Qualunque politico, militare, cittadino ordinario in 30 anni ha detto e continua a dire la sua su chi e con quale arma ha abbattuto il Dc9 Itavia la sera del 27 giugno 1980, la stragrande maggioranza di questi dice che la sua versione è la verità su Ustica.
Marcucci e Ciancarella invece consapevoli di non avere potere d'inchiesta, consapevoli dei propri limiti nel verificare le parole dette al Ciancarella in due telefonate dal maresciallo Ami defunto Dettori ("Comandante siamo stati noi", "dopo questa puttanata del Mig, si guardi i missili a guida radar e a testata inerte e gli orari degli atterraggi") con parole diverse ci hanno comunicato che loro non "avevano la verità provata della dinamica ultima della strage di Ustica"(Ciancarella), che "i militari democratici non dicono ai cittadini italiani se è stato un missile o la bomba"(Marcucci), evidentemente perchè era compito stabilirlo della magistratura e/o di una commissione parlamentare con potere d'inchiesta, alle quali i militari democratici potevano e possono dire con il solo Ciancarella dei risultati della verifica delle parole del Dettori a Ciancarella, consapevoli dei limiti di quella verifica, non avendo potere d'inchiesta.
Il Marcucci che fino al Novembre 1991 ha mantenuto il silenzio decide di romperlo e all'Assemblea nazionale della Rete a Firenze ci dice: "
(...) Perché fino ad esso noi nelle Forze Armate ci siamo sentiti dire, e qui
è una denuncia che faccio, che la disciplina non va bene con la
democrazia e ci giocano anche usando degli emeriti giuristi, quasi che
sinonimo di democrazia uguale caos per le Forze Armate e allora io non
mi meraviglio da militare che voi parlando delle stragi vi
dimentichiate tante cose, mi riferisco a Ustica, come vengono fuori i
famosi uovo di Colombo, i cieli italiani che per compito sono difesi da
una Forza Armata di cui io mi onoro, e e. non hanno difeso anzi
combinazione in quei dieci minuti tutti stavano a guardare dall’altra
parte e nessuno si è reso conto la genesi di queste discrepanze,come
mai. Io non credo che qualcuno di voi creda che i militari siano ancora
elementi di barzelletta, perché se ve lo fanno credere, voi non vi
meravigliate che esiste Ustica da dieci anni. Noi militari democratici
non vi diciamo se è stato il missile o la bomba, no,però vi facciamo
notare che ultimamente in una trasmissione televisiva, finalmente un
politico, mi riferisco a Zamberletti, ha detto coloro che sanno, coloro
che sanno, aggiungo io i militari,parlino,ma perché un parlamentare lo
deve chiedere dopo dieci anni quando ormai rigirata nel suo cesso, è
diventata che puzza, non lo si poteva chiedere subito? (...)Arriva Natale 1991 e Sandro Marcucci comunica ai fratelli in pratica che è un "cadavere che cammina",
poi comunicherà agli amici il suo forte timore che uccidano Mario Ciancarella.
Cinque giorni prima del suo omicidio, va alla Redazione del Tirreno di Pisa
e parla per 3 ore con il caporedattore Roberto Galli, il quale titolerà quell'articolo del 28 gennaio 1992:
" Ustica insabbiata come il Monte Serra?"
Post mortem di Marcucci, il giorno dei suoi funerali, Roberto Galli tornerà a scrivere:
"
“
La sua(di Sandro Marcucci) analisi di Ustica era questa: qualcuno aveva imboscato le
prove che potevano servire a ricostruire la verità, perché così facendo
sapeva bene di poter fare un grosso favore a chi stava ancora più in
alto, ricevendone grossi favori personali. Una analisi che si riferiva
chiaramente ai vertici dell’Aeronautica e che poneva sul generale Tascio le maggiori responsabilità di questa condotta.”Il generale Tascio è defunto, sue eventuali responsabilità sono estinte, ma egli in vita non ha mai querelato il Tirreno e Roberto Galli per quanto scritto.
Invece di accapigliarsi su una tesi o l'altra per Ustica sarebbe consigliabile indagare approfonditamente sull'analisi di Marcucci per Ustica,
in modo da verificare quali punti del lavoro del Ciancarella e del Marcucci su Ustica già oggi potrebbero essere incontrovertibilmente provati documentalmente e su
quali solo chi ha potere d'inchiesta potrebbe indagare e verificare se i due ex Ufficiali mentono o dicono(Marcucci quando era vivo ovviamente) la verità su Ustica.
A nessuno è consentito, tantomeno al governo italiano di inquinare ancora e ancora il campo d'indagine relativo a Ustica. A tutti è richiesto di fare ogni sforzo per ritrovare quelle prove per ricostruire Ustica eventualmente imboscate e capire chi le aveva imboscate anche per dare verità e giustizia a Sandro Marcucci, a Lorenzini ecc.
A questo proposito va segnalato quello che ieri l'on Orlando scrive: (...) "Il governo, piuttosto che depistare
- conclude Orlando - perché non mette a disposizione degli inquirenti
gli atti nascosti e coperti da complicità e da un segreto di Stato che
ormai non serve a garantire la sicurezza delle nostre istituzioni, ma a
garantire l'impunità dei veri responsabili?".
Ritorna la domanda (in memoria di Marcucci che morì 5 giorni dopo quella sua analisi su Ustica detta al Tirreno) a Orlando e al governo: "Quali sono gli atti nascosti relativi a Ustica? Chi li nascose e qual'è il loro contenuto?"
Sono passati 30 anni e i cittadini italiani, chi è rimasto di quei militari democratici dell'Ami attende delle risposte da chi ha potere d'inchiesta, senza sostituirsi ad esso, prendendosi la responsabilità di quello che scrive e dice a tutti i livelli, ponendosi i limiti che gli derivano dal non avere potere d'inchiesta, ma essendo pronto ad offrire sempre ogni tipo di collaborazione richiesta da chi ha potere d'inchiesta.
Grazie per l'attenzione e scusate la lunghezza della mia nota.
Laura Picchi