[RSF] FW: [pace] dalla Sardegna un invito a manifestare ovun…

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Author: pilar anita quarzell castel
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To: forumroma, forum
Subject: [RSF] FW: [pace] dalla Sardegna un invito a manifestare ovunque



Date: Tue, 13 Dec 2011 09:48:46 +0100
From: enrico.peyretti@???
To: pace@???
Subject: Re: [pace] dalla Sardegna un invito a manifestare ovunque








    Chiedete, chiedete forte.
      Fate bene. Portate le nostre voci. Sappiamo che l'uomo può
      diventare macchina senza coscienza, e che l'uomo-macchina può
      ritornare uomo-uomo. Lo spaventoso primo fatto non ci farà
      disperare del secondo. Il Natale ci ricorda che siamo più natali
      che mortali.


      Ciao, Enrico


    Enrico Peyretti
      (www.peacelink.it/peyretti)
      (www.ilfoglio.info) (www.serenoregis.org)




    Il 13/12/2011 09:26, Sandro Martis ha scritto:





        Amen 


        Il 17 dicembre (a partire dalle ore 10) andremo fino
            alla Base di Decimomannu per vedere da dietro la recinzione
            che faccia hanno quelli  che non vedono l'ora
            di partire per bombardare i civili siriani e iraniani.
            Andremo lì a vedere che faccia hanno quelli che hanno
            bombardato i civili libici e prima quelli iracheni e
            afghani. A vedere se sembrano anche loro degli esseri umani
            e a chiedergli cosa si prova ad uccidere vecchi, donne e
            bambini dall'aereo, se si sentono coraggiosi soldati o dei
            comuni, piccoli vigliacchi. Se credono davvero che la
            democrazia si esporti così o se sanno bene che stanno
            semplicemente aprendo la strada a ladri di petrolio e di gas
            altrui. Se avranno il coraggio di avvicinarsi alla rete gli
            chiederemo come si sentono ad essere mal sopportati da tutti
            coloro che sono costretti da governi meschini ad ospitare le
            loro basi militari, se il fatto di esser armati fino ai
            denti li fa sentire comunque al sicuro anche dalle loro
            coscienze o se di tanto in tanto sentono un vuoto, la
            vertigine  buia di un'esistenza fatta di
            violenza e sopraffazione. Gli diremo di andarsene, di
            tornare a casa loro, dalle loro famiglie, dai loro figli se
            hanno avuto il coraggio di metterne al mondo, a dirgli che
            hanno buttato via una parte della loro vita e che avranno
            sempre con loro i fantasmi dei morti che si sono lasciati
            dietro. Gli diremo di portarsi via tutto, le bombe, gli
            aerei e i loro documenti coperti da segreto militare. E la
            loro vergogna se riescono a sopportarla. Gli chiederemo di
            lasciarci vivere, di abbandonare questo posto che vuole
            tornare ad essere un luogo dove è possibile la pace, dove le
            persone possano coltivare e mangiare il cibo che la terra
            partorisce senza la paura di morire per i veleni che le basi
            abbandonano nei luoghi maledetti che sono assegnati per la
            loro costruzione. Gli diremo che siamo stanchi di loro e
            della loro arroganza, della loro stupidità e ignoranza. E
            chiederemo al nostro governo di smettere di spendere i
            nostri soldi per cacciabombardieri, radar e altri strumenti
            di morte, gli chiederemo di smettere di succhiare il sangue
            di chi lavora per darlo a banche internazionali elette da
            nessuno a definire i destini del mondo. E chiederemo di
            impegnare quei soldi per le persone che non hanno i soldi
            per vivere, per i ragazzi che devono studiare, per i vecchi
            che devono avere una vecchiaia dignitosa, per ricomporre
            boschi, terreni coltivabili, fiumi e città come si faceva
            nelle società degli uomini. Gli chiederemo di curare i beni
            comuni e di non svendere la vita degli esseri umani per
            ripianare bilanci. E poi, da dietro la rete, aspetteremo le
            risposte alle nostre domande. E non avremo più voglia di
            sentire parole vuote di saltimbanchi ma risposte coraggiose.
            Perché tutti ci si possa salvare. 


        Cagliari Social Forum