[Hackmeeting] proposta seminario [Web sessista e autodifesa:…

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Author: Marijuana
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To: hackmeeting
Subject: [Hackmeeting] proposta seminario [Web sessista e autodifesa: per una cultura antisessista non securitaria]
il titolo è provvisorio, lungo e non riuscivo a produrre di meglio causa
stanchezza. dato che nella lista la discussione sta prendendo direzioni
abbastanza free :D ho prodotto meglio che ho potuto quello che volevo dire.
c'ho solo mezz'ora di sonno e dunque scusate se non è chiaro o se c'e'
scritta qualche scemenza.

pensavo di portare a contributo slide, schede, materiali da far circolare,
strumenti culturali per affrontare la questione. so che la questione -
cultura e + paura sarà certamente affrontata in mille altri modi. un punto
di vista di genere come dicevo serve a noi per analizzare una questione
sulla quale abbiamo difficoltà a produrre risposta politica e culturale
differente e può essere utile a tutt* come scambio positivo di
"consapevolezze".

è già copiato sul wiki.

ps: siba, ovvio che se c'hai voglia di ampliare la questione sul genere
"corpi negati" in rete sarebbe una gran cosa.

ciao

mj

***

gli ultimi provvedimenti sulla sicurezza hanno sfruttato temi sensibili per
giustificare una politica razzista e fascista.

l'ultimo tra questi: il decreto antistupri completo di articoli sullo
stalking e di riferimenti alle ronde, dimostra con chiarezza quanto sia
forte da parte del governo la volontà di attuare una politica che preferisce
la paura alla cultura, la militarizzazione delle città invece che la
presenza di più spazi e voci che renderebbero le città vive e di conseguenza
più "sicure".

La deriva autoritaria non poteva certo risparmiare il web, luogo già
sufficientemente controllato nel quale tuttavia è ancora possibile leggere
delle pagine che non siano controllate dai soliti noti.

ad invocare la sicurezza via web sono in tanti e per svariati motivi. Quello
che in questo ultimo periodo sta accadendo ha a che fare con le stesse
ragioni usate per svuotare le piazze e riempirle di ronde nella realtà.

su facebook le prime lamentele sui gruppi pro stupro, pro mafia, pro
razzismo. il senatore d'alia ha immediatamente presentato una proposta di
legge che minaccia l'oscuramento dei siti (social network compresi) sulla
base del loro contenuto. introduce dunque il reato di apologia che può a
tutti gli effetti considerarsi un reato d'opinione.

la polemica continua e si riferisce allo stalking, alla pedofilia online, ai
soggetti che pubblicano contenuti molesti soprattutto ai danni di donne e
ragazzine. Molta eco hanno le notizie che si riferiscono a stupri compiuti
su ragazzine intimidite dalla minaccia di pubblicazione di foto e video
girati con i telefonini. Si salta la discussione culturale e si criminalizza
il mezzo.

la carlucci propone di rendere vietato l'anonimato in rete. ancora prima
altri parlamentari propongono il sequestro di forum e blog equiparando
questi ultimi a veri e propri organi di stampa.

altra proposta arriva ancora da parlamentari del centro destra che chiedono
il sequestro e la chiusura di tutti gli spazi web pro anoressia e pro
bulimia. si tratta ancora di donne, ragazze e di temi sensibili. Propongono
inoltre di introdurre il reato di istigazione.

infine il ministro alfano ha annunciato di voler pensare al contenuto di you
tube e di voler proporre e approvare un provvedimento che riguarda la
regolamentazione dei contenuti e il controllo di internet in ogni senso.

Queste proposte trovano purtroppo consenso in contesti trasversali.

la scarsa conoscenza del mezzo esaspera molte paure sollecitate da chi vuole
una legittimazione sociale alla violazione della privacy.

l'anonimato viene spesso visto come impedimento ad una difesa. chi è
minacciato/a, discriminato/a, molestato/a in rete spesso considera più
urgente avere la certezza che chi minaccia, discrimina e molesta sia
identificabile.

il disinnesco della minaccia sta invece - per esempio - nei motivi culturali
che lasciano supporre a qualcuno che mettere online la foto della ex nuda
possa sortire effetti di un certo tipo.

la costruzione della paura è un fatto complesso e se riguarda uno strumento
che si conosce poco e al quale si attribuiscono strani poteri diventa ancora
più difficile spostare la questione su fatti concreti.

innanzitutto dunque è indispensabile decostruire la paura, interpretare le
possibili tipologie di molestie, imparando a conoscere le diverse modalità
attraverso le quali si manifesta il sessismo.

serve costruire una cultura antisessista, antimolestia, antiviolenza non
securitaria.

il mio contributo è di genere.

sintesi:

web sessista: cos'e'. analogie tra sessismo, fascismo e razzismo.

molestie in rete: modalità, soggetti, motivi.

web e autodifesa: conoscenza, prevenzione, decostruzione della paura,
disinnescare la molestia

analisi, per una cultura non securitaria: sessualità, immaginario, libertà
vs moralismi&decoro