Per contatti: 3335318699