informazioninrete
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www.eugeniobaronti.it
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all'attenzione dei segretari e coordinatori di:
PRC, PdCI, SD, Verdi, Sinistra e Libertà ecologia, Sinistra per la Costituzione, Movimento per la Sinistra, Sinistra per Firenze, Uniamo la Sinistra, Rete@sinistra
Cari compagni/e, scusatemi se ci riprovo. Qualche giorno fa mi sono permesso di fare una proposta in cinque punti con l'auspicio che potesse servire a ricostruire, per la prossima scadenza elettorale, un livello di unità possibile. Questa proposta ha registrato consenso e incontrato tanto scetticismo e rassegnazione. In tanti hanno detto: bella ma impossibile, imputando sempre e comunque agli altri la non volontà di renderla praticabile. Io rispondo niente è impossibile se c'è la volontà di farlo. Scusatemi se insisto e torno di nuovo alla carica. Questa volta mi rivolgo direttamente a tutti voi cari compagni/e che avete delle responsabilità politiche importanti e siete nelle condizioni di poter fare qualcosa. Vi chiedo semplicemente di provare ad arrestare e possibilmente ad invertire questa deriva inarrestabile che ci sta trascinando completamente fuori dalla scena politica italiana e sospingendo nell'angolo della residualità e marginalità politica. Dobbiamo tutti insieme trovare il coraggio di guardare in faccia la realtà e di prendere atto della drammaticità della crisi che tutte le forze organizzate della sinistra stanno attraversando, nessuna esclusa. Dopo le sconfitte elettorali si è assistito ad una regressione e involuzione nella cultura politica, ad un avvitamento su se stessi, ad un arroccamento sulle rispettive posizioni che ha prodotto nuove lacerazioni e scissioni e un vera e propria emorragia di iscritti dalle dimensioni clamorose, un crollo senza precedenti storici. La stragrande maggioranza degli iscritti hanno abbandonato i partiti non hanno rinnovato nel 2009 l'adesione, segno inequivocabile di una crisi verticale di credibilità e di autorevolezza politica e soprattutto di uno stato diffuso di scoramento e di smobilitazione. Continuare in queste condizioni, con l'ordinaria gestione e amministrazione delle nostre residue forze rimaste, significherebbe andare incontro a morte certa e definitiva. Per ridare speranza e voglia di partecipare ad un popolo sfiduciato non basta sicuramente un semplice appello ad un voto per garantire la semplice sopravvivenza, anche perché i nostri elettori ci hanno già detto, per ben due volte, che una sinistra così non serve a niente, è inutile, tanto vale astenersi o dare, un "voto utile", turandosi per l'ennesima volta il naso. Giunti a questo punto sono necessari iniziative ed azioni forti e coraggiose in chiara controtendenza con le attuali dinamiche interne autodistruttive.
E' necessario un atto di buon senso politico quale quello di costruire, per le prossime regionali, una lista unitaria della sinistra per la Toscana attorno ad un programma condiviso, perché la domanda di unità è forte e pressante, non nei ceti politici che elettoralmente valgono lo zero virgola qualcosa, ma tra la stragrande maggioranza degli elettori che vogliono dare un voto a sinistra.
Un programma unitario con il quale aprire un confronto immediato con il candidato del PD Enrico Rossi per una alleanza più ampia capace di contrastare e arrestare il cammino di una destra populista, pericolosa ed eversiva. Questi tre punti: lista unitaria, programma condiviso e accordo per una alleanza più ampia sono condizione essenziale ma non sufficiente, ci vuole un qualcosa di più per produrre una salutare iniezione di fiducia, per riattivare i territori e rimotivare i compagni. Dobbiamo mettere in campo una proposta che sappia parlare, non ai pochi rimasti, ma ai tanti che se ne sono andati e che rappresentano un patrimonio di impegno sociale e civile fondamentale che non possiamo disperdere. Abbiamo il dovere di fare di tutto per riconquistarli all'impegno e alla partecipazione politica.
La scelta di andare ad una lista unitaria non deve assolutamente riproporre metodi odiosi e inaccettabili dell'esperienza già vissuta della sinistra Arcobaleno con candidature verticistiche imposte da pochi sulla testa di tutti, con tensioni e scontri indecorosi, equilibrismi e mediazioni estenuanti.
Di queste pratiche i nostri elettori sono stanchi e schifati, non ne vogliano più sapere.
Questa volta è necessario voltare pagina, aprire un percorso democratico per arrivare nel mese di gennaio ad una grande consultazione autogestita per riconsegnare peso decisionale e voce ai territori, per scegliere i candidati sia regionali che circoscrizionali. Un percorso aperto e includente che sappia rivolgersi, non solo ai partiti svuotati di energie, ma a tutta quella sinistra diffusa e a quelle migliaia di compagni in crisi che si sono ritirati dalla politica attiva. Candidati dei partiti e candidati della sinistra sociale diffusa, presentati attraverso una raccolta di un numero adeguato e concordato di firme di sottoscrittori per evitare il proliferare esagerato di candidature e con il diritto di voto per tutti coloro che sottoscriveranno il programma e verseranno una piccola quota per contribuire all'autofinanziamento della campagna elettorale. Questo percorso rappresenterebbe un atto di buona volontà e di disponibilità a rinnovare la rappresentanza scelta in modo trasparente, aperto e democratico e ci darebbe qualche possibilità in più di raggiungere un risultato positivo ma soprattutto riannoderebbe il filo dell'azione comune e del dialogo per il dopo elezioni per proseguire il percorso di rinnovamento e di rinascita politica di una grande sinistra popolare unita e plurale.
Eugenio Baronti
Assessore Regione Toscana