[Canale_633] Il Progetto Rebeldía respinge la ruspa: no alle…

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Author: Canale_633: le trasmissioni di Rebeldia sotto sfratto - Pisa
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To: RebeldiaNews
Subject: [Canale_633] Il Progetto Rebeldía respinge la ruspa: no alle provocazioni

Il Progetto Rebeldía respinge la ruspa: no alle provocazioni

Oggi il Progetto Rebeldía avrebbe diffuso la risposta ufficiale alla
proposta avanzata dal Comune a fine luglio, inadeguata rispetto alle
esigenze minime delle 31 associazioni del progetto. Pensavamo di poter
avviare nuovamente un dialogo nel rispetto delle reciproche posizioni, per
proseguire nell’intento di chiarire all’amministrazione e alla città il
nostro punto di vista. C’è chi invece ha tentato di imporre con la forza
la
chiusura dei canali di comunicazione. Oggi il Progetto Rebeldía ha
respinto
una provocazione inutile e dannosa per la città.

Nel pomeriggio di ieri, martedì, una grande ruspa ha fatto il suo ingresso
nel piazzale di via Battisti 51, circondata da una rete metallica su cui
si
trovava affisso un cartello di inizio attività dei lavori, datato 13
settembre 2010. Senza preavviso, la Sviluppo Pisa, società della
municipalizzata Pisamo, ha voluto dare avvio alle opere di demolizione,
mettendo di fronte al fatto compiuto le associazioni del Progetto.

La presenza della ruspa e l’apertura di un cantiere minacciava di rendere
inagibile lo spazio di via Battisti, mettendo a repentaglio l’incolumità
delle decine di persone che ogni giorno frequentano lo spazio. Il tutto in
violazione delle elementari regole di sicurezza, nonché di una sentenza
del
Tribunale di Pisa del 27 luglio scorso, che ha riconosciuto al Progetto
Rebeldía il pieno diritto di restare nella sua attuale sede fino al 30
ottobre prossimo.

Sin dalla prima mattinata decine di attivisti hanno presidiato l’ingresso
di Rebeldía con una precisa richiesta: ritirare subito la ruspa e chiudere
il cantiere. Dopo un incontro con il direttore dei lavori, ing. Fiorindi,
la Sviluppo Pisa è tornata sui suoi passi e ha accettato di portare via la
ruspa dal piazzale. Ci auguriamo sia chiaro che eventuali interventi
successivi dovranno essere concordati con le associazioni del Progetto,
pena il rischio di rendere ancora più accidentato il già difficile
percorso
di trattativa con le istituzioni locali.

Da anni, ormai, Rebeldía è impegnata nella ricerca di una sede nuova e
adeguata alle sue reali esigenze, permettendo così l’avvio del progetto
Sesta Porta. In una fase delicata, in cui servirebbe serietà e reale
disponibilità al dialogo, è inevitabile leggere quanto accaduto come una
provocazione, che non intendiamo raccogliere. Allo stesso modo, rispediamo
al mittente le lettere che nelle scorse settimane Sviluppo Pisa ha inviato
alle sedi locali e nazionali della associazioni di Rebeldía comunicando
loro l’importo di future penali di cui sarebbero imputabili nel caso in
cui
non liberassero la sede attuale.

Rivolgiamo un appello al Sindaco e agli amministratori perché inizino a
dimostrare senso di responsabilità, ripristinando così un’atmosfera di
dialogo e ascolto reciproco. In attesa di trovare una via d’uscita
dall’attuale stallo, invitiamo tutti a prestare attenzione agli ulteriori
sviluppi della vicenda e aiutarci a proteggere uno spazio aperto,
patrimonio dell’intera città.

Progetto Rebeldía
Pisa, 15 settembre 2010

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