Author: ANDREA AGOSTINI Date: To: forumgenova Subject: [NuovoLab] genova: linea verde e linea blu. Manca quella rossa
della vergogna ( ma ci stanno lavorando )
Linea verde e linea blu. Manca quella rossa della vergogna ( ma ci stanno lavorando ).
La vicenda e chiara e lineare: una storia di incompetenza e di
subalternita' di tecnici e amministratori rispetto alle lobby
cementizie che da sembre la fanno da padroni nella politica
urbanistica di comune, provincia, regione. A seguito dei disastrosi
risultati evidenziati e delle fortissime proteste di cittadini e
associazioni contro la pratica dei trasferimenti di volume che negli
anni della giunta Pericu ha permesso al partito del cemento di
saccheggiare alcuni degli spazi verdi piu' pregevoli della citta'la
Amministrazione nel solco del fortunato slogan " la nuova
stagione " ha preso pubblicamente impegno. La sindaco al convegno di
Legambiente ( autunno 2008 ) ha preso impegno per una revisione dei criteri della
politica urbanistica in vista della stesura del nuovo piano regolatore
e per la predisposizione di una variante al puc vigente necessaria per salvare
alcune delle aree verdi di pregio non ancora totalmente saccheggiate
dai cementificatori.
Sono seguite le linee di indirizzo approvate nel
gennaio scorso ( linea verde, linea blu, costruire sul costruito,
ecc.) e la proposta di variante attualmente in discussione.
Le linee di indirizzo sono state approvate da una maggioranza compatta con
tanto di disegni e vincoli, ma ecco che al momento di passare ai fatti
la lobby cementizia si mettee di traverso e Valletta Puggia e via
Shelley si preparerebbero alla ennesima capriola. Via puggia e' un
progetto dell architetto Grattarola incaricato da grandi nomi della
finanza e dell industria genovese, via Shelley e' un progetto di tre
cooperative " bianche ". ed e' questa capriola la piu scandalosa. Al puro scopo
di rendere raggiungibili i terreni ( agricoli ) alcuni esponenti della
maggioranza presenterebbero un emendamento che si configura come
variante della variante in totale dispregio della linea verde ( da
loro votata a gennaio ) , in piu' ci si inventa la esondabilita' di un rivo,
il Penego ( affluente dello Sturla ) che negli ultimi decenni non e'
mai esondato, si vuole intubarlo e sopra farci sopra una strada con la
scusa di garantire una viabilita' sostenibile agli abitanti di
Apparizione che da decenni portano avanti la loro legittima richiesta
che non e' mai stata soddisfatta perche' ostaggio della speculazione.
Nessuna alternativa ( e ce ne erano e ce ne sono ) e' mai stata presa
in considerazione perche' fondata su percorsi che non valorizzerebbero
l'area di interesse privato. Oltre a voler spendere soldi pubblici per
valorizzare la speculazione il commissario ad acta ( di recente
dimessosi dall incarico ) ha dato incarico di progettare la strada
all'ing. Canepa dello studio Canepa e Canepa in cui lavora
l'architetto Canepa da tempo all'opera per progettare le palazzine.
Nessun profilo giuridico di improponibilita', ma certo la vicenda
evodenzia un potenziale conflitto di interesse etico che non appare
nella sensibilita' della parte pubblica.
Come finira' la vicenda? ci auguriamo che la maggioranza sia coerente
con le linee di indirizzo da lei votate e che le aree proposte per la
salvaguardia dalla giunta siano confermate in toto. Una testimonianza
di coerenza, una svolta nella politica urbanistica attesa da decenni.
andrea agostini
del circolo nuova ecologia di legambiente genova