Author: Canale_633: le trasmissioni di Rebeldia senza casa - Pisa Date: To: rebeldia_news Subject: [Canale_633] Pianeta Pisa 2012
Quanto dista Pisa da Napoli? Sulla carta geografica qualche centinaio di
chilometri, su quella politica anni luce. Spazi siderali separano le
giunte delle due città, benché entrambe di centro-sinistra: il vento di
rinnovamento rappresentato dalla giunta De Magistris sembra spirare da
un'altra galassia rispetto a quello che soffia sulla giunta Filippeschi.
Sabato prossimo, a Napoli, si svolgerà un importantissimo appuntamento:
il Forum dei Comuni per i beni comuni, che vedrà protagonisti della
giornata amministratori, associazioni, movimenti e cittadini, che
insieme discuteranno sulla difesa dei beni comuni, fondamento
irrinunciabile dei diritti, ma anche pilastro della democrazia
partecipativa.
Sul pianeta Pisa, invece, in questi stessi giorni la giunta a
maggioranza Pd sta dando uno schiaffo politico senza precedenti alla
partecipazione e al mondo dell’associazionismo, al mondo della cultura
accademica e popolare, ma anche alla sinistra diffusa e solidale, che da
anni vive e opera in città con passione e pensiero critico: d'altro
canto, pianeti diversi, leggi diverse...
Il no del sindaco Filippeschi all’assegnazione diretta di via Andrea
Pisano al Progetto Rebeldía è interamente politico: nasce dai veti
incrociati dei socialisti, della Lista civica e di pezzi dello stesso Pd
(che oggi non nascondono gli appetiti speculativi sorti su quell'area) e
si fa forte delle strumentalizzazioni della destra pisana. Si tratta di
un atteggiamento che è un segnale importante per comprendere la natura
politica della giunta che amministra la nostra città.
La logica di questa giunta appare chiara: rifiutarsi di dialogare con i
cittadini attivi e con chi esercita pubblicamente le proprie capacità
critiche. Solo chi non disturba può invece venire protetto e premiato.
Risulta perciò davvero comica la nota a sostegno del no all'assegnazione
diretta dei partiti di maggioranza, nella quale non si nomina nemmeno il
Progetto Rebeldía, vero oggetto della loro presa di posizione.
Un’omissione pensata e voluta e pertanto carica di un simbolismo del
“non detto” e dell’allusione che non soltanto rifiutiamo, ma che
esemplifica ancora una volta come la decisione di non procedere ad
assegnazione diretta dipenda esclusivamente dal non riconoscimento
politico di un soggetto come il nostro.
La nuda verità, oggi davanti agli occhi di tutta la città, è che il
sindaco Filippeschi non ha rispettato i patti presi un anno fa con noi.
Il Progetto Rebeldía è uscito da via Cesare Battisti nel febbraio scorso
con la promessa, siglata in Conferenza dei Servizi, di uno spazio entro
il maggio 2011, una promessa che avrebbe consentito di evitare scenari
analoghi a quelli che si sono visti nei giorni scorsi nella Firenze di
Matteo Renzi, con lo sgombero violento di via dei Conciatori. Noncurante
di tutto questo, venerdì scorso, dopo aver lasciato oltre 30
associazioni per un anno senza uno spazio e con le attività chiuse,
Filippeschi ha detto no al loro trasferimento in via Andrea Pisano.
Eppure, sappiamo tutti che è stato il Progetto Rebeldía che, il 14
gennaio 2011, in sede di tavolo di trattativa con l'Amministrazione, ha
proposto l’uso sociale degli spazi di via Andrea Pisano, così da evitare
lo sgombero di associazioni, garantire l'avvio della Sesta Porta,
mantenere l'unità del Progetto e poter continuare tutte le nostre
attività, dichiarando peraltro la propria piena disponibilità a
convivere per tutto il tempo necessario con chi in quello spazio è ora
dentro, la squadra dei Dragoni del Gioco del Ponte. Del resto questo
stesso sindaco non ha tenuto in minimo conto un dato altrettanto
indiscutibile, ossia che a oggi l’unico vero e reale progetto di
riqualificazione è quello da noi presentato pubblicamente.
Tutto il resto è un arrampicarsi sugli specchi, che appare ormai di
dubbio gusto e privo di ogni fondamento, come la sedicente memoria
contro l'assegnazione diretta presentata dagli uffici comunali che va
clamorosamente contro quanto dispone lo stesso Regolamento sul
patrimonio comunale, all'articolo 32.
Noi pensiamo che Pisa, una città che in questi anni ha dimostrato in
ogni modo di volere uno spazio come Rebeldía, uno spazio aperto a tutti,
nel quale si svolgono attività gratuite per migliaia di persone, non
meriti di continuare ad essere presa in giro in questo modo. Con la sua
decisione esclusivamente politica il sindaco Filippeschi continua a
privare la città di un importante bene comune: errare è di certo umano,
ma perseverare, si sa, è del tutto e per tutto diabolico.