On Sunday 22 April 2012 22:26:31 boyska wrote:
> On Sun, Apr 22, 2012 at 09:59:23PM +0200, Shining the Archer King wrote:
> > On Sunday 22 April 2012 21:46:11 boyska wrote:
> > > Ed è per questo che dico che sono culturalmente simili:
> > > organizzazioni
> > > basate sul controllo militare del territorio e l'assogettamento di
> > > tutti i cittadini ivi residenti.
> >
> > Se ti sembra culturalmente simile che lo stato preveda (nota bene, ho
> > scritto "preveda", non "abbia") istituzioni di garanzia, di
> > rappresentanza e partecipazione e la mafia abbia l'affiliazione, beh,
> > non so cosa replicare...
>
> naturalmente lo stato è più "formale", mentre la mafia è un sistema
> basato su convenzioni radicate ma mai scritte.
Quella "formalità" è una differenza mica da poco...
Ti è mai capitato di essere stato giudicato da un tribunale dello stato?
Sai che potresti essere persino assolto (certo, dimmi che serve
l'avvocato bravo e il giudice che non è proprio bestia...)?
C'è un corrispettivo nella mafia a questo?
E queste presunte "convenzioni radicate" hai idea di quanto siano
antiche? La camorra contemporanea è nata negli anni '80. Osso,
Mastrosso e Carcagnosso non sono storia ma solo miti costruiti proprio
allo scopo di spacciare per antichi rituali confezionati solo l'altro
ieri. (A proposito, sulla pagina
http://it.wikipedia.org/wiki/Riti_della_'Ndrangheta trovi le formule che
sono state ritrovate in forma *scritta*).
Va bene, non parlavi delle formule ma dei costumi... Allora non vedo
come queste si concilîno con la storia delle organizzazioni mafiose.
Quali convenzioni Riina avrebbe ereditato da Badalamenti? E quali
Provenzano da Riina?
Quando cambiano i rapporti di forza tra politica, imprenditoria e mafia
le convenzioni vengono riformulate dai fatti.
> Ma quelle che tu chiami "istituzioni di garanzia" non sono mica tanto
> diverse dal pietismo del boss che alla fine si fa ben volere e non nega
> un favore a chi ne ha bisogno.
No, guarda, istituzioni di garanzia sono i tribunali nei diversi gradi.
Che amministrano (non "fanno") la giustizia.
Sai, non è stato proprio spiacevole vedere un tribunale dello stato
condannare alcuni funzionari infedeli come è successo di tanto in
tanto...
Non mi obiettare che tanti altri infedeli non sono stati neanche
scalfiti: è un'ovvietà e come ho spiegato dipende dalla differenza tra
il modello ("di diritto") e la sua implementazione ("materiale").
Per cui i favori del boss non c'entrano niente.
> Quanto alle istituzioni di rappresentanza e partecipazione, non so
> immaginare niente di più intrinsecamente parte delle logiche di potere e
> sfruttamento. Veramente, cosa c'è di diverso dall'affiliazione?
> È veramente tanto diverso un sistema clientelare basato sul voto da uno
> basato sulla "fedeltà"?
Sì, è molto diverso. Te la ricordi la Sicilia del 1992-1994? Il rapporto
(questo sì storico) tra libertà e clientela siamo riusciti a ribaltarlo.
E dopo arrivò Dell'Utri che portò B., ok, ma in mezzo abbiamo fatto la
democrazia anche a Milazzo e a Fiumefreddo di Sicilia o no?
Certo, non l'abbiamo saputa mantenere, ma questa è colpa nostra. E,
passami la franchezza, anche dei neutrali tra stato e mafia come te.
> > http://www.governo.it/governo/costituzione/principi.html
> questo è il link del contratto sociale di cui parlavo. Il problema è che
> io non l'ho firmato, ma me lo fanno rispettare lo stesso. Se non si
> tratta di una coercizione, voglio capire come non sentirmi obbligato a
> rispettarlo.
Comprati un mitra e fai a cazzi tuoi. :-P
Ciao
-Shining
