repubblica
L´idea frizzante di Parigi dai rubinetti di casa acqua con le bollicine
Dal 2011. Si comincia con le fontane pubbliche
Il nuovo acquedotto municipale è stato strappato ai privati dalla giunta di sinistra
E in Italia funziona la campagna dei sindaci a favore della "potabile" domestica
GIAMPIERO MARTINOTTI
dal nostro corrispondente
PARIGI - L´acqua frizzante che sgorga dal rubinetto di casa: sarà forse questa la grande sorpresa del nuovo acquedotto municipale parigino, strappato ai privati dalla giunta di sinistra.
"Eau de Paris", la società di gestione pubblica che dal 1 gennaio prenderà il controllo della rete idrica, vuole fornire un nuovo servizio, destinato a scontentare i giganti delle acque minerali, come Nestlé e Danone, che da anni vedono le loro vendite in calo costante.
Parigi come Marienbad e le sue quaranta sorgenti di acqua con gas carbonico? Non esattamente.
Ma l´idea è destinata a trovare clienti in una città dominata da una nuova borghesia giovane e sensibile ai temi ecologici: l´acqua minerale in bottiglia è considerata poco compatibile con la difesa dell´ambiente e le bollicine che sgorgano dal rubinetto potrebbero avere successo.
«Come le fontane pubbliche in Italia - spiega Le Parisien - la società per le acque di Parigi sistemerà nel parco delle Buttes-Chaumont una "casa dell´acqua" dalla quale sarà possibile servirsi di acqua potabile refrigerata ma anche di acqua minerale gassata».
Da noi, infatti, l´idea di bere l´acqua del sindaco, vuoi per ragioni ecologiche che di portafogli, non solo piace ma vive un rilancio.
L´acqua naturale è riapparsa nelle mense scolastiche in città come Roma, Firenze, Bologna, Milano.
A Perugia come ad Abbiategrasso o Monterotondo e in diversi piccoli centri sono state installate fontanelle di acqua gasata.
L´acqua in bottiglia costa di più, contribuisce al riscaldamento globale (basti pensare che l´Italia produce 12,4 miliardi di bottiglie l´anno consumando 655mila tonnellate di petrolio e immettendo nell´aria 910mila tonnellate di CO2) e, quanto a qualità, spesso non ha niente da invidiare a quella in bottiglia: ogni pozzo che garantisce il fabbisogno di un piccolo comune è sottoposto una settantina di controlli l´anno, quelli delle grandi città molti di più.
A Venezia lo stesso Cacciari è stato testimonial, l´estate scorsa, di una campagna per promuovere l´acqua del sindaco e l´immagine del rubinetto è stata rilanciata da diverse amministrazioni comunali tanto che le vendite delle bottiglie hanno avuto una frenata (-1,5% nel 2008, quest´anno potrebbe anche andare peggio).
Non si conoscono ancora tutti i dettagli dell´offerta francese.
Si sa che l´anno prossimo saranno installate delle fontane di acqua potabile nel parco delle Buttes-Chaumont, nel nordest.
In pratica, un piccolo hangar con due rubinetti: uno di acqua refrigerata, l´altro di acqua frizzante.
La prima sarà gratuita, la seconda costerà venti centesimi al litro. Nel 2011 ci dovrebbe essere un passo in avanti: «Ci piacerebbe proporre l´acqua frizzante negli appartamenti», hanno detto a Le Parisien i responsabili della nuova società.
Senza precisarne i costi, né i mezzi tecnici che dovranno essere impiegati: se farsi un rubinetto personale per aggiungere anidride carbonica all´acqua è molto semplice, più complicato sembra far arrivare l´acqua gassata attraverso la rete idrica comune.
In ogni caso, l´annunciato arrivo delle bollicine non farà che confermare la reputazione di Parigi come capitale dell´acqua: ci sono ben 953 punti di distribuzione, di cui tre alimentati dalle sorgenti situate nel sottosuolo. La nuova azienda municipale conta di aumentare i punti di distribuzione.
La capitale gode di uno statuto particolare per quel che riguarda la rete idrica: il 96,5 per cento dell´acqua introdotta nelle condutture è consumata dagli utilizzatori finali.
I colossali lavori del barone Haussmann hanno creato gallerie sotterranee che consentono di accedere a piedi ai 1.800 chilometri di canalizzazioni, un sistema che permette di individuare rapidamente e riparare qualsiasi perdita.
I gestori privati, cui Chirac aveva affidato la rete comunale negli anni Ottanta, si vantano «di aver raggiunto i migliori standard mondiali».
Adesso toccherà al gestore municipale dimostrare di essere all´altezza.
La vera scommessa potrebbe essere la distribuzione di acqua frizzante nei rubinetti di casa.
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