http://milano.repubblica.it/dettaglio/articolo/1734491
Milano, vigili a caccia degli immigrati il bus-galera imprigiona i
clandestini
Gli stranieri senza documenti vengono fatti salire su un bus con grate sui
vetri: è il “bus-galera” usato per gli ultrà, utilizzato per bloccare i
presunti clandestini e poi identificarli. A effettuare le operazioni sono
i vigili del nucleo Trasporto pubblico, istituito per garantire la
sicurezza su tram e bus, ma che di fatto si è specializzato in questi mesi
nella caccia ai clandestini in città
di Franco Vanni
Al commissario questo lavoro piace: "Ragazzi, prendetemi anche quello
nascosto nell’erba e mi avete fatto felice", dice ai suoi. Quello nascosto
nell’erba è nordafricano, ha poco più di 20 anni. Si è liberato dalla
presa di un vigile e si è imboscato dietro a un cespuglio. Da lì, è corso
chissà dove. Al termine di un’intera mattinata di controlli, sarà l’unico
straniero scappato al nucleo Trasporto pubblico dei vigili. La squadra,
messa in piedi dal Comune nel 2000 per garantire la sicurezza su tram e
bus, dallo scorso anno si è specializzata nel servizio "fermi e
identificazioni". In pratica: chiudere in speciali autobus con grate ai
finestrini, e poi identificare, gli stranieri trovati senza documenti
durante i controlli dei biglietti sui mezzi pubblici.
IL BUS DEI CLANDESTINI Video | Foto
Trentadue agenti divisi in tre turni. Vigili che, mentre gli uomini di Atm
multano chi viaggia gratis, fanno quello che devono fare. Un tram dopo
l’altro, uno straniero alla volta. Ieri mattina, la prima uscita
dall’avvio dei processi ai clandestini, è andata bene: 120 multe staccate
e dieci stranieri portati in centrale. Ci si apposta alla fermata, si
chiedono i documenti agli stranieri e se non li hanno li si carica sul
"bus-galera". È lo stesso tipo di autobus usato per scortare allo stadio i
gruppi ultrà. Gli agenti lo chiamano "Stranamore", "perché ricorda il
camper su cui Alberto Castagna negli anni Novanta faceva piangere gli
innamorati in tivù", ride un agente.
Sulla strada del ritorno, a operazione conclusa, Stranamore è accompagnano
da quattro auto dei vigili, che con sirene accese bruciano i semafori per
portare il carico alla centrale. Quando alla fermata del tram 15 in via De
Missaglia scatta la "tonnara" — sempre stando al gergo dei vigili — sono
le sette e mezza. Il tram si ferma, gli agenti bloccano le uscite. Per
primo tocca a un ragazzo nordafricano. Mostra fotocopie di documenti, gli
fanno cenno di salire sul bus blindato, lui esegue senza fare troppe
storie. Poi è il turno di uno slavo. Non apre bocca, toglie le mani di
tasca solo prima di sedersi dietro al primo fermato. I passeggeri del tram
assistono alla scena e commentano. Una donna con caschetto di capelli
bianchi chiede agli agenti: "Ma perché fate così? Hanno
fatto qualcosa?". La risposta: "Sono clandestini, signora".
Tre dei dieci fermati, risulterà a sera dopo le verifiche, non lo sono
affatto. Per sette scatta invece la denuncia per clandestinità, e uno solo
è arrestato: ha già in tasca il decreto di espulsione ma non si è mosso
dall’Italia. Dentro al bus, che alle dieci del mattino sta per ripartire
con gli uomini a bordo, qualcuno prende a pugni il vetro. Altri nascondono
il volto fra le ginocchia. Si ferma un’altra signora, borsetta stretta al
petto: "Fate bene — dice agli agenti — questi qua in galera devono stare".
Una donna chiede ingenuamente ai vigili dove sia diretto lo strano bus con
le reti alle finestre. Fa anche per salire, ma il vigile la ferma:
"Signora, aspetti il tram che è meglio".
Delle pattuglie anti-clandestini va fiero il vicesindaco Riccardo De
Corato: "È un servizio svolto esclusivamente da questa speciale task-force
— dice — non sottrae agenti al controllo della viabilità, che è di
competenza di altri 2.900 vigili". Nell’e logiare i "puma", De Corato
risponde così anche alle accuse fattegli dai sindacati degli stessi
vigili, che criticano il Comune "per avere dirottato troppe divise sulle
campagne legate alla sicurezza, trascurando i compiti propri dei ghisa
milanesi", come la rimozione di auto sui passi carrai.
Un’inchiesta di Repubblica Milano ha rivelato come, per soddisfare le
iniziative securitarie di Palazzo Marino (come il contrasto ad accattoni e
venditori abusivi), il comando dei vigili invii fax ai suoi uffici
territoriali chiedendo di "dirottare" su quei servizi le pattuglie
destinate a soddisfare i reclami dei cittadini. Nell’ordine è compreso
anche l’obbligo di fornire "i numeri relativi agli interventi svolti", con
cui poi Palazzo Marino fa comunicati stampa. E se non bastano i vigili dei
comandi di zona, si ricorre agli straordinari: in media 13mila ore al
mese, per una spesa di oltre 300mila euro. "Se i compiti dei vigili sono
cambiati è solo perché lo prevede la legge — dice De Corato — e comunque
dei 3.057 vigili di Milano, solo 150 si occupano di sicurezza a tempo
pieno".
Le rassicurazioni del vicesindaco non bastano a placare l’i nsoddisfazione
dei vigili. Alcune sigle sindacali, minacciano di boicottare la
tradizionale festa del corpo, in programma per sabato. "Non sappiamo più
quale sia il nostro lavoro e nemmeno chi ci comanda", dicono i ghisa in
protesta in protesta, dopo che a luglio il comandante Emiliano Bezzon è
stato rimosso perché indagato in un’inchiesta giudiziaria su presunti
favori a locali notturni.
(29 settembre 2009)
--
Carlo
Forum Per La Sinistra Europea - Genova
http://versose.altervista.org/
Coordinamento Genovese contro l'Alta Velocità
http://notavgenova.altervista.org/
_________________________________________________________________
Messenger 2009: vieni a scoprire tutte le novità!
http://www.messenger.it/