ciao se dobbiamo dare la nostra adesione in fretta credo proprio di 
poterla dare a nome di Città Studi, a cui giro la mail per conoscenza
Ileana
Il 06/12/2011 18.29, Alessandra Cangemi ha scritto:
>
> care/i tutte/i, come sapete avremmo dovuto discutere dell'adesione 
> alla campagna di pressione su banca Intesa come finanziatrice di 
> Brebemi, TEM, Pedemontana e Cremona/mantova (incollo sotto il testo) 
> all'ultima riunione ma poi per motivi di orario la cosa è stata 
> rimandata. Il problema è che adesso l'adesione si è fatta urgente 
> (come vedete dal messaggio di uno dei promotori e membro del 
> coordinamento nord sud del mondo, Roberto Cuda): le adesioni 
> dovrebbero arrivare entro il 10, anche se lui mi ha detto che può 
> aspettare al massimo fino al 13. Possono aderire anche singoli Gas, 
> tra l'altro.
> La Carta prevede anche l'adesione tramite email, purché si pronuncino 
> i due terzi degli aventi diritto entro due giorni lavorativi (quindi 
> con i tempi ci staremmo, benché stretti): vogliamo fare così?
> Ciao e grazie
> Sandra
>
> Inizio messaggio inoltrato:
>> *Da: *"robycuda@??? <mailto:robycuda@libero.it>" 
>> <robycuda@??? <mailto:robycuda@libero.it>>
>> *Data: *06 dicembre 2011 17:41:50 GMT+01:00
>> *A: *sandra.cangemi@??? <mailto:sandra.cangemi@yahoo.it>
>> *Oggetto: **GRUPPO INTESA E NUOVE STRADE LOMBARDE*
>> *Rispondi a: *"robycuda@??? <mailto:robycuda@libero.it>" 
>> <robycuda@??? <mailto:robycuda@libero.it>>
>>
>> ciao sandra, come d'accordo ti giro tutto. grazie rob
>>
>>     ----Messaggio originale----
>>     Da: robycuda@??? <mailto:robycuda@libero.it>
>>     Data: 06/12/2011 16.59
>>     A: <ppcontropedemontana@???
>>     <mailto:ppcontropedemontana@gmail.com>>
>>     Ogg: GRUPPO INTESA E NUOVE STRADE LOMBARDE
>>
>>
>>                 Ciao, come Movimento stop al consumo di territorio,
>>                 Rete civica italiana e Coordinamento nord sud del
>>                 mondo stiamo lanciando una campagna di pressione su
>>                 Intesa Sanpaolo in relazione al finanziamento di
>>                 infrastrutture molto impattanti come Brebemi,
>>                 Pedemontana, Tem e Cremona-Mantova, anche a supporto
>>                 delle azioni dei gruppi locali.
>>
>>
>>                 Vi invio in allegato un appello da sottoscrivere da
>>                 parte di tutti i gruppi, associazioni o organismi che
>>                 condividano la campagna, oltre a un dossier più
>>                 approfondito.
>>
>>
>>                 In questa fase stiamo cercando soprattutto ADESIONI,
>>                 per poi lanciare un comunicato stampa e partire con
>>                 la campagna su larga scala. Le adesioni vanno inviate
>>                 a robycuda@??? <mailto:robycuda@libero.it> o
>>                 r.brambilla@???
>>                 <mailto:r.brambilla@mclink.it> entro il 10 dicembre.
>>
>>
>>                 Pensate di poter aderire? O anche solo di poter
>>                 veicolare l'appello nelle vostre liste?
>>
>>
>>                 Grazie in anticipo, aspetto vostre
>>
>>
>>                 A presto! Roberto Cuda - 340.2284686
>>
>
> *Fermiamo la banca che distrugge il territorio. Votiamo con il 
> portafoglio!*
>
> *Si cercano adesioni!*
>
> *Noi della Rete Civica Italiana, Movimento Stop al Consumo di 
> Territorio e Coordinamento Nord Sud del Mondo s**tiamo organizzando 
> una campagna con un duplice scopo: *
>
> *1) fare pressione su Intesa Sanpaolo per chiedere di non finanziarele 
> nuove autostrade lombarde.*
>
> *2) far prendere coscienza ai cittadini di quanto sia importante usare 
> i soldi in modo critico (voto con il portafoglio) in questa epoca in 
> cui la finanza prevale sulla politica*
>
> *Stiamo pertanto cercando gruppi/enti ecc. che promuovano alla pari 
> con noi questa iniziativa.*
>
> *Motivazione. *Il Gruppo Intesa Sanpaolo finanzia grandi 
> infrastrutture come Pedemontana, Brebemi, Tem e autostrada 
> Cremona-Mantova, che perseverano nell'adozione di un modello di 
> trasporto, quello su gomma, che ormai è sorpassato. Esse 
> comprometteranno un territorio già fortemente inquinato, abbasseranno 
> la qualità della vita e allontaneranno ulteriormente il nostro paese 
> dagli obiettivi di Kyoto. Questa campagna nazionale intende quindi 
> aprire un confronto tra i cittadini italiani e gli istituti di credito 
> attivi nel finanziamento di nuove grandi opere. In un periodo 
> caratterizzato dall'evidente segnale di una crisi economica e sociale 
> di "sistema", che obbliga tutti noi allo sforzo di identificare un 
> nuovo modello di gestione del presente e del futuro, abbiamo ritenuto 
> che le azioni sviluppate a difesa dei paesaggi, dei territori e dei 
> beni comuni nei confronti degli amministratori (che qualche importante 
> risultato inizia a far intravedere), dovessero essere affiancate da 
> una *specifica richiesta di "cambiamento" anche al mondo dei 
> finanziatori*di nuove impattanti opere (ormai anacronistiche in questo 
> momento storico). Occorre far capire che "*il voto con il 
> portafoglio*" è un'arma molto potente e ancora troppo sottovalutata: 
> il suo buon uso è una nostra responsabilità quotidiana.
>
> *Strategia. *In questo dossier proponiamo di esercitare la nostra 
> pressione su Intesa Sanpaolo, che risulta essere l'istituto di gran 
> lunga più coinvolto nei tre progetti. Il nostro invito è che ognuno 
> scriva al direttore della sua filiale e, in caso di risposte 
> insoddisfacenti, interrompa ogni rapporto con la banca spostando il 
> conto su altri istituti più attenti come Banca Etica o le MAG. 
> Ovviamente la decisione di interrompere il rapporto va comunicata sia 
> ai promotori della campagna che alla direzione della propria banca. E' 
> un'azione che ovviamente non sostituisce altre forme di pressione, ma 
> vuole essere uno strumento che integra le iniziative dei comitati e 
> dei cittadini, che possono in questo modo promuovere la loro lotta 
> nonviolenta in tutto il paese. L'iniziativa potrebbe anche offrire 
> spunti e suggerimenti per altre situazioni analoghe nel paese.
>
> *Tempi. *Fino al *10 dicembre*cerchiamo *ADESIONI*da parte di gruppi, 
> associazioni o qualsiasi altra organizzazione che ha a cuore la difesa 
> del territorio, per poi lanciare un comunicato stampa e partire con la 
> campagna su larga scala. Per questo dobbiamo aderire in tanti, per 
> dare forza all'iniziativa e smuovere la situazione, forti dei 
> risultati già ottenuti in campagne analoghe (Es. la Campagna Banche 
> Armate, che ha prodotto cambiamenti nelle politiche sugli armamenti di 
> importanti gruppi bancari).
>
> *Per le realtà che aderiscono e che poi vogliono fare di più. *In un 
> periodo di tempo che concorderemo effettueremo volantinaggi in tutta 
> Italia fuori dalle sedi del Gruppo Intesa Sanpaolo per dire cosa 
> stanno facendo rispetto al territorio, chiedendo ai correntisti e ai 
> propri associati/attivisti che abbiano il conto corrente con il Gruppo 
> Intesa di andare dal direttore a chiedere chiarimenti sul 
> comportamento della Banca ed eventualmente cambiare istituto.
>
> Riportiamo di seguito il testo dell'introduzione al dossier di 
> presentazione (che trovate completo su www.retecivicaitaliana.it 
> <http://www.retecivicaitaliana.it/>o su www. Vizicapitali.org e che 
> comunque vi alleghiamo). Le adesioni devono essere inviate a: 
> robycuda@??? <mailto:robycuda@libero.it>,r.brambilla@??? 
> <mailto:r.brambilla@mclink.it>
>
> *****************
>
> *Perché ancora strade?*
>
> 8.200 morti nelle 13 principali città italiane, di cui 7.000 solo 
> nella pianura padana secondo il Centro europeo ambiente e salute Oms 
> (dati dell'Agenzia europea per l'ambiente, febbraio 2011), 50.000 
> morti all'anno in tutta Italia secondo il Programma Clean Air for 
> Europe della Commissione Europea (febbraio 2011), quasi mille morti 
> all'anno solo nella città di Milano. E potremmo continuare. Qualunque 
> sia la fonte, il metodo applicato e il numero complessivo di vittime, 
> è evidente che siamo di fronte ad una vera e propria strage. *I numeri 
> sono certamente quelli di una guerra, ma stavolta l'ecatombe è 
> provocata da un killer molto più silenzioso e impalpabile: 
> l'inquinamento atmosferico*. Responsabili sono sostanze chimiche come 
> monossido di carbonio, piombo, idrocarburi policiclici aromatici, 
> benzene e le famigerate polveri sottili (Pm10). Esse provengono dalle 
> industrie, dai riscaldamenti delle nostre case e soprattutto dai 
> trasporti, che da soli producono il 34,7% del Pm10, il 55% del 
> benzene, il 51,7% degli ossidi di azoto e il 43,1% del monossido di 
> carbonio (Legambiente, Mal'aria di città 2011).
>
> Ma se questo è il problema, i nostri amministratori dovrebbero 
> adottare misure che riducano il trasporto privato su gomma e 
> promuovano l'uso della ferrovia, come sta avvenendo in tutta Europa. 
> In Italia, invece, *i nostri governi continuano a spendere miliardi di 
> euro per costruire grandi arterie stradali ed autostradali, anche in 
> territori già densamente popolati e infrastrutturati.*Una scelta miope 
> e irresponsabile e uno spreco di denaro pubblico, ben sapendo che tra 
> pochi anni il petrolio sarà in via di esaurimento, mentre mancano 
> risorse per le scuole e gli ospedali. Eppure l'Italia avrebbe bisogno 
> più di altri di scelte decise contro l'inquinamento (siamo anche ai 
> primi posti per numero di automobili rispetto alla popolazione) almeno 
> per ridurre i ritardi accumulati. Infatti da sei anni è in vigore il 
> Protocollo di Kyoto -- un trattato internazionale che punta a ridurre 
> le emissioni di gas che alterano il clima e prevede pesanti sanzioni 
> per i paesi che non lo rispettano -- ma l'Italia si è distinta per una 
> clamorosa inadempienza: mentre l'Europa ha ridotto le proprie 
> emissioni del 2,2% (la Germania del 18,1%) il nostro paese le ha 
> aumentate del 9,9%, quando avrebbe dovuto ridurle del 6,5%. 
> (Legambiente Lombardia, Le nuove autostrade lombarde non portano a 
> Kyoto, dossier 2009)
>
> In questo contesto la Lombardia spicca per l'arretratezza delle sue 
> politiche sulla mobilità e, invece di seguire l'esempio di regioni 
> avanzate come l'Ile de France, la Ruhr, la Greater London o la regione 
> di Madrid, che hanno investito nel trasporto su ferro, continua a 
> inseguire lo stesso modello degli anni '60, quando il nostro paese 
> viveva per la prima volta l'avvento della motorizzazione di massa. 
> *Oggi, casi emblematici di questa di obsoleta politica sono le grandi 
> infrastrutture lombarde, prime fra tutte la Pedemontana, la 
> Bre.be.mi., la Tengenziale Est Est Milano (Tem) e l'autostrada 
> Cremona-Mantova, che abbiamo preso ad esempio di una strategia che sta 
> impattando pesantemente sul delicato equilibrio ambientale e sulla 
> nostra salute.*E' lo stesso modello che sta portando ad un consumo 
> dissennato del territorio, a cementificazioni selvagge e 
> all'impoverimento delle risorse naturali primarie. Al tempo stesso 
> assistiamo a una profonda crisi della rappresentanza politica e a un 
> grave scollamento tra istituzioni e società civile, laddove i partiti 
> al potere rispondono sempre più agli imperativi dei gruppi economici 
> che li sostengono.
>
> *A queste scelte distruttive -- alimentate da potenti interessi 
> economici e finanziari -- bisogna porre un freno, chiamando a raccolta 
> tutte le associazioni, i gruppi, i comitati, i singoli cittadini, le 
> forze sociali e politiche.**Per questo occorre organizzarsi con forme 
> di pressione democratiche e nonviolente, ma efficaci, che pongano un 
> limite alla distruzione del territorio.*Una via da percorrere, accanto 
> ai tradizionali percorsi istituzionali (petizioni, ricorsi, 
> manifestazioni, ecc), è quella dell'*obiezione finanziaria.*Non 
> dobbiamo dimenticare che la realizzazione di grandi opere è resa 
> possibile dal sostegno finanziario di grandi banche, che spesso 
> entrano anche nella compagine azionaria delle società concessionarie. 
> Allora, considerata l'insensibilità della classe politica, perché non 
> fare leva proprio sugli istituti di credito, che operano grazie ai 
> nostri soldi? *Perché permettere che i nostri risparmi vengano 
> utilizzati per finanziarie progetti distruttivi? *
>
> Il caso della Lombardia è emblematico e perciò lo abbiamo preso come 
> modello, oggetto di questo dossier e delle iniziative che speriamo 
> seguiranno. La Lombardia è uno dei centri propulsori dell'economia 
> italiana e le sue nuove grandi arterie sono considerate prioritarie 
> nel piano di sviluppo infrastrutturale del paese, sebbene all'interno 
> di una logica che i paesi più avanzati hanno abbandonato da tempo. 
> *Esse rispondono anche a un modello di crescita illimitata del PIL che 
> ormai ha mostrato il fianco e comincia ad essere messo in discussione 
> in diverse sedi nazionali e sovranazionali, a vantaggio di un nuovo 
> concetto di benessere, slegato dalla logica angusta dello sviluppo 
> quantitativo.*Quello che succede il Lombardia interessa tutti, poiché 
> qui si gioca molto delle scelte politiche ed economiche del paese e 
> delle strategie dei governi attuali e futuri. Un'opposizione decisa, 
> diffusa e costante da parte della società civile è il primo passo di 
> un nuovo corso nella gestione del territorio, che non può ignorare le 
> istanze delle persone che vi abitano a vantaggio dei soliti nomi 
> dell'industria e della finanza. *Pedemontana, Bre.be.mi, Tem e 
> Cremona-Mantova danneggeranno la vita dei residenti e degli 
> agricoltori, elimineranno molte terre coltivate, aumenteranno 
> l'inquinamento e la cementificazione, per questo bisogna opporsi.*
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