Re: [NuovoLab] né in Sardegna, né all'Aquila

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Author: fernanda
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To: norma, controg8, forumgenova@inventati.org, fernanda, ugo, Giovanna Caviglione, graziella bevilacqua, graziella gaggero, haidi
Old-Topics: [NuovoLab] né in Sardegna, né all'Aquila
Subject: Re: [NuovoLab] né in Sardegna, né all'Aquila

Per me va bene sia il comunicato che il volantino.
Ciao.
fernanda









At 23.26 24/04/2009, norma wrote:
>Se nessuno ha niente in contrario, manderei a
>giornali questo comunicato ( ricavato da un
>volantino dell'anno scorso, con piccole
>modifiche). Inoltre, se rimane di attualità , lo
>darei come volantino il prossimo mercoledì.
>Fatemi sapere.
>ciao
>Norma
>
>
>Rete controg8
>per la globalizzazione dei diritti
>
>A partire dal 1999 ci siamo opposti con tutte le
>nostre forze al G8 che si è svolto a Genova nel
>2001: non lo volevamo né qui, né altrove.
>
>Sostenemmo allora - e ne siamo ancora convinti -
>che la pretesa degli otto di assumere decisioni
>sulle sorti del mondo fosse del tutto
>illegittima: non esistevano ( e non esistono )
>trattati che dessero loro alcun diritto internazionale.
>
>Ritenemmo che si trattasse di una pura
>ostentazione di potere: tanto più grave perché
>attuata dagli autori e garanti di un sistema
>economico internazionale che assegna a pochi (
>il 20% dell’umanità ) l’80% delle risorse, e
>lascia il resto delle persone nella miseria .
>
>Sottolineammo che gli otto sono i maggiori
>azionisti del Fondo Monetario Internazionale e
>della Banca mondiale: proprio gli enti
>responsabili, alttraverso la politica del debito
>internazionale, del progressivo ed inesorabile immiserimento die paesi poveri.
>
>Gli otto dichiararono di perseguire progetti di
>pace: dal allora i conflitti locali ed
>internazionali sono aumentati di numero.
>L’Italia è coinvolta oggi direttamente nella
>guerra in Afghanistan, una guerra criminale,
>inutile ed illegale. Per ben tre anni ha
>partecipato alla guerra contro l’Iraq, un
>paese che non ci aveva ne’ aggredito ne’
>minacciato; e non possedeva affatto armi di distruzione di massa.
>
>Tra tanti proclami di lotta alla
>povertà l’Italia, paese ospite, promise
>allora 260 milioni di euro al Fondo Globale
>contro l’AIDS, la TBC e la malaria; denaro che non è mai stato versato.
>
>Dopo sei anni comincia lentamente ad emergere il
>fatto che in quei giorni fu sospeso lo stato di
>diritto: Carlo Giuliani è stato ucciso, e
>centinaia di persone sono state
>picchiate,umiliate, arrestate e detenute
>illegalmente. L’allora capo della polizia De
>Gennaro e funzionari indagati per gravissimi
>reati sono stati promossi, dal precedente come dall’attuale governo.
>
>Nei giorni immediatamente precedenti il g8 la
>vita della città fu sconvolta: oscene gabbie
>imprigionarono una parte del centro storico, gli
>abitanti dovettero munirsi di pass, il porto fu
>chiuso, i barboni "deportati" in campagna.
>
>Lo stesso sindaco Pericu, che inizialmente aveva
>accolto la notizia della scelta di Genova in
>modo favorevole ( aveva addirittura progettato
>di consegnare a gli otto le chiavi della
>città in argento), protestò per
>l’ingabbiamento e cercò di adoperarsi per
>limitare i danni. Purtroppo non chiese ne’ la
>sospensione ne’ l'allontanamento del g8 dalla città .
>
>Fu un governo di centrosinistra a scegliere
>Genova nel 1999 ( grazie, ministro D’Alema),
>ed un governo di centro destra a gestire il g8 e
>la "più grave violazione dei diritti umani in
>Italia dal dopoguerra". E oggi Berlusconi
>annuncia di voler spostare il carrozzone
>all'Aquila ed il centrosinistra plaude alla bella pensata.
>
>Pensiamo che il g8 non debba svolgersi in alcun
>luogo; e che ovunque si svolga meriti
>contestazioni nonviolente ( e quindi
>assolutamente consapevoli e rispettose della
>tragedia che l'Abruzzo sta vivendo) ma intransigenti.
>
>E se davvero l'Italia volesse farsi promotrice
>di una politica internazionale di pace e di
>giustizia potrebbe ritirare i propri soldati da
>tutti i teatri di guerra, in primo luogo
>dall’Afghanistan,destinando a spese sociali le
>ingenti somme risparmiate; potrebbe sostenere in
>tutte le sedi internazionali che i paesi poveri
>hanno già abbondantemente pagato i propri
>debiti; potrebbe rinunciare a dotarsi di aerei
>da combattimento F35 del costo di 12,9 miliardi
>per destinare quella somma alla ricostruzione
>dell'Abruzzo ( costo stimato dal ministro Maroni
>12 miliardi) ; riconvertire nel civile le
>proprie industrie militari, e così via.