Ritengo che ci sia una sola strada ed è quella che percorro, mi piace 
cm perchè la trovo li, in strada, tutto il resto è un piacere 
incontrarlo o andarlo a trovare, sia esso Ciclofficine Popolari, S.I.
C., L.A.C.U., ciclomerende, cicloappuntamenti, ciclospazi per 
scambiarsi opinioni e modi di essere e aggregarsi contro questo Sistema 
che cerca di sovrastarci quotidianamente.
L'Utopia non esiste, esistono 
le persone, le belle persone e i pezzi di merda, le prime cerco di 
frequentarle, le seconde cerco di contrastarle, per le masse ignave e 
ignoranti non posso far altro che dare un esempio, concreto di scelte 
quotidiane diverse.
M!!!
----Messaggio originale----
Da: 
ciclobertuccia@???
Data: 20/09/2012 11.05
A: "sofista@???"
<sofista@???>, "critical mass Roma"<cm-roma@???>
Ogg: 
Re: [cm-Roma] altre storie
Mi pare che ci voglia più anarchia nel 
senso più condivisione delle
decisioni e meno deleghe ai politici. Ma 
ci vuole anche piu anarchia tra i
vari movimenti...affinche tutti 
convivano e crescano.
Ciclofficine, critical mass, LACU, SIC secondo 
me non fanno per niente
parte di uno stesso corpo. Tutt'altro. 
Percorrono strade diverse ma
parallele. Gli obiettivi, quindi le strade 
percorse,sono  diverse. L'utopia
finale forse è la stessa.
Le 
cilofficine propongono la strada della rivoluzione lenta e culturale
anche attraverso "un'accademia popolare", LACU è una "scuola" di
bicicletta, in cui ci sono maestri e allievi, e diffonde pratiche 
mediante
una scolarizzazione ciclistica, SIC fa le proposte concrete 
alla politica e
cerca di arrivare ad un compromesso tra mobilità e 
sicurezza stradale.
Tutte queste cose servono, perchè NON CI DOBBIAMO 
OMOLOGARE. E' TRISTE
PENSARLA TUTTI ALLA STESSA MANIERA O IMPORRE L'UNO 
AGGLI ALTRI IL PROPRIO
MODO DI AGIRE O DI FARE.
Si possono avanzare 
delle critiche, questo è sacrosanto.
Queste esperienze non vogliono ne 
completarsi ne comunicare, e non ha senso
farlo se non c'è unità di 
pratiche e intenti, è deleterio. E' peggio.
Tutte attaccano il sistema 
in modo diverso.  Non c'è una strada piu giusta
o una piu sbagliata. 
Non è che noi come ciclofficinari facciamo "la
politica" e SIC perchè 
sostiene il referendum ( è un esempio ) non fa
politica. Io, come 
Ilaria, come parte di un movimento, non condivido la
forma di SIC di 
fare politica e quindi non vado alle assemblee, ne firmo
per il 
referendum, o altro... ma non è che gli sputo sopra, li critico.
 Allo 
stesso  loro non  hanno il diritto di pretendere la mia
partecipazione.... o la partecipazione/sostegno delle ciclofficine, in
termini di RECIPROCO RISPETTO con diritto di CRITICA reciproca. Basta 
che
sia costruttiva. Scendiamo tutti dal piedistallo.
Il punto è che 
non è che se le ciclofficine non vanno alle cose di SIC, so
stronzi, 
perchè vale anche il contrario allora. Il punto è andare avanti su
piu 
fronti possibili, rispettando le differenze, insomma a me stare tutti
sotto lo stesso tetto perchè "facciamo piu notizia" non mi frega un 
cavolo,
non è cosi che si combatte...mediante l'effimera rivoluzione 
mediatica. Ma
se qualcuno pensa che anche cosi si risolve qualcosa lo 
faccia. Non speri
nel mio sostegno, ma speri nella mia critica 
costruttiva.
Andiamo avanti, mettiamogliela al culo, da tutti i fronti 
possibili. Con
rispetto parlando.
Baci&bici.
-- 
Ilaria
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