Il 18 maggio assemblea di lotta durante lo stato di agitazione
proclamato dall'Unione Sindacale Italiana al Comune di Roma. Assemblea
dalle 15 a via della consolazione 4, per il personale comunale dei
servizi educativi e scolastici, in concomitanza con la convocazione
dell'assemblea generale delle Rsu del Comune di Roma.
Lo stato di
agitazione del personale è dovuto ai provvedimenti del Comune tramite
disposizioni dell'Assessore Marsilio e dei dipartimenti competenti per
le politiche educative e scolastiche, finalizzati a rendere i servizi
dei nidi comunali e delle scuole dell'infanzia, una sorta di "mercato"
appetibile per nidi privati in convenzione e scuole orientate su
valori più vicini a scuole confessioanli che a servizi pubblici e di
qualità.
Infatti, per la prima volta il numero di asili nido in
convenzione con il Comune di Roma pari a 196 nidi privati, ha superato
il numero dei nidi comunali, attualmente 191.
Nidi comunali che
subiscono la riduzione di una unità di organico di personale educativo
con aumento del 15% degli utenti per nido, con carichi di lavoro
eccessivi e una frequenza media molto alta che non consente di
mantenere il rapporto previsto
1- 6 tra educatrici e bambini-e, con
personale ausiliario in maggioranza
esternalizzato alla Roma
Multiservizi rispetto al rimanente personale
comunale, con utilizzo
anche di cuochi in affitto per sopperire alle
assenze dei cuochi
titolari, con pochissime sostituzioni delle
educatrici con le
supplenti e solo per assenze lunghe, con documenti
sui servizi
educativi che per legittimare tale tendenza alla
strisciante
privatizzazione, utilizzano articolazioni orarie e orari
differenziati
in base alle frequenze dell'utenza che smantellano i
progetti
educativi elabotari dai gruppi educativi.
Per le scuole comunali,
mentre si attende analogo documento dell'assessorato, si
assiste al
passaggio del personale ausiliario alla multiservizi come
nei nidi,
all'impiego per le funzioni di assistenza ai disabili o ai
bambini con
disagio alla riduzione drastica delle insegnanti di
sostegno che sono
state trasformate in insegnanti di classe e al
massiccio impiego
della
figura specialistica ausiliaria di assistente
educativo
culturale AEC,
a personale delle cooperative sociali e di
enti
accreditati per i
servizi di assistenza, in molto casi con
contratti
precari e senza
intenzione politica del Comune di procedere
alla
internalizzazione del
servizio e l'assorbimento dei precari delle
cooperative, ormai quasi
900 impiegati a fronte dei circa 250 Aec
comunali, ruolo chiuso e ad
esaurimento con costi superiori rispetto
al
possibile assorbimento.
Anche il rapporto insegnante - bambini-e
che
dovrebbe essere 1-25 e
ridotto a 1-20 in presenza di disabili, di
fatto
viene superato
attraverso un meccanismo di flessibilità oraria
e di
modelli organizzativi che sempre meno sono elaborazione esclusiva
come
progetto educativo e piano dell'offerta formativa dei collegi
dei
docenti, tali modleli organizzativi se non hanno l'autorizzazione
del
dipartimento centrale, non sono ritenuti idonei ed efficaci,
limitando
di fatto l'autonomia degli organi collegiali, collegio dei
docenti e
consigli di scuola per quanto riguarda i progetti formativi
e la loro
realizzazione, come prevedono i regolamenti comunali
approvati con
deliberazione del consiglio comunale fin dal 1996 e
progressivamente
modificati da giunta capitolina e su pessimi accordi
sindacali
sottoscritti da cgil cisl uil e sindacati autonomi. Tendenza
che si
riscontra sia per le scuole comunali dell'infanzia sia per gli
asili
nido. Altro punto di contrasto il piano assunzionale e i
concorsi, sia
quello pubblico sia i corsi concorsi per chi ha già
lavorato da
precaria, i tempi si sono dilatati al 2011 e per un numero
di persone
inferiore a quanto dovrebbe essere necessario, fra futuri
pensionamenti e organici necessari a garantire un servizio di qualità
e di carattere pubblico.
Invece la tendenza della giunta di Alemanno è
in continuità con quella precedente, per quanto riguarda la riduzione
del servizio pubblico di nidi e materne e dei servizi ai disabili per
l'integrazione e autonomia scolastica a servizi in concorrenza con
criteri mercantili con i servizi gestiti dai privati e con la
riduzione dei servizi a funzioni di mera custodia e vigilanza e lo
svilimento delle professionalità del personale comunale, una sorta di
passaggio all'indietro di oltre quarant'anni sotto il profilo
didattico e pedagogico.
Per questo il sindacato Usi Ait Enti Locali ha
riproclamato lo stato di agitazione e le forme di mobilitazione anche
per riuscire a far mettere in agenda del tavolo di confronto da parte
delle 171 RSU elette come soggetto trattante al Comune, le
rivendicazioni uscite dalle assemblee del personale e dalle numerose
segnalazioni, con una
assemblea sindacale per le ultime tre ore di
servizio il 18 maggio,
fortemente contrastata e boicottata
dall'Amministrazione che ha
utilizzato tutti i mezzi a disposizione
per ridurne la portata e
difficoltà ci sono state anche per il
presidio chiesto dall'Usi Ait a
sostegno della assemblea generale
delle Rsu guarda caso convocata
presso il Comando del Corpo di
Polizia
Municipale, anche per ridurre la
possibilità di "dialogo"
tra
personale comunale e i componenti Rsu
eletti.
La mobilitazione
continuerà comunque come del resto si sta
facendo da quasi 4 anni,
periodicamente per i servizi educativi e
scolastici, la partita e le
questioni di principio oltre che le
materiali condizioni di lavoro
anche per la SALUTE E SICUREZZA NEI
LUOGHI DI LAVORO E PER LA TUTELA
DEL PERSONALE COMUNALE E IN APPALTO, è
troppo importante perchè passi
senza una opposizione continua.
Nella stessa giornata vi saranno
mobilitazioni anche delle RdB, che però non
hanno voluto una unità
d'azione con le lavoratrici e i lavoratori
iscritte-i all'Usi al
Comune, preferendo altre iniziative di piazza e
limitate solo al
personale dei nidi, quindi senza mettere in campo
quella dovuta e
coerente azione di intervento tra tutti i servizi della
fascia da 3
mesi a 6 anni gestiti dal Comune di Roma sia per il
personale
comunale
sia per i servizi ausiliari e di assistenza ai
disabili in
maggioranza esternalizzati.
In ogni caso impegno delle Rsu
Usi Ait
del Comune e
dei coordinamenti di settore sarà di continuare a
ricercare l'unità nella lotta tra le strutture sindacali
autorganizzate
e di base, senza per questo rinunciare alla libertà di
scelta delle
forme di lotta da adottare in base ai rapporti di forza
attualmente
esistenti e alla capacità di resistenza del personale, che
in questi
anni ha subito battute d'arresto a seguito di una campagna
ideologica
notevole delle controparti e ad una generale rassegnazione
sulla
possibilità di cambiare radicalmente le cose. La resistenza e
la
prosecuzione delle
iniziative è fattore determinante per far
riprendere
fiducia al personale e costruire momenti unificanti senza
scadere nel
corporativismo professionale e alla divisione tra nidi,
materne e
servizi esternalizzati, alla unità con il resto del
personale comunale
che soffre comunque di restringimenti di diritti,
accorpamenti di
strutture, bassi salari e indennità garantite con
meccanismi premiali
individuali, con carichi di lavoro eccessivi a
fronte di una carenza
complessiva di almeno 6000 unità di personale
rispetto a quanti ne
servirebbero per garantire servizi pubblici
decenti alla cittadinanza,
nel pieno rispetto di dignità e diritti di
chi lavora per erogarli.
NON TUTTI SONO FANNULLONI, 25000 dipendenti
comunali e circa 5000 precari
ed esternalizzati non meritano di essere
penalizzati per una minoranza
di "mele marce".
L'assemblea del 18
maggio maggio serve anche da
preparazione per quella che si svolgerà
il 27 giugno, assemblea
nazionale a Roma sulla salute e sicurezza nei
luoghi di lavoro indetta
dalla Rete nazionale sulla sicurezza sul
lavoro, rete alla quale le
strutture Usi Ait stanno dando il loro
contributo materiale e di idee.
Segreteria collegiale e Rsu USI AIT
Enti Locali
Comune di Roma
Coordinamenti Usi dei Nidi
CODAN USI, scuole materne
CISMA USI, Coord. lav. terzo settore