Author: norma Date: To: forumgenova@inventati.org, Fori sociali, controg8 Subject: [NuovoLab] 435° ora in silenzio per la pace
Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 29 settembre dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale
di Genova, 435° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito
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IL PROGETTO
Se il programma fosse scritto in arabo e provenisse da qualche parte del
Medio Oriente lo sventolerebbero come una prova del fondamentalismo
islamico. Scritto in italiano, invece, è naturalmente tutta un'altra
storia. Una storia di soldati e di studenti, di armi, di indottrinamento
e di addestramenti ginnico-militari. Una storia preoccupante scritta dal
Comando Militare Esercito Lombardo e sostenuta dal Provveditore
Regionale Scolastico della Lombardia.
In base al Protocollo d'Intesa, siglato a Milano lunedì scorso alla
vigilia della Giornata Internazionale della Pace, alla presenza del
ministro della Difesa La Russa e dal ministro dell'Istruzione Gelmini,
gli studenti delle scuole superiori della Lombardia che aderiranno al
programma «Allenati per la Vita» saranno divisi in «pattuglie» come
quelle che girano da sei anni per le strade dell'Afghanistan. Gli verrà
insegnato a mirare, sparare e tirare con l'arco. Non gli verrà chiesto
di combattere i talebani ma di sbaragliare tutti gli avversari. Non
sappiamo quale premio verrà riconosciuto ai vincitori. Si sa che
vincitori e vinti riceveranno un bel credito formativo. Il Comandante
dell'Esercito Lombardo, Generale de Milato, le chiama «esperienze di
condivisione sociale, culturale e sportive» e le propone anche come
rimedio contro il «bullismo».
DIETROFRONT
La Russa alza bandiera bianca. Un buon segnale. «E' un progetto voluto
dal centrosinistra che non ho bloccato perché condivido. Si tratta solo
di sport olimpici. Comunque la mia intenzione, e ne parlerò con il
ministro Gelmini, è quello di chiuderlo l'anno prossimo e utilizzare
questi fondi per la /_mini-naja_/». Insomma, il ministro della Difesa
alza le mani e boccia il progetto Allenati per la vita, ma è solo per
rilanciare. La /mini-naja/, infatti, è una vacanzina premio per ragazzi
dai 18 ai 30 anni che vogliono passare tre settimane nelle caserme
vestiti da militari. Spesa prevista: 19,8 milioni di euro in tre anni.
Per lo meno sono maggiorenni e la scuola pubblica non c'entra.
Meglio così. Niente cultura militare a scuola? Suonano un po' ridicole
le precisazioni del ministero della pubblica istruzione secondo cui
l'intesa siglata tra il comando dell'esercito della Lombardia e
l'ufficio scolastico regionale «non è affatto finalizzata
all'esaltazione della cultura militare».. L'unica dichiarazione degna di
nota rilasciata dal Miur - bisogna ammetterlo - è che «l'attività è
stata ufficializzata nel 2007, sotto il governo del centrosinista».
Quindi da Beppe Fioroni e Arturo Parisi: complimenti.
La deriva paramilitare del progetto /Allenati per la vita/ continua a
non godere di molte simpatie. Non solo da parte di Flc Cgil, e di tutte
le opposizioni unite, secondo cui «la scuola che vogliamo non può essere
quella che porta le armi in classe». Ma anche dai sindacati di polizia
il Sap dichiara : «Piuttosto che addestrare gli studenti a scenari di
guerra o a sparare con pistole ad aria compressa, preferiamo lavorare
per portare nelle scuole la formazione alla legalità». La scuola è
salva, ma in caserma ognuno farà come gli pare.
In una società civile occorre fare un grande investimento educativo e
formativo per costruire una cultura della pace fondandola sul rispetto
totale dei diritti umani per tutte le donne e gli uomini che vivono sul
Pianeta, e che ci vivranno