Re: [Hackmeeting] Il lato oscuro della forza

Delete this message

Reply to this message
Author: Fabio Pietrosanti (naif)
Date:  
To: hackmeeting
Subject: Re: [Hackmeeting] Il lato oscuro della forza
On 3/29/12 11:35 AM, Accattone wrote:
> Il 29/03/2012 08:43, Fabio Pietrosanti (naif) ha scritto:
>> On 3/26/12 11:14 AM, Arturo Di Corinto wrote:
>>> Meet The Hackers Who Sell Spies The Tools To Crack Your PC (And Get Paid
>>> Six-Figure Fees)
>>> http://www.forbes.com/sites/andygreenberg/2012/03/21/meet-the-hackers-who-sell-spies-the-tools-to-crack-your-pc-and-get-paid-six-figure-fees/
>>>
>>> [...]
>>> Chris Soghoian, a privacy activist and fellow at the Open Society
>>> Foundations, calls Vupen a “modern-day merchant of death,” selling “the
>>> bullets for cyberwar.”
>
>> A me questi discorsi fanno rabbrividire.
>
> A me fa rabbrividire il qualunquismo.


Non è qualunquismo, tutt'altro, è sottolineare come azioni alle volte
fatte in buona fede, portano a risultati diametralmente opposti ai
principi proposti.

Questo perchè spesso portate avanti con approcci "competitivi", cioè
identificando un "ragionevole nemico" (che sia un governo o che sia il
casapound della situazione).

>
> A parte il fatto che voler trovare per forza incoerenza negli
> "attivisti", come se fossero un'entita' monolitica, mi sembra
> un'operazione pigra e tignosa, priva di qualunque utilita' costruttiva.


Ma lo sai che a me piace tirare fuori le incoerenze e gli elementi
alternativi all'interno dei circuiti di contro-cultura-alternativa ;)

Se tutti sono allineati su una visione, si crea in Hype che allinea le
menti di tutte le persone, ci vogliono visioni che siano un filo
contro-contro-corrente altrimenti si diventa dei pecoroni.

E' estremamente utile portare del dibattito in un ambiente altrimenti
allineato, lo faccio su hackmeeting, liberationtech, tor, varie.

Se non si cerca di sviluppare innanzitutto del senso di auto-critica,
non si fa' una bella fine!

> L'articolo e' su Forbes, non su Umanita' Nova.
> Si parla di exploit e della loro commercializzazione. Chris Soghoian non parla di buoni e
> cattivi, ne' di restringere la circolazione di tecnologia (ripeto, si
> parla di exploit), ma piu' semplicemente e sensatamente di
> consapevolezza di cosa si ha tra le mani e, al piu', delle distorsioni
> che la commercializzazione (ovvero l'uso del denaro nella regolazione
> delle relazioni fra persone e loro raggruppamenti) provoca in un
> territorio deregolato (o meglio regolato per lungo tempo con meccanismi
> di autogestione piu' o meno riusciti).


E qui si vede il rischio della "Regolamentazione"...

>E' un tema un tantinello piu' articolato della divisione tra buoni e cattivi...


La questione della Syria è un esempio rispetto ai rischi che si stanno
corrento con il "campaigning" che si sta facendo sul tema degli
exploits, su cui non c'è solo Chris Soghoian ma una discreta parte di
movimenti che ne sta dibattendo.

L'Europa ha messo l'embargo sull'export di tecnologie di monitoraggio
delle telecomunicazioni.

Quindi ora progetti europei (italiani) opensource come:
- Ntop http://www.ntop.org)
- WinPcap http://www.winpcap.org/
- Xplico http://xplico.org

dovrebbero introdurre dei meccanismi per prevenire la diffusione e il
download della tecnologia dalla syria e dall'Iran?

Cioè per rispettare la legge, che è stata modificata appositamente a
seguito delle campagne da parte dell'attivismo per la libertà di
espressione e diritti civili (in cui sono immerso per gran parte del
tempo libero), questi progetti dovrebbe "restringere la libertà di
circolazione delle informazioni" .

Quando il risultato di una azione porta come risultato l'opposto
rispetto ai principi a cui si è ispirata una certa azione politica c'è
*SEMPRE* da riflettere.
(Questo vale per Anonymous come per Telecomix come per qualunque azione
di attivismo)

Ora, si sta' avviando un tema di dibattito sugli exploit che è
pericoloso, perchè rischia di portare verso le stesse conclusioni e
considerazioni di quanto è capitato per le tecnologie di controllo con
il tema syria.

Cosa accadrebbe se fosse fatto divieto di "esportazione" di tecnologie
atte a sfruttare vulnerabilità software per finalità di intrusione
informatica?

Sono i rischi dell'export control americano tanto odiato, che ritorna in
salsa europea buonista filo-arab-spring.

E se ci si permette di distinguire fra "buoni e cattivi" circa gli scopi
d'uso si finisce per danneggiare tutti.

Questo è il tema sul princpio di coerenza che tiro spesso fuori, che
riguardi Anonymous, Casapound o altro.

Se si esprime un principio si porta avanti in modo coerente, tenendo
fuori le "ideologie filo-partitiche" che portano inequivocabilmente ad
approcci di tifoseria-schieramento.

E la tifoseria porta a compromessi spesso non accettabili, perchè basati
su un principio di "competitività" in cui si predilegie portare uno
"svantaggio all'antagonista" anche se questo porta a uno "svantaggio
generale".

Questo è tutt'altro che qualunquismo, a mio avviso è grande consapevolezza.

-naif