Re: [Intergas] proposta

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Author: Bio alla portata di tutti
Date:  
To: roberto corioni, schizo, caloges, franco.battaini, gas, viviana.mazzei, intergas, maria.michelazzo, castelnovo.g
Subject: Re: [Intergas] proposta
Ciao Roberto, grazie per l'invito e per le ore che mi hai dedicato la settimana scorsa .
Non sono mai intervenuto nella disputa di Io mangio Bio in quanto in passato ho subito lo stesso " processo" , e preferisco rimanere fuori da ogni ulteriore polemica .

Ho conosciuto a FLCG persone eccezionali motivate e convinte delle loro idee e dei loro scopi , persone che se davvero ce ne fossero di più , magari si potrebbe arrivare ad una svolta .....ma sono poche e cercare di far comprendere a queste persone che purtoppo la maggior parte dei loro simili non gliene importa niente nè dell'ambiente e nè della propria salute in quanto oramai hanno delegato ad altri questo compito , politici, dottori , scienziati , commercianti e quant'altro ..................... è difficile
E allora il loro mondo è diverso da quello che vedo io tutti i giorni..mercati affollati da persone che cercano prodotti che costano poco .. supermercati che commercializzano prodotti che arrivano da agricoltura dannosa alla salute dell'uomo e alla tutela del nostro pianeta .
Li ho sempre definiti PRIVILEGIATI si possono permettere di scegliere di comprare cibi belli,sani e buoni oppure prodotti di di "nicchia" .Fanno arrivare la frutta fresca dalla Romagna ed il pesce freschissimo dall' argentario , le arance dlla Sicila raccolte il giorno prima , formaggio superbiologico ed il latte appena munto da mucche che pascolano libere e mangiano solo fieno ed erba e abitano lontano dalla ns pianura .. una delle grandi conurbazioni del pianeta.....

Io ho una ferma posizione in riguardo al BIO e del fatto che non sia accessibile a tutti.
Al fatto che chi quadagna MILLE euro al mese non si puo certamente permettere di comprare le ciliege Bio o il formaggio bio o la pasta bio o il detersivo che non inquina e lo shampoo che non ti faccia venire un tumore.
E' da che tempo che ho rinunciato ha cercare di capire quali possano essere le cause che generano malumori quando qualcuno assume queste posizioni e allora io procedo da solo nella mia direzione , convinto che la strada da seguire sia la nostra caro Roberto ed è inutile cercare di fare proseliti in un'ambiente chiuso e blindato che si crede solidale ma che in fondo è solo egoista.

Credi che qualcuno abbia voglia di sentire ciò che tu voglia dire? no nessuno ti ascolterà ...ci sono troppi sordi ..e non vogliono ascoltare chi di certo è stato definito un cieco che quida altri ciechi ...
ecco io preferisco vagare nel buio alla ricerca di uno spiraglio di luce ....prima o poi spero che mi possa accecare.
A momento so che a Milano ci sono milioni di persone che se avessero la possibilità di comprare le mele bio a 1,50 centesimi la farebbero .....al momento al quel prezzo possono acquistarsi solo le mele di Biancaneve ...belle ma velenose.
Sono contento che aziende,come quella per cui tu lavori,possano dare, a più persone, la possibilità di acquistare cibi sani a prezzi non d'elite.

Spero solo di poter trovare altre aziende che abbiano voglia d'impegnarsi a far sì che il cibo sano sia davvero alla portata di tutti e quando incontro persone, serie come te ,che comprendono questo......allora posso davvero pensare che qualcosa si può davvero fare.

mi rendo disponibilissimo ad iniziative che possono contribuire all'abbattimento dei prezzi del biologico e a qualsiasi confronto ..che non sia solo di posizioni ideologiche e utopistiche .
Realtà c'è bisogno di realtà in questo mondo . Andate a vdere come vivono gli animali che servono le persone "normali" e di come si fa della loro carne un prodotto .....REALTA' cercate un pò di realtà .

Vorrei dire a Plaisire che anch'io sono un terrestre di razza umana senza per questo sentirmi superiore a nessun'altro abitante di questo pianeta .


Buonagiornata
Olindo Torraca
promotore di " Bio alla portata di tutti "
terrestre di razza umana
























----- Original Message -----
From: roberto corioni
To: schizo@??? ; bioallaportataditutti@??? ; caloges@??? ; plaisire@??? ; franco.battaini@??? ; gas@??? ; viviana.mazzei@??? ; intergas@??? ; maria.michelazzo@??? ; castelnovo.g@???
Sent: Saturday, June 06, 2009 10:47 AM
Subject: proposta


Per favore, incontriamoci!

Grazie a tutti, per i toni e per i contenuti; vorrei mettere dei -miei- paletti.

  ·         Il bio, soprattutto per chi si reputa "Solidale", è l'unica forma di produzione agricola sostenibile. Non lo dico io, lo dice la FAO, nel Rapporto "Agricoltura organica e sicurezza alimentare" del 03.05.2007 (www.fao.org/newsroom/it/news/2007/1000550/index.html).


  ·         Lavorare per il bio significa essere solidali con il pianeta, con l'aria che respiriamo, l'acqua che beviamo, e con la salute di chi ci sta vicino, e con il nostro futuro. Le alternative sono tutte scriteriate. La SDA Bocconi ha pubblicato una ricerca interessantissima, che dimostra come l'azienda convenzionale abbia un'Impronta Ecologica (ricordate Mathis Wackernagel?) fino a cento volte superiore a quella convenzionale. L'agricoltura bio è l'unica che può consentire di sfamare una popolazione mondiale in continuo aumento.  


  ·          Ci sono alcune cose che proprio non comprendo. Noi costringeremmo le  aziende a vendere in perdita (Benedetta)? Noi non conosciamo direttamente i fornitori e/o non li faremmo conoscere ad eventuali interessati (Giancarlo)?  Tutto quello che mangiamo è contaminato (Sabina) ? I fuori standard non costano nulla (sempre Sabina; cerca in internet la vicenda di Mustiola, un'azienda che fino al 2004 fatturava 30 mil di euro l'anno .)? 
  Certe affermazioni sono strane: o non mi sono spiegato bene io, oppure non sempre c'è competenza (che non è scontata ne necessaria, intendiamoci) rispetto a quanto si afferma.
  La cosa che però proprio non capisco è questa: perché se compro da Corbari, Coafra, Aretè, Iris, Caremma (va bene anche dopo il wellness?), Cappuccina ecc. (scusate la banalità dei nomi ma mi sono stati più volte ripetuti in questi giorni) io sono un commerciante, e se compra un GAS invece fa relazione, sostegno, condivisione, solidarietà ed infine consente di "far nascere un'economia diversa" ?
  Perché se i GAS lavorano con le Coop. Sociali "permettono il reinserimento di persone nella società civile", mentre se gli inserimenti lavorativi li facciamo noi, da anni (e non parlo di quelle truffe, spesso viste in azienda, che  sono le borse lavoro: 300 euro al mese per farsi un c. così) allora siamo degli "imbonitori" ? 


Perché non possiamo pensare di sostenere insieme le realtà produttive che davvero valgono?

  ·          Ultimo punto, quello a cui forse tengo di più. Esiste un unico biologico, quello certificato. Il prodotto che non è certificato non è biologico. Può essere tante altre (belle) cose: un residuo zero, un prodotto a basso impatto, un prodotto pulito, ecologico . ma se non è certificato non è bio. Non lo dico io, mi ripeto. Lo dice la legge.  


Qualsiasi agricoltore deve fare le analisi delle acque (D.L. 31/01), deve avere un Piano Haccp (Reg. Ce 852/04), deve avere uno smaltimento rifiuti speciali (Decreto Ronchi), e via così .

Ed in primis, se bio, deve rispettare il Reg. Ce 834/07, la nuova normativa in vigore dal 01/01/09.
Non è una questione di marchi, o di libertà, o di esclusive. Si tratta invece di stare bene attenti a non sostenere "solidalmente" delle aziende che non solo non vogliono confrontarsi con quelle certificate, ma che magari non rispettano la legge!
Qual è il motivo per cui non si vogliono certificare? La ragione che di solito viene addotta è che sono piccole realtà, a conduzione familiare, che non hanno tempo e risorse per seguire queste cose. Beh, queste cose sono obbligatorie, e chi finanzia queste realtà rischia di finanziare attività illegali.
E non mi venite a parlare di costi eccessivi: il nostro Organismo di Controllo (Bioagricert) ha chiesto ad Esselunga, per la certificazione .. 700 euro all'anno!
Ma poi, vi fidereste di uno che vi vende un phon dicendovi che non ha il marchio IMQ, ma è come se l'avesse ?!? Ah , anche l'IMQ è pagato dai produttori stessi, ma non per questo vale di meno.

Concludo. Mi scuso per la lunghezza, davvero eccessiva. E' proprio per evitare di sbrodolare che vi chiedo di poterci incontrare. Regalatemi un'ora soltanto, non per parlare di Iomangiobio (credo di aver capito), ma per parlare SOLO e SOLTANTO di frutta e verdura bio. Ho una proposta: non comprate da noi, ma confrontiamoci sulle aziende. Ho avuto la fortuna di poter incontrare alcuni gruppi di acquisto in queste tre settimane, ed ho sentito nomi che, nel nostro settore, fanno paura; e che spesso in passato hanno dato (e avuto, e creato .) grossi problemi. Parlo di produttori che abbiamo più volte pizzicato, e che non ha davvero senso sostenere.
Confrontiamoci, con l'obiettivo di promuovere il bio, quello vero, ed un mondo migliore di questo.

Grazie di nuovo. R












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