Author: norma Date: To: forumgenova@inventati.org, controg8 Subject: [NuovoLab] 380° ora in silenzio per la pace
Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 9 settembre dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
Genova, 380° ora in silenzioper la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito.
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/C'è chi parla di 200 morti.
Al telefono con PeaceReporter, la soldatessa statunitense dell'ufficio
stampa della Nato a Kabul non si sbilancia nemmeno sulla nazionalità
degli aerei che la notte scorsa hanno bombardato due autocisterne di
gasolio sequestrate dai talebani uccidendo 95 persone, di cui solo 45
guerriglieri secondo il governatore provinciale, 65 secondo il capo
della polizia locale. Gli altri erano tutti civili, residenti nel
villaggio di Haji Aman, nel distretto di Chahar Dara, che al momento del
raid aereo si trovavano con taniche e secchi attorno a uno dei due
camion rubati che si era impantanato nel greto di un fiume. Hadschi
Amanullah e altri abitanti del villaggio hanno raccontato che i talebani
avevano chiesto loro di aiutarli a svuotare il prezioso carico,
consentendo loro di tenersene una parte. Verso le due e mezza di notte,
il comando militare tedesco di Kunduz, dopo aver saputo del sequestro
delle due cisterne di gasolio destinato ai Tornado della Luftwaffe, ha
chiesto l'intervento dell'aviazione, che ha subito individuato e colpito
gli obiettivi indicati. E' probabile che il raid sia stato condotto da
cacciabombardieri dell'aviazione Usa.
Secondo fonti anonime della sicurezza afgana, i morti sarebbero
addirittura 200, e altrettanti i feriti.
7.500 civili uccisi finora da Usa e Nato
Se confermata, questa ennesima strage di innocenti infliggerebbe un
durissimo colpo alla credibilità della tanto pubblicizzata ‘nuova
strategia degli Stati Uniti volta a minimizzare i danni collaterali,
ovvero le perdite civili causate delle operazioni militari contro gli
insorti, limitando il ricorso all’aviazione e all’artiglieria pesante.
Dall’inizio dell’anno, secondo i dati ufficiali dell’Onu, sono tra 300 e
400 i civili afgani uccisi dalle forze d’occupazione occidentali
(seicento quelli vittime di attacchi talebani).
Ma si tratta di cifre ampiamente sottostimate, poiché la maggior parte
dei civili uccisi dalla Nato rimangono classificati ufficialmente come
insorti. Quelli singolarmente conteggiati nel database del professor
Marc Herold, dell’Università del New Hampshire sono almeno 600.
Nel 2008 erano stati 800 per l’Onu, quasi mille per il professor Herold,
ancora di più secondo l’organizzazione non governativa Afghanistan
Rights Monitor (Arm). Nel 2007 la cifra ufficiale era 600 secondo le
Nazioni Unite, il doppio secondo l’accademico statunitense.
Dall’invasione dell’Afghanistan nel 2001 a oggi, secondo le stime più
attendibili, le vittime civili delle azioni militari straniere sono
state oltre 7.500.
Enrico Piovesana/
*Siamo indignati/e per il coinvolgimento italiano nella guerra in
Afghanistan, e per le scelte riarmiste e razziste del nostro governo.
E guardiamo con speranza alle scelte di chi, pur vivendo in un paese
aggressivo e razzista come Israele, ha scelto di essere una persona di
pace.
_Per questo invitiamo tutti e tutte ad incontrare il professor Jeff
Halper._**
Giovedì 17 settembre
-alle ore 11 alla facoltà di Scienze Politiche in Via Balbi 5;
-oppure alle 17.30 a Palazzo Ducale, Piazza De Ferrari
Jeff Halper, ebreo americano originario del Minnesota, si è stabilito in
Israele nel 1973.Urbanista e antropologo, ha insegnato all'Università
Ben Gurion del Negev.
Oggi coordina il Comitato israeliano contro la demolizione delle case
palestinesi (Icahd).
La scorsa estate era nelle barche di Free Gaza che hanno cercato di
rompere l'assedio della Striscia di Gaza.
E' cittadino onorario di Gaza.
(organizza l’incontro “Genova pro Palestina”)
*