Author: Robert J. Newmark Date: To: hackmeeting Subject: Re: [Hackmeeting] riflessione: delazione, trasparenza, equilibri
On Tue, Apr 03, 2012 at 01:46:29AM +0200, vecna wrote: > -----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
> Hash: SHA1
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> ciao *,
>
> una cosa ancor piu' incivile che vorremmo evitare, è mettere il debole
> contro il debole, incentivando in qualunque modo una segnalazione tra
> pari che si sputtanano verso un'entità terza (sia essa cittadina,
> statale, privata, etc)
>
Personalmente in questa frase sta tutta la risposta. Il debole e' quello
che va preservato, il potente va indagato.
Globaleaks come necessita' ha comunque il dovere di 'controllare' in un
qualche modo le 'informazioni/delazioni'. Quelle relative a ambienti che
non gestiscono potere andrebbero CASSATE a prescindere dal loro valore
per due semplici ragioni.
1) (nvestigativa) Come con la mafia, meglio lasciare in giro i pesci
piccoli che possono oltretutto sempre fare errori, per lasciare il pesce
'grande' nella rete. Non mi frega in fondo nulla fregare un poliziotto
che parcheggia nel posto handicappati, ma potrei essere interessato a
fottere il capo della polizia o del commissariato nel farlo (tanto per
fare un esempio al RIBASSO eh).
2) il potere ha la possibilita' di difendersi (anche troppo) quindi se
ci fossero rivelazioni 'ritorsive' o ingiuste, potrebbe essere in grado
di farci fronte, anche perdendo un po di soldi magari, ma sti cazzi in
fondo, avendo potere i soldi non sono importanti.
la delazione non esiste verso il potere, esiste solo verso i deboli. Non
riesco a trovare una situazione in cui il potere (in qualunque sua
forma) ha difficolta' ad affrontare (e questo forse porta a un altro
problema, wikileaks ha fatto danno all'amministrazione americana?
secondo me l'opposto).
resta che l'informativa dal basso (e/o da dentro) verso il potere e'
fondamentale
la delazione verso il debole un atto infamanate (mediamente).