Author: giacomo casarino Date: To: forumgenova inventati Subject: [NuovoLab] FW: [forum Sinistra Europea GE] Le ragioni dei troppi no
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Date: Mon, 18 Jun 2012 09:16:44 +0200
Subject: [forum Sinistra Europea GE] Le ragioni dei troppi no
“Le ragioni dei troppi no al Terzo Valico” - ECCOVELE
Su Repubblica sono apparsi due articoli, uno del giornalista Vittorio Coletti e l’altro di Vincenzo Munari classificato come docente di diritto dell’Unione europea. Ve ne offriamo un sunto poiché ci sono argomentazioni un po’ più serie dei soliti “il maggior cantiere italiano” o “milioni di tonnellate da Genova a Rotterdam”. Ciò nonostante il livello di questi megafoni del SI-TAV ci pare ancora assai basso.
COLETTI s ostiene che le ragioni dei troppi no a opere destinate al futuro derivano da
- il richiamo all’egoismo domestico, al protezionismo di campanile
- effetti collaterali del populismo a 5stelle, una buona parte delle malmostosità diffuse nella base grillina sono da tempo di casa in certa sinistra
- manca l’idea di un futuro condiviso
- c’è chi fa astutamente perno su questa opposizione generale per portare acqua al proprio
egoistico mulino.
- l’assenza di un pensiero del futuro, l’incapacità di pensare oltre il presente. Uno al massimo proietta nel futuro se stesso e i suoi familiari. Il resto non fa parte del suo domani.
- La vicenda italiana è sotto gli occhi di tutti: zero ricerca, scarsi investimenti, crollo della nostra posizione nel mondo avanzato, crisi economica nazionale. Per assicurarci un futuro (almeno) pari al presente bisogna costruire, lavorare molto.
- C’è un mito che molto suggestiona la sinistra, quello di un decrescita guidata, di un neo francescanesimo dove tutti vanno in bicicletta e riducono radicalmente i consumi. Un’idea attraente, da paese (ex) sazio e ricco, che, però, non fa i conti con i suoi costi
- C’è qualcuno a Genova che osi sostenere pubblicamente che i traffici del porto debbono diminuire, perché già oggi essi gravano troppo sulle strade cittadine e non si vuole dover costruire la gronda? Pochi si rendono conto che la vera ricchezza della modernità è la possibilità di muoversi molto e, si spera, sempre meglio, più velocemente, meno pericolosamente. Le civiltà quando riducono i loro scambi e spostamenti regrediscono e
crollano, come è accaduto nel Medioevo.
- Quanti hanno sottoscritto l’appello contro il Terzo Valico o non pensano a quelli che verranno dopo di loro o, se lo fanno, e credono di poter assicurare ad essi un futuro almeno pari al presente, sono o in mala fede o in errore.
Caro Coletti,
ora esageri e io potrei tranquillamente che tu sei in mala fede quando attribuisci a una firma per la moratoria del Terzo Valico la responsabilità di riservare a chi verrà dopo di noi tutte le pene dell’inferno.
Tutto questo “futuro” che sventoli in continuazione sarebbe l’assicurare ai soliti noti sei miliardi senza alcun appalto e controllo. Per noi futuro è puntare su opere che migliorino le condizioni delle collettività, assicurare treni puntuali, bloccare le continue soppressioni di linee, fare l’interesse del 95% degli utenti del trasporto su treno, ossia i pendolari, e non del 5% che utilizzerebbe l’Alta Velocità.
Senza scomodare lo spettro del Medioevo, ti dico che sbagli quando pensi che il futuro sia quello di muovere merci prodotte in Cina, portarle a Genova, manco spacchettarle e trasferirle a Rivalta Scrivia.
Ma chi ti ha detto che vogliamo un porto semivuoto e colmo di camion? Ti sei mai letto le nostre proposte alternative, tutte basate su una premessa: basta con gli incentivi al trasporto su gomma e rilancio delle ferrovie, partendo dall’esistente prima che smantellino tutte le linee?
Ti ricordo che il trasporto merci non ha bisogno di velocità, ma di organizzazione ed efficienza.
Guarda che i responsabili delle tristi vicende economiche italiane non sono i No TAV o gli anarchici (tesi che affascina i Manganelli e le Cancellieri). Se questo paese è in crisi la colpa è di chi lo ha malamente governato, sfruttato, depauperato: e tu vorresti affidare a costoro un progetto TAV nato 23 anni fa in piena fanghiglia per organizzare quella che Di Pietro definì la “madre di tutte le tangenti” ?
Tienti per te questo futuro!
Noi, egoisti domestici e malmostosi , incapaci di pensare e vedere oltre il proprio naso, servi sciocchi di chi astutamente ci manovra, continueremo a pedalare con forza, alla Coppi, per un futuro che abbia come base di partenza l’interesse della collettività e non dei gestori del potere economico e politico, con relativo codazzo di servi osannanti e di politici conniventi.
MUNARI
- Chi si oppone al Terzo Valico e alla Gronda adduce le solite ragioni: un non meglio precisato rifiuto dei “soliti modelli di sviluppo” o di “uso del territorio” oppure la tutela ambientale o della salute, in quest’ultimo caso talora addirittura agitando allarmismi nella popolazione.
- Sulla scorta di direttive europee vigenti da oltre trent’anni, nel nostro Paese nessuna opera infrastrutturale viene realizzata senza una preventiva valutazione di impatto ambientale: quindi, se tale valutazione è positiva, le modifiche al territorio conseguenti all’opera saranno obbligatoriamente poste in essere nel modo ambientalmente meno invasivo.
- Nei momenti difficili deve guidarci la solidarietà. Tra le cose pessime che questi ultimi decenni ci hanno lasciato in eredità, una delle più gravi è la scomparsa assoluta di solidarietà tra le persone. Anche i “comitati del no” sono, a modo loro, guidati solo dagli interessi di pochi e di breve periodo; realizzare infrastrutture vuol dire pensare agli altri, nel presente e nel futuro. Un territorio “connesso” è un territorio dove le persone circolano, le opportunità crescono, i turisti arrivano, le aziende si insediano, e quelle che ci sono possono continuare a esistere: così, difendere le infrastrutture significa difendere anche pezzi fondamentali della nostra industria, da Fincantieri ad Ansaldo. A fronte di un sacrificio di pochi, si danno opportunità a molti; di questi tempi sarebbe bene ricordarselo.
- Sostenere che i soldi del terzo valico dovrebbero utilizzarsi in alternativa alla manovra sulle pensioni significa ragionare in un’ottica liquidatoria . Se non si crea lavoro, non ci sarà bisogno di altri tagli alle pensioni e agli altri istituti costruiti sulla solidarietà (sanità, scuole, ecc.); semplicemente, non ci saranno più risorse per nessuno.
Caro Munari,
A dir la verità abbiamo un bagaglio enorme di motivazioni per opporci al Terzo Valico, anzitutto il fatto che non serve a nulla, costa troppo ed è cresciuto in un verminaio di loschi affari, di falsi impegni, di analisi truccate e di inquisiti. C’ è anche il problema vivibilità, tutela del territorio in cui viviamo e salute. Vedo che li consideri optional…per noi non lo sono affatto .
- Questa è proprio bella e attesta che nei sai un po’ pochino di diritto…italiano! Il progetto di cui parli è stato bocciato ben tre volte dal Ministero nel 1994, nel 1998 e nel 2000. Sai perché non crediamo alle opere “ ambientalmente non invasive”? Perché dal 2002 è in vigore la legge obiettivo che ha annullato la V.I .A. per le cosiddette grandi opere e in tal modo non abbiamo possibilità alcuna di dar voce alle nostre perplessità.
- Tu quoque Munari, anche tu insisti sul fatto che siamo dei fessacchiotti manovrati da alcuni furbetti.
- Arrivano i turisti ? ma il Terzo Valico non serve per trasportare container?
- Rilancio delle nostre industrie? Ma allora perché abbiamo eliminato l’ italianissimo Pendolino che abbatteva i tempi d percorrenza sulle linee attuali ( Milano-Genova 55 minuti), Pendolino che poi ci hanno copiato in tutto il mondo. Ora i “locomotori” dei treni alta velocità li stiamo acquistando dalla Francia.
- Una preghiera, caro Munari, è vero che ci stanno snobbando da vent’anni, ma sarebbe opportuno prima di scrivere cosucce un po’ vaporose, documentarsi. Hai ragione, abbiamo scritto che il Terzo Valico costa tanto come i tagli sulle pensioni e ciò per dare un’idea dell’entità. Noi, proprio per dimostrarti che guardiamo lontano, abbiamo proposto di utilizzare quei soldi per le tratte ferroviarie obsolete, per le ferrovie a un solo binario, per ripristinare quanto distrutto criminalmente in questi ultimi 20 anni del patrimonio e dell’efficienza delle ferrovie. Abbiamo chiesto interventi nel settore della salute, delle scuole, della cultura, della prevenzione territoriale, del recupero abitativo per rilanciare l’edilizia. E questo con forte senso solidaristico, considerando anche il fatto che molti di noi non sono coinvolti geograficamente dal progetto.
- Invece su una cosa hai visto giusto: noi non vogliamo più risorse per nessuno …per gli speculatori banchieri, per i maneggioni, per i politici lacchè, e anche per chi fa un minestrone di questa vicenda, assai diverso dal minestrone che mia madre genovese mi dava da bambino con tanti ingredienti gustosissimi e stimolanti .
I minestroni di chi per sostenere il SI-TAV ignora l’ingrediente principale, ossia il rapporto costi-benefici e ci infila di tutto: luoghi comuni, insulti, sufficienza che rasenta l’arroganza, contraddizioni e torpore logico.
UNA PROPOSTA: QUALCUNO HA CONTATTI CON REPUBBLICA DI GENOVA? PERCHE’ non organizzano un bel dibattito a voci differenziate in merito al Terzo Valico? Sarebbe la prima volta e questo sì che potrebbe essere un segnale per un FUTURO MIGLIORE.
--
antello brunetti
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