Author: norma Date: To: controg8, forumgenova@inventati.org Subject: [NuovoLab] 379° ora in silenzio per la pace
Rete controg8
per la globalizzazione die diritti
Mercoledì 2 settembre dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
Genova, 379° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito.
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Da Peacereporter, 1-9-2009
*Nell'opinione pubblica occidentale cresce l'opposizione alla guerra, ma
i governi si preparano a inviare più truppe*
Di Enrico Piovesana
Il nuovo comandante delle forze d'occupazione Nato in Afghanistan, il
generale Usa Stanley McChrystal, ha inviato ieri al Pentagono l'atteso
rapporto sull'andamento della guerra, sollecitando un urgente
cambiamento di strategia - non è ancora dato sapere quale - che prelude
alla richiesta di ulteriori rinforzi: almeno altri 20 mila soldati che
dovranno essere spediti al fronte dagli Stati Uniti ma anche dagli
alleati, Italia compresa.
Questa domanda di rinforzi, che secondo indiscrezioni verrà formalizzata
a fine settembre, si scontra con la crescente impopolarità di questa
guerra, che in otto anni è costata la vita a 1.350 militari occidentali
(la metà dei quali negli ultimi venti mesi) e ad almeno 40 mila afgani
(di cui oltre 10 mila civili), con risultati a dir poco fallimentari: i
talebani sono tornati a controllare i tre quarti del Paese, la
ricostruzione si è fermata nel 2005, la popolazione continua a vivere
nella povertà più estrema, la corruzione dilaga a ogni livello, i
diritti civili e quelli delle donne sono calpestati ogni giorno di più,
la produzione di droga ha superato ogni record storico e la democrazia
‘importata' dall'Occidente non ha minimante intaccato lo strapotere
feudale dei signori della guerra e dei capi tribali.
Risultati che, agli occhi delle opinioni pubbliche occidentali, non
giustificano più i costi umani ed economici di questa guerra, né tanto
meno un loro incremento. Negli Stati Uniti la percentuale dei contrari
alla guerra in Afghanistan ha superato, per la prima volta dal 2001,
quello dei favorevoli, scesi al 47 percento secondo un sondaggio del
/Washington Post/ e della /Abc News/, addirittura al 41 percento secondo
un altro sondaggio della /Cnn/. In Gran Bretagna, secondo un sondaggio
commissionato dal /Daily Telegraph/, il 62 percento della popolazione
vuole il ritiro delle truppe. Lo stesso chiedono il 56 percento degli
italiani, secondo un sondaggio realizzato un mese fa dall'Istituto Ipr
Marketing per conto di /Repubblica.it/, il quale ha rivelato che 7
italiani su 10 sono contrari all'invio di nuove truppe.
Indifferenti all'opinione della maggioranza dei loro cittadini, i
governi occidentali non cambiano idea: l'occupazione dell'Afghanistan
continua, costi quel che costi. Forse anche dalle nostre parti la
democrazia sta perdendo colpi.