Author: norma Date: To: forumgenova@inventati.org, controg8 Subject: [NuovoLab] 371° ora in silenzio per la pace
Rete contro8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 24 giugno dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
Genova, 371° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito
I SOLDATINI DI PIOMBO DI LA RUSSA
«Le dichiarazioni del ministro La Russa sono estremamente gravi, e prova
di enorme cinismo; affermando l'ineludibilità dell'uso della forza da
parte delle truppe italiane e avendo, nei fatti, rimosso ogni caveat
all'azione dei nostri militari, egli cerca di giustificare a priori il
forte rischio che nel prossimo futuro eventi ben più gravi possano
colpire i soldati italiani» dichiara Vittorio Agnoletto, eurodeputato
uscente Prc/Sinistra europea.
Naturalmente stiamo parlando dell'Afghanistan, dove solo due giorni fa
in uno scontro a fuoco nella provincia di Farah tre soldati italiani
sono stati feriti, uno in modo grave. Si è trattato di un attacco, dopo
una litania di agguati e scontri a fuoco. Anche con mezzi ed elicotteri
«nostri» colpiti dai ribelli talebani, e che dura ininterrottamente È un
mese e mezzo che i nostri «soldatini» sono sotto tiro, ed è facile
immaginare che in quella nuova fabbrica di eroi, dopo l'avventura
sanguinosa in Iraq, servano allo scopo. Con sprezzo del rischio - altrui
- queste vite sembrano gettate sul campo del valore del governo
nell'epoca di «Noemi» piuttosto che su quello della reale e vantata
pacificazione dell'Afghanistan.
In realtà gli attacchi sono aumentati del 59% dal gennaio al maggio di
questa'anno rispetto allo stesso periodo del 2008,
Perché, invece il ministro La Russa, quello che non ha alcuna remora ad
ammettere che, sì, siamo in guerra, e che non si vergogna di farla -
meglio, di farla fare ai suoi «soldatini di piombo» - come invece faceva
il centrosinistra, annuncia bellamente che, attacchi o non attacchi,
«per l'Italia non cambia nulla».
. Mentre si appresta a ridimensionare della metà la presenza nelle forze
Nato in Kosovo e ad inviarne parte proprio in territorio afghano. In una
parola a combattere, e subito a «proteggere» in agosto le elezioni, vale
a dire a fare la ronda al candidato e attuale presidente Hamid Karzai.
La cui unica attività, anche per la preoccupazione elettorale, è quella
di protestare ogni giorno contro gli Stati uniti - lo ha fatto anche
ieri - per l'uccisione di decine e decine di civili afghani passati per
le armi dai militari della coalizione o eroicamente massacrati dall'alto
dei cieli, lassù dove volano i cacciabombardieri a cui arriva
l'indicazione del target anche grazie ai Tornado che l'Italia ha
inviato. Continua così la guerra di vendetta americana per l'11
settembre 2001, e ad ogni civile ucciso aumenta il consenso dei talebani
che estendono la loro influenza e offensiva
La Russa gioca alla guerra.
E noi?
…Il nostro Paese avrebbe dovuto aiutare il governo afgano a riscrivere
il sistema giudiziario e ad umanizzare le carceri: si moltiplicano
invece i casi di giustizia sommaria, di lapidazione delle donne e di
torture. L'unico vero modo per esprimere solidarietà ai militari feriti
e alla loro famiglie è il ritiro delle nostre truppe dall'Afghanistan;
obiettivo non sostenuto dalle attuali opposizioni parlamentari ma
condiviso da milioni di persone che in questi anni hanno partecipato, in
mille forme, alle iniziative del movimento pacifista». dichiara ancora
Vittorio Agnoletto