[NuovoLab] Genova: Posizione di Legambienteliguria sulla var…

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Author: ANDREA AGOSTINI
Date:  
To: forumgenova
Subject: [NuovoLab] Genova: Posizione di Legambienteliguria sulla variante al PUC



Posizione di Legambienteliguria



"Variante al Puc (variantona) con adeguamento alle norme tecniche di attuazione, modifica della zonizzazione zona b e inserimento dell'ambito speciale di conservazione di Santilario."



Nel convegno di Legambiente tenutosi nel 2008, la Sindaco Marta Vincenzi ha accettato la nostra richiesta e si è impegnata a predisporre una variante al PUC vigente in salvaguardia delle strategie e potenzialità del nuovo PUC in fase di redazione.



Con la variante al PUC approvata in giunta nel luglio del 2009 la Sindaco ha mantenuto fede all'impegno assunto con noi.



Il giudizio di sintesi che noi diamo alla variante 2009 è positivo perché è in grado di:



- bloccare l'edificazione nelle aree collinari in tutta Genova.



- consentire che i parchi delle colline, dei forti e dell'Acquedotto storico di Genova possano trovare una integrazione effettiva nel nuovo sistema di pianificazione che la Civica Amministratore intende perseguire.



- dare al sistema del verde collinare, sia boschivo che agricolo una sua ragione non solo paesaggistica, ma anche economica e sociale, integrandolo nella rete dei parchi storici e dei corridoi verdi.



- avviare preventivamente un processo di riallineamento dei contenuti del vigente PUC con gli "indirizzi di pianificazione" del 2009.



- applicare criteri nuovi normativi e di destinazione d'uso (zone b) che favoriscano l'alleggerimento del peso insediativo sulla città costruita all'interno delle linee verde e blu.



- indirizzare gli interventi edilizi di nuovo impianto sulla dotazione presente in città delle aree libere, liberabili, dismesse, dismettibili o già sature, cioè intervenendo sul costruito senza aumentare il peso insediativo su tutte le zone della città.



- prevedere la non ammissibilità di costruire parcheggi su aree verdi con alberature ad alto fusto, principio generalizzato su tutto il territorio comunale.



- correggere nei meccanismi normativi del piano esistente i contenuti tecnici e le localizzazioni di funzioni incompatibili col patrimonio edilizio di valore storico e culturale.



- attenuare gli effetti più negativi del meccanismo normativo del trasferimento dei diritti edificatori conseguenti agli interventi demolitori che consentono nuove costruzioni in aree sensibili.



Si è iniziato un percorso che può portare al riequilibrio complessivo dell'assetto urbano sostenibile secondo una visione globale del territorio e una metodologia che impieghi strumenti innovativi dalla VAS al R.I.E. (Valutazione Ambientale Strategica e Riduzione dell'Impatto Edilizio), strumenti urbanistici per la qualità ambientale in numerose città europee.





L'inserimento normativo e spaziale di edifici con caratteristiche tecniche di bio ingegneria e bio architettura per il rinnovo del patrimonio edilizio esistente senza determinare ulteriori consumi del suolo apre la strada per una pianificazione in linea con i più alti standard europei urbanistici e ambientali.



La suddivisione delle zone b in sottozone di conservazione è orientata ad eliminare altre possibilità di nuove edificazioni su aree libere che verrebbero tutelate.



Perché queste proposte urbanistiche siano efficaci abbisognano di ulteriori approfondimenti e chiarimenti che sciolgano i nodi irrisolti che ancora permangono.



La strategia pianificatoria prevista in questa variante e gli indirizzi di pianificazione approvati dalla Civica Amministrazione appaiono in contrasto con le previsioni di forte impatto contenute nei piani, progetti e varianti parziali approvate o in itinere, in quanto ne annullerebbe la valenza innovativa.



Lasciano perplessi le modifiche apportate alla normativa relativa al recupero del centro storico, alla classificazione e disciplina degli interventi; in particolare l'aver ammesso la ristrutturazione per il risanamento di edifici monumentali e la trasformazione dei vincoli da prescrittivi a direttivi.



Il recupero di immobili destinati ad edilizia sociale deve essere generalizzato con una previsione di maggiore incidenza sull'edificato e l'edificabile, e non applicato solo al piano di zona di Begato.



La proposta di inserire un ambito speciale di conservazione di Santilario troverebbe la sua ragione d'essere se venisse applicata coerentemente anche in altre aree della città con le medesime caratteristiche di alto pregio.





Nella relazione urbanistica si afferma chiaramente l'impossibilità di costruire nuovi edifici e strade nella collina di Santilario, nonché il mantenimento dell'unitarietà dell'area dell'Istituto Marsano. Riteniamo che questi intenti siano essenziali per salvaguardare l'identità dei luoghi e mantenere la destinazione a servizi formativi e attività agricole che da sempre si svolgono sulle proprietà dell'Istituto. Pertanto non si ritiene accettabile quanto ambiguamente indicato nei documenti della variante e cioè il prolungamento della strada "Alla scuola d'Agricoltura" verso levante, mentre vanno perseguite soluzioni di mobilità innovativa e il recupero paesaggistico del sistema e il recupero paesaggistico del sistema dei percorsi e delle creuze.



Non è condivisibile la modalità con la quale è impostata la perequazione diffusa (trasferimento dei diritti edificatori ) prevista nella variante che così appare incoerente col disegno complessivo di una città che vuole dotarsi di verde e di servizi per arricchire la qualità ambientale e sociale del suo territorio.



Si teme che permanga la continuità culturale di politiche urbanistiche precedenti e che si riproponga una città che si organizza non sotto l'impulso di una strategia pubblica unitaria, ma che lascia l'iniziativa all' operatore singolo, pur in una griglia data. Visione che speriamo venga contraddetta, capovolta e ampliata nel processo di formazione del nuovo Piano Urbanistico di Genova mettendo in atto una vera partecipazione di tutti, cittadini, associazioni e comitati.



Restano ferme le linee strategiche della nostra Associazione, sulle quali si auspica dunque la possibilità di un ampio confronto.



LEGAMBIENTELIGURIA - settembre 2009



per info: 339 4029397 stesar@??? lonanoda@??? giovanni_spalla@???