UN CONVEGNO / LEZIONE all'Università
Il 12 Marzo alla facoltà di Scienze Politiche dell'Università Statale  
di Milano il Comitato Italiano per un Contratto Mondiale sull'Acqua,  
in collaborazione con la Facoltà di Scienze Politiche, l'Ufficio per  
il Servizio Sociale e per la Vita della Diocesi di Milano, il CAI/Club  
Alpino Italiano, darà vita alla tavola rotonda:
  Acqua diritto o businnes?
I relatori saranno:
Paolo Rumiz, scrittore, gionalista e viaggiatore.
Fausto De Stefani, scalatore degli 8000 m. viaggiatore dei ghiacci.
Monsignor Carlo Ferrari, Vescovo vicario della Diocesi di Milano.
Oscar del Barba Club Alpino Italiano – presidente di Cipra Italia.
Nando Dalla Chiesa scrittore e sociologo della facoltà di Scienze  
Politiche.
Marco Vitale editorialista e economista.
Coordina;
Daniele Checchi preside della facoltà di Scienze Politiche
Conclude:
Emilio Molinari Presidente del Comitato Italiano per un Contratto  
Mondiale sull'acqua.
Sono previste comunicazioni di Massimo Gatti vice presidente di AMIACQUE
e di uno studente della Facoltà
                                                        
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Una importante Iniziativa
Con la quale il Contratto Mondiale dell'Acqua intende:
-      portare nei luoghi della cultura e della ricerca i grandi temi  
del nostro tempo e fare dell'Università un luogo aperto ai movimenti e  
ai cittadini.
Le ragioni di questa iniziativa sta nella gravità di due avvenimenti  
con i quali si è chiuso il 2008 e che rappresentano due veri passaggio  
epocali.
La prima:
il 6 di Agosto 2008 il Parlamento Italiano ha votato la legge 133 che  
all'art. 23 bis, che impone a tutti gli amministratori locali del  
nostro paese, di privatizzare tutti i servizi pubblici locali: servizi  
Idrici compresi. Con ciò, tutta l'acqua potabile italiana viene  
privatizzata.
Quella dei rubinetti sarà consegnata a due multinazionali francesi,  
Suez Lyonnes des eaux e Veolia, a 4 imprese italiane dominate dalle  
stesse multinazionali, da banche come Monte dei Paschi di Siena e da  
alcuni famigerati imprenditori noti alle cronache degli affari e  
politica come Caltagirone e Pisante. Quella in bottiglia è già delle  
multinazionali: Nestlè, Coca Cola, Danone.
La seconda:
L'ONU nel 2008, ha rinviato di 3 anni il rapporto sul diritto umano  
all'acqua, rinunciando ad esercitare il compito che gli è  
istituzionalmente proprio, di indire e gestire i Forum Mondiali,  
delegandoli, ancora una volta, alle multinazionali Suez Veolia.
Sempre l'ONU in occasione del World Economic Forum di Davos ha  
consaegnato al Patto mondiale dell'acqua costituito dalle  
multinazionali dell'imbottigliamento, dell'alimentazione e  
dell'energia: Nestlè, Coca Cola, Unilever, General Elettric il compito  
di tracciare le linee di una politica mondiale dell'acqua.
E' una svolta che dovrebbe preoccuparci tutti, indipendentemente dalle  
ideologie e dei partiti a cui facciamo riferimento, per questo vi  
invitiamo a:
partecipare numerosi alla Tavola rotonda del 12 Marzo alle ore 17  
nella Facoltà di Scienze Politiche, via Conservatorio 7
                                                          
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Considerazioni sulla lunga strada del Diritto all'acqua.
La strada del Diritto all'acqua bene comune, ha subito una battuta  
d'arresto sia sul piano internazionale che nella dimensione nazionale  
del nostro paese.
Una battuta d'arresto che avviene nel silenzio dei media, nel  
disinteresse della società civile, con l'appoggio dei due massimi  
raggruppamenti politici del nostro paese.
Da qui l'esigenza di un nuovo e rinnovato impegno nella battaglia in  
entrambe le due dimensioni.
L'Università
Noi pensiamo che l'università, sia il luogo della conoscenza per  
definizione, il luogo dove si forma la cultura del nostro tempo, dove  
si formano le classi dirigenti di oggi e di domani, sia il luogo su  
cui concentrare i nostri sforzi, per lavorare assieme al corpo docente  
e agli studenti, per una nuova cultura dell'acqua che diventi materia  
di studio.
La conoscenza è un bene comune come l'acqua, è la vita dell'intelletto  
umano come l'acqua è la vita del corpo. Entrambe non possono essere  
mercificate messe nelle mani e piegate agli interessi delle grandi  
multinazionali
L'acqua è vita per tutto ciò che è vivente, è perciò ambiente, ma è  
anche nuova cultura giuridica, è economia, è agricoltura, lavoro,  
emigrazione, è esclusione, è guerra e pace, è religione ma sopratutto  
è diritto.
L'università quindi, ma anche un rapporto con il miglior mondo  
dell'informazione e della letteratura come Paolo Rumiz, con lo sport  
della montagna come Fausto de Stefani, il CAI, che vedono e conoscono  
il degrado dei ghiacciai, con la chiesa che si interroga sulla  
custodia del creato, sulla vita e la morte come esclusione dalle fonti  
primarie per la riproduzione umana.
Con gli economisti e i sociologi Marco Vitale e Nando Dalla Chiesa che  
hanno indagato sul governo dell'acqua sia pubblico che privato e sul  
rapporto acqua criminalità.
Emilio Molinari