La signora Bonfietti intervistata sulla questione del segreto di stato afferma: "Mi sono accorta che quello che deve essere nascosto
"veramente" è archiviato "meno bene". L'on. Leoluca Orlando affermava: "Il governo, piuttosto che depistare - conclude Orlando - perché non mette a disposizione degli inquirenti gli atti nascosti(..)" relativamente alla Strage di Ustica. Nessuno spiega quali documenti sarebbero nascosti in relazione a Ustica, chi li nascose e qual'è il suo contenuto. Marcucci e Lorenzini restano dopo 19 anni ancora senza giustizia, Dettori e le vittime di Ustica anche, resta non indagato quello che disse Marcucci relativamente al fatto che Tascio ora defunto e dunque non più imputabile di nulla(noi non diamo la caccia a responsabilità di morti ndr)avesse la maggiore responsabilità di aver imboscato le prove per ricostruire la verità su Ustica. A quando la volontà politica e a tutti i livelli di verificare l'analisi del Marcucci, di indagarla e a quando la verità e la giustizia alle vittime di ustica e dopo Ustica? Per ora ci sono i silenzi e le incoerenze di stato, manca come sempre quella volontà politica almeno da quello che abbiamo potuto verificare. Laura Picchi
L'appello per la verità sulle stragi
Bonfietti: "Ma il governo non si è mosso"
Superate le trentamila firme.
Parla il presidente dell'associazioni dei familiari delle vittime di
Ustica: "La politica controlli di più il funzionamento della nostra
democrazia"
di MATTEO TONELLI
Daria Bonfietti
ROMA -"Apriamo
gli archivi, ma allo stesso tempo la politica controlli di più il
funzionamento della nostra democrazia". Daria Bonfietti, presiede
l'associazione dei familiari delle vittime della strage di Ustica. C'è
anche lei, insieme a migliaia di altre persone (oltre trentamila), tra i
firmatari dell'appello per far cadere ogni tipo di segreto sui
documenti riguardanti le stragi ed aprire gli archivi. Tanta gente si
sta muovendo per chiedere al governo di dire no all'ipotesi, avanzata
dalla commissione Granata, di reiterare il segreto di Stato dopo
trent’anni. Tutti insieme per chiedere all'esecutivo di mettere mano ad
una vicenda che tocca nervi scoperti del nostro Paese.
LEGGI L'APPELLO E FIRMA 1
LO SPECIALE 2
Ma qualcosa si muove. Venerdì Il presidente del Copasir Massimo D'Alema 3
ha risposto all'appello chiedendo "che si faccia luce sui sospetti di
eventuali deviazioni". Altre firme si sono aggiunte anche in queste ore.
"Finalmente non si muovono solo le associazioni dei familiari ma anche
tanti cittadini comuni che reclamano un diritto inalienabile: la verità"
dice Bonfietti.
L'eventuale
apertura degli archivi riguarderebbe alcune vicende "collaterali" ai grandi misteri italiani. Lei si aspetta grandi novità?
"Si
tratta di luoghi mai raggiunti e quello che è contenuto potrebbe essere
messo a disposizione dei magistrati, degli storici e anche dei singoli
cittadini. Non penso salteranno fuori cose clamorose, ma, a volte, anche
da certe assenze o da certe distruzioni di documenti si possono capire
le cose".
A maggior ragione dopo la sentenza su piazza della Loggia.
"Non c'è dubbio che quella è stata una scossa decisiva"
Cosa chiedete nell'appello?
"Vogliamo
che venga data piena attuazione alla legge che regola il segreto di
Stato. La legge prevede che, passati al massimo trent’anni dalla data in
cui è stato apposto il segreto sull’evento e sui relativi documenti o
dalla data in cui sia stato opposto al magistrato che indagava, tutti i
documenti che si riferiscono all’evento siano resi pubblici e
consultabili. Ad oggi, però, mancano i decreti attuativi".
Chiedete archivi aperti e più trasparenti. Si potrebbe replicare che la ragion di Stato deve essere tutelata.
"Mi
pare una visione limitata e di poco spessore. Sapere le cose serve a
conoscere meglio la storia del nostro Paese. Riguardo agli archivi,
però, non è solo un problema di aprirli, ma anche di tenerli nella
giusta maniera. Mi sono accorta che quello che deve essere nascosto
"veramente" è archiviato "meno bene". Paradossalmente per tenere
occultato un segreto si violano le norme che lo dovrebbero proteggere. E
non credo sia un caso...Per questo chiedo che la politica prenda in
carico la questione di chi gestisce, manovra e si occupa di questi
archivi. In quei luoghi ci devono stare persone che hanno a cuore lo
Stato".
Altro punto dell'appello è la richiesta alle istituzioni di attivarsi per il buon esito delle rogatorie internazionali.
"Esatto,
perché una volta che il magistrato chiede una rogatoria, se trova
resistanza da parte del Paese estero, tutto si ferma. Ed è per questo
che le nostre istituzioni dovrebbero scendere in campo e far sentire
tutto il loro peso".
Il governo vi ha risposto?
"No, forse ha altre cose più importanti da fare."
(28 novembre 2010)
From: impossibilepentirsi@???
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Subject: idv su segreto di stato: nota di laura picchi
Date: Sat, 27 Nov 2010 15:41:14 +0100
Dopo questa mia nota sulla Strage di Ustica pubblicata al link
http://blog.libero.it/sandromarcucci/9544870.html , a cui è seguito solo silenzio,( ma forse non avevano tempo di leggere, anche se sui nostri siti ci spesso i politici e non solo, pure la Presidenza del Consiglio ci visita ultimamente e sono nostri affezionati lettori forze dell'ordine, Ami, Ministeri vari ecc. e Usa),
ritengo opportuno una seconda nota su questo comunicato dell'Idv e di Leoluca Orlando. Scusate le mie numerose note di questo periodo!
Orlando scrive: Stragi
Venerdì 26 novembre, Segreto Stato,
IdV firma appello famiglie a Napolitano: garantisce impunità a servitori infedeli è pericolo per paese
Roma, 26 nov. L’Italia
dei Valori sostiene, firma e invita a firmare l'appello per togliere il
segreto di Stato rivolto al presidente Napolitano dalle associazioni
delle vittime delle stragi.
“Il segreto di Stato sulle stragi – spiega in una nota il portavoce
dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando - non garantisce più la
sicurezza dell'Italia, ma garantisce l’impunità a servitori infedeli
dello Stato. Ormai è diventato un pericolo per la sicurezza
del nostro Paese”. “L’abolizione del segreto di Stato – conclude
Orlando - la verità e la giustizia sulle stragi sono doveri
istituzionali e gesti concreti di solidarietà per le centinaia e
centinaia di familiari che da decenni vedono ignorato il loro dolore
e mortificato il loro impegno civile”.
Se ci sono le stragi in
un Paese mi pare chiaro che non ci sia sicurezza, dunque bisogna
chiedere all'On. leoluca Orlando quando mai un segreto di stato sulle
Stragi ha garantito la sicurezza del nostro Paese ed era implicitamente
legittimo secondo lui che ci fosse. Si rende
conto della gravità di quanto scrive l'on. Orlando o forse Idv come tutti gli altri non ha nessuna vera volontà di far luce
sulle stragi e sulle cause per cui ci furono le stragi stesse, anzi si
vuole che le prove nascoste e i casi scomodi restino nei cassetti, anzi
si vuole che lo sporco della mafia politico militare resti sotto il
tappeto?
Questi politici c'è da temere che fanno finta di non sapere che i responsabili delle stragi a livello esecutivo non si troveranno mai se
non si indaga sul livello politico, sulle condizioni di sovranità
limitata italiana nei rapporti governo italiano e americano e sul fatto che la nostra condizione di sovranità limitata potrebbe essere la causa della mancata individuazione dei responsabili delle stragi e
dello smodato abuso del segreto di stato da parte del governo italiano da Portella in avanti,
che ha permesso che a tutti i livelli fosse garantita impunità. E' falso che il segreto di
stato abbia in passato mai garantito la sicurezza del Paese, anzi ha
sempre garantito l'impunità di tutti a tutti i livelli per le stragi. C'è il segreto di
stato fin da Portella e allora
come mai se garantiva sicurezza il segreto di stato al Paese Italia ci sono
state le altre stragi, perchè morì Moro e Dalla Chiesa, perchè saltarono
in aria Borsellino e Falcone e centinaia di Uomini e donne dello Stato e
cittadini/e ordinari? Era questo fiume di sangue la sicurezza del
Paese secondo l'on. Orlando che garantiva in passato il segreto di stato in passato? Oggi per Orlando il segreto di stato garantisce l'impunità dei responsabili delle stragi, ma è sempre stato così, è grave che Idv non se ne renda conto.
Laura Picchi