Re: [Hackmeeting] i miei primi 40 libbri

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Author: xDxD.vs.xDxD
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To: hackmeeting
Subject: Re: [Hackmeeting] i miei primi 40 libbri
ello'

2010/11/21 jaromil <jaromil@???>:
> cmq rega'... LA VERA VOTAMAZZA e' QUESTA http://fivefilters.org



cazzo ma e' GIAVA! :)

e comunque scherzi a parte: sissì, ce ne sono tanti, per fortuna, che
fanno questa cosa e in tanti modi e con molti obiettivi diversi.

a me personalmente interessa molto andare oltre la fase di creazione e
stampa e ragionare sulla diffusione/distribuzione, sulla
accessibilita' e anche sul desiderio e sull'immaginario.

come si fa a diffondere pratiche oltre una certa soglia? boh? non
penso che nessun "non corporate" abbia ancora trovato delle soluzioni
decenti. E i "corporate" agiscono alla maniera loro, ovviamente. E
quindi la soluzione "usa i loro mezzi" è una non-risposta.

forse la risposta piu' azzeccata per adesso e' la distorisione, il
noise applicato alle metodologie, e il ragionare proprio per desideri
ed immaginari e quindi la riappropriazione e ricontestualizzazione.
con una cura maniacale del ritmo e in generale della scansione di
tempo e modalita' con cui si fanno le cose.

io ho l'impressione che serva moltissima attenzione all'accessibilita'
e alla desiderabilita' delle cose che si producono, e di come queste
creino immaginari e spazi mentali percepiti. e' un pezzo complesso del
lavoro e lo sanno bene quelli che fanno il software, perche' finche'
l'interfaccia te la fai da solo e' tutto bello, comprensibile e
funzionale; poi appena ci mettono mano gli altri non funziona un
cazzo, fa schifo e non fa quello che mi aspetto.

non so se con questa cosa di FakePress abbiamo fatto le scelte
migliori. Come per tutto abbiamo gia' fatto un sacco di valutazioni,
anche e soprattutto parlando con tante tante persone, e nei prossimi
mesi cambieremo/aggiusteremo un sacco di cose e direzioni.

quello di cui siamo molto felici e' l'aver toccato dei nodi
importanti, principalmente connessi con la fuga dai vicoli ciechi. le
piattaforme e i modelli disponibili sono un po' troppo chiusi. E non
parlo solo di quelli di telecom, amazon e compagnia bella. Ma anche di
quelli il cui scopo e' "solo" il print on demand o la sola selezione
delle sorgenti alternative. Importantissimo, per carita', ma gli manca
il ragionamento sulle persone che poi leggonoscrivono libri, notizie,
informazioni e conoscenza. persone che nel migliore dei casi hanno
delle idee e prospettive critiche, ma che nella maggioranza dei casi
vivono di immaginari concessi e di possibilita' di performance che
sono disponibili, ma chiuse in piccoli recinti.

in questo abbiamo scelto di non scegliere, e di produrre un oggetto
emergente. gran parte dello sforzo e' stato impiegato nel fabbricare
una piattaforma i cui principali punti di forza sono di poterci
attaccare altri pezzi con semplicita' e di obbligare, in piu' di un
modo, a pensare a molti tipi differenti di sorgente/destinatario delle
informazioni, secondo tanti parametri che vanno da quelli semplici
come il tipo di dispositivo che usano, fino a quelli complessi come le
aspettative che hanno su un libro o una esperienza interattiva. E
naturalmente dalla storia che ne esce fuori, che e' una storia fatta
proprio di desideri e immaginari.

curiosita':

"While there is still a lot of work to be done, there is already
plenty of uncompromised, non-corporate news on the web. The aim of
this project is to encourage people to start exploring the world of
non-corporate online news, websites which avoid the five filters of
the propaganda model. We have tried to make these sources of news more
accessible by making available web applications allowing users to
find, select and print stories in the format of a newspaper. " da Five
Filters

questo e' un punto caldissimo e sono assai contento del fatto che ci
sia attenzione. Anche con il "coso" di fakepress abbiamo dato la
nostra versione di uno scenario di reazione ai five filters, tanto che
quando ti fai il libro con la piattaforma ti viene messa su anche una
struttura per selezionare sorgenti e generare in tempo reale un
magazine sui temi del libro pescato assemblando le notizie e
informazioni piu' recenti dalle sorgenti che hai selezionato, piu'
altre selezionate in maniera automatica. nulla di troppo nuovo, in
sostanza, che di aggregatori generativi ne abbiam visti a secchiate,
ma contestalizzato come aumento della "forma" dell'oggetto del
pubblicare assume una potenza spaventosa. anche e tra l'altro
semplicemente perche' aumenta in maniera molto bella e "semplice" il
numero delle voci che sono coinvolte ad esprimere un punto di vista. e
questo e' davvero dirompente. se poi e' prodotto in modo da
agganciarsi al desiderio delle persone, usando tutto il repertorio di
strumenti dell'estetica e dell'interattivita' hai fatto bingo.

scusate lo sbrodolo.

scrivo un po' a getto ragionando mentre leggo. il tema mi interessa
molto, riempe un bel pezzo delle mie giornate di questi ultimi tempi e
mi sembra un nodo importante di tante discussioni, sia direttamente
che indirettamente.


cia'!
xDxD