Author: FAI Torino Date: To: cerchio Subject: [Cerchio] Torino. Sputi, petardi e manette
Torino. Sputi, petardi e manette
Venerdì 29 maggio. I quotidiani cittadini lo avevano annunciato con grande enfasi. Il corteo serale organizzato da "Associazione Commercianti di corso Giulio Cesare" e "I cittadini del quadrilatero Aurora", doveva essere la risposta degli abitanti alle "violenze" degli anarchici.
Partito con grande ritardo dall'incrocio tra corso Giulio e corso Novara, il corteo raccoglie un centinaio di persone, che sfilano strette strette, come timorose di attraversare il quartiere che pretendono di rappresentare. Intorno a loro un imponente schieramento di polizia ed un nugolo di digos. In strada, come sempre a quest'ora, c'è un mucchio di gente.
Da un balcone parte un petardo, che scoppia a un metro dai manifestanti, che fuggono spaventati a lato. Un tale si agita ed indica alla polizia un ragazzo maghrebino. I digos gli volano addosso: in un secondo lo hanno ammanettato. Ma un po' di gente interviene in sua difesa e, alla fine, la polizia lo molla.
Un gruppetto di anarchici comincia a gridare "via i razzisti", "andate a lavorare", "voi non siete il quartiere". Dal corteo partono insulti, gli anarchici rispondono per le rime, sputando e ridendo. Un uomo si stacca dal corteo e rivolgendosi ad una compagna dice "io non sono razzista, sono un operaio, voglio solo la sicurezza, sono contro gli scippi". "La sicurezza - risponde la compagna - è altro. Sono i servizi che non ci sono più, una sanità decente, la tutela degli anziani, la scuola per i figli". L'operaio tentenna, scuote la testa. Poi se ne va con un "buonasera".
In mezzo al corteo il leghista Carossa inveisce ed insulta. La digos si agita e prende i documenti ad un compagno che gridava "merde!". In quel momento dall'altro lato della strada arrivano un paio di ragazzi, che fulminei, lanciano palloncini puzzolenti sul corteo. Poi se la danno a gambe. La digos corre a perdifiato ma non li prende. Il corteo sbanda poi prosegue veloce veloce. La gente intorno se la ride.
Chi sa? Forse, da queste parti, gli anarchici sono più simpatici dei razzisti.