Author: F.O.A. boccaccio003 Date: To: FOA Boccaccio 003 - Monza Subject: [foa_Boccaccio003] La F.O.A. Boccaccio rioccupa a Monza: siamo in
via Rosmini 11!
F.O.A. BOCCACCIO 003
10 ANNI, 10 OCCUPAZIONI, 0 RIMPIANTI
8 ottobre 2011: il collettivo della F.O.A. Boccaccio occupa l’ex centro
sportivo di via Rosmini 11 a Monza.
Siamo tornati, ricominciando a scrivere una storia lasciata in sospeso
a fine luglio.
I tanti progetti sviluppati da 10 anni sul territorio monzese dalla
F.O.A. Boccaccio (boccaccio.noblogs.org) necessitano di uno spazio
fisico dove consolidarsi e far crescere l’apporto che, in termini di
socialità, aggregazione, cultura, il collettivo sta fornendo alla città.
Siamo tornati nel quartiere che è stato teatro delle recenti
occupazioni in via Aspromonte e in via Durini. Non è un caso, perché qui
abitano le persone che frequentano la nostra scuola di lingua italiana
per migranti, qui abitano i bambini che frequentano il laboratorio
creativo che organizziamo settimanalmente presso i giardini di via
Azzone Visconti, qui abbiamo trovato terreno fertile e ricettivo
rispetto alle tante altre proposte messe in campo dal collettivo.
Da subito ripartiranno in via Rosmini le serate musicali, il cineforum,
la libreria e gli approfondimenti letterari, la ciclofficina, le cene
multietniche, le lezioni della scuola Byriani (la nostra scuola di
italiano per migranti) le iniziative del Teatro alla Scala Pericolante e
del collettivo Cordatesa… indubbiamente recupereremo lo stabile scelto
per questa nostra decima occupazione (abbandonato da più di un anno e
privo di un progetto di riqualificazione), valorizzandone le
potenzialità aggregative basate sullo sport, come linguaggio universale
di scambio e confronto.
La scelta evidenzia come la decadenza di Monza e del suo tessuto urbano
(la cui riqualificazione non passa certamente per una cementificazione
selvaggia) non risparmi alcuna tipologia di spazio: marciscono ex
fabbriche, marciscono ex cinema, marciscono palazzine intere e anche
centri sportivi.
La decima occupazione testimonia l’instancabile volontà del Boccaccio
di spendersi attivamente perché valori chiari come l’antirazzismo,
l’antifascismo, la tutela del territorio, la difesa dei beni comuni
abbiano cittadinanza al di fuori della dialettica di palazzo e siano
patrimonio condiviso delle componenti attive della società, sempre più
frequentemente stanche dell’atteggiamento di questo o di quello
schieramento di partito.
La decima occupazione è un ennesimo atto d’amore nei confronti di una
città che questa Giunta ha condannato a morte con l’approvazione della
variante al PGT.
Indubbiamente lo stabile occupato oggi sorge a ridosso di una delle
aree simbolo dello scempio in arrivo in città: siamo a un centinaio di
metri dalla Cascinazza (il cui parco agricolo dovrebbe ospitare i famosi
450000 metri cubi di cemento) ed è evidente che vogliamo spenderci
affinché, fino all’ultimo, in questo luogo come in altri, la
cittadinanza non chini il capo di fronte all’arroganza dei palazzinari.
Monza può e deve ribaltare le sorti che Lega e PDL hanno deciso di
scrivere per la città, ma per farlo serve uno scatto in avanti,
superando anche il pregiudizio nei confronti di pratiche concrete adatte
a contrastare la trasformazione che ci aspetta. L’occupazione è una di
queste e ne conosciamo tante altre.
Parallelamente al contesto locale, l’occupazione del Boccaccio si
inserisce all’interno di un contesto politico e sociale ben definito a
livello nazionale e globale: la decima occupazione è una risposta
diretta alle politiche di austerità varate dal Governo, politiche che ci
apprestiamo a contestare sabato 15 ottobre a Roma, nella giornata
globale contro la risposta che banche e governi hanno fornito alla crisi
da loro creata.
Lanciamo fin da ora per martedì 11 ottobre alle ore 21.30 un’assemblea
pubblica di confronto con le realtà che da Monza e Brianza scenderanno a
Roma, per valutare come attraversare il corteo nazionale e riportare
successivamente sul territorio monzese idee, percorsi, vertenze, perché
il 15 sia soltanto una tappa di un percorso di mobilitazione permanente
che in ogni città lanci un messaggio molto chiaro alle Istituzioni: la
ricetta alla crisi non risiede in un’accozzaglia di rattoppi alla nave
che affonda, bensì in un ripensamento radicale del sistema
capitalistico.
La nuova occupazione di via Rosmini è tutto questo, ma molto altro
ancora: se hai proposte idee, scrivici alla mail
boccaccio@???