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per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 9 marzo dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di 
genova 458° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito.
*Le vicende che riguardano la Libia nel contesto mondiale ed europeo, 
così come i rapporti dell’Italia con questo paese, sono molto opache e 
fuori dal controllo democratico.*
In Libia al momento esiste un governo tanto legittimo quanto quelli di 
molti altri stati con regimi autoritari o dittature. Riteniamo il 
trattato italo-libico una cosa molto seria e impegnativa e quindi non 
può essere “di fatto sospeso” come ci dicono i ministri della difesa e 
degli esteri. In questo modo il governo vuole tenersi le mani libere: 
non dice quello che fa o vuole fare o sta facendo, visto che gli 
interessi economici, industriali e finanziari in comune con Gheddafi, 
dentro e fuori il Trattato, sono molti e pesanti.
La strategia e la pratica dei respingimenti, attraverso il Trattato e la 
politica della non accoglienza di questo governo vanno avanti 
legittimati da un’informazione allarmistica asservita alla politica, sia 
sulla sollevazione in Libia sia sugli arrivi a Lampedusa,
Allo stesso tempo leggiamo che il Mediterraneo è sempre più saturo di 
navi da guerra e le basi militari dell’area sono in allerta, inclusa la 
base militare americana in Bahrein, dove la sollevazione va avanti da 
settimane con morti, feriti e repressione.
I segnali italiani di avvicinamento alla Libia in nome di supposte 
missioni umanitarie si moltiplicano e, stranamente, gli aiuti sono 
trasportati da navi militari armate di tutto punto invece che da navi 
civili, eventualmente scortate.
*Qual è la politica estera del governo italiano sulla Libia ed il 
Maghreb?Ce la devono raccontare con un dibattito parlamentare 
trasparente. Per questo chiediamo che le opposizioni si facciano carico 
di promuoverlo se davvero sono preoccupate per i popoli del Maghreb e 
vogliono favorire soluzioni democratiche per tutti i paesi del 
Nordafrica e del Medio-oriente.*
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*Come Ora in Silenzio per la Pace sosteniamo questa petizione dal 
titolo: Basta guerre “umanitarie”. Nessun soldato italiano in Libia.*
La *Libia* vive giorni drammatici. Sia le forze popolari, che l’apparato 
di potere, appaiono divisi lungo linee geografiche e tribali in 
battaglia fra loro. Il rischio è che i paesi occidentali 
strumentalizzino questo contesto, già di per se foriero di lutti e 
sofferenze, per giustificare l’ennesimo *intervento militare*. L’ Iraq e 
l’Afghanistan mostrano ogni giorno, in modo inequivocabile, come i 
cosiddetti “interventi umanitari” siano in realtà tappe di un progetto 
strategico finalizzato al controllo delle risorse (soprattutto 
energetiche). Si tratta di vere e proprie guerre sanguinose, che il 
nostro Paese combatte in violazione della Costituzione e della volontà 
popolare, e che hanno portato ulteriori sofferenze a popolazioni già 
provate. Non facciamoci coinvolgere in un altro intervento militare. Non 
partecipiamo all’ennesima guerra illegale, e dalle conseguenze irreparabili.
*La puoi firmare qui: 
http://www.giuliettochiesa.it 
<
http://www.giuliettochiesa.it/> 
http://www.megachip.info*