TG-REB
edizione del 04/12/10
Clamorose rivelazioni di WikiLeaks sulla politica pisana
guarda il video qui:
http://www.inventati.org/rebeldia/spazi-sociali/tg-reb-edizione-del-04-12-10.html
---------
Non serve Wikileaks per dire la verità sulla vicenda Rebeldia
In questi giorni abbiamo letto tanto sulla vicenda Rebeldia sui
giornali locali, ma vogliamo segnalare in vista della CUT di Lunedì 6
Dicembre, alcuni passaggi che sono per noi fondamentali ai fini di
discutere serenamente e con chiarezza dei possibili scenari futuri.
Innanzi tutto viene continuamente ribadito dall'amministrazione
comunale il fatto che le associazioni hanno inspiegabilmente rifiutato
una soluzione, Via Saragat, che prevede 18 mesi iniziali di comodato
d'uso deducendo da questo che l'uso della palazzina avvenga senza
dispendio di soldi pubblici. Questo non corrisponde al vero.
È sicuramente vero che la proposta d'accordo con Ferrovie, ad oggi non
ancora finalizzata, non prevede affitto per i primi 18 mesi, ma è
altrettanto vero che l'area necessita di lavori di bonifica importanti
in quanto sita accanto ai binari, in mancanza di questi interventi la
presenza di attività in quel luogo risulterebbe estremamente pericolosa.
Ci risulta che l'ammontare dell'intervento si aggiri attorno ai 90.000€,
che guarda caso corrisponderebbero esattamente all'affitto di 18 mesi
dell'area (se si pensa che all'anno sono richiesti 60.000€). Ci
chiediamo: da chi verrebbero pagati? Dal comune? Da aziende
municipalizzate? Da altri enti pubblici?
La proposta Ex Asnu, su cui da mesi insiste il Progetto Rebeldia,
risulta ancora quindi la più economica per i cittadini, visto che non
avrebbe bisogno di interventi di messa a norma.
Per quel che riguarda quest'ultima ipotesi da giorni leggiamo sui
giornali che il nostro trasferimento in quell'area avrebbe creato
notevole dissenso nel quartiere, addirittura dipingendolo come un
“quartiere in rivolta”. Le associazioni hanno creato due momenti
pubblici nel quartiere per incontrare i cittadini e parlare con loro,
non c'è stata, in nessun momento, una contrapposizione aspra, ma
attestati di simpatia e curiosità. E anche in queste ultime settimane ci
sono pervenuti tanti segnali positivi dagli abitanti, che dimostrano
come la tesi di voler dare un'unica voce e posizione ad un intero
quartiere non sta in piedi, ma anzi le persone che in questo momento non
vengono “ascoltate” e valorizzate sono proprio quelle che si esprimono
in favore del nostro trasferimento nell'area.
Ancora in merito al nostro spostamento abbiamo prodotto un progetto -
consegnato alle istituzioni da settimane - nel quale abbiamo prospettato
una progettazione degli usi degli spazi dell'Ex Asnu che venga incontro
sia alle esigenze dell'Università sia a quelle del quartiere, partendo
dall'insonorizzazione e dallo spostamento dell'ingresso. Lunedì 6
dicembre illustreremo le nostre proposte. Abbiamo pensato anche ad
utilizzi parziali e in tempi differenti dei locali, proprio per venire
incontro ad alcune criticità.
In tutti questi mesi il Progetto Rebeldia sta cercando unilateralmente
di rispettare il patto di uscire da via Battisti e trovare una soluzione
per le attività, con un lavoro di rete sociale e istituzionale difficile
e delicato, ma come sempre riteniamo di essere una realtà che va difesa
e che opera per il bene della città, le nostre attività aumentano
l'offerta di servizi e sono caratterizzate da bassissimi costi e
gratuità per gli utenti, un progetto che vede unite 31 associazioni ha
diritto di esistere e di partecipare ai percorsi che vengono creati per
trovare loro una collocazione futura.
4 Dicembre 2010
Progetto Rebeldia
http://www.inventati.org/rebeldia/spazi-sociali/non-serve-wikileaks.html