proponiamo  un'assemblea regionale a Terni  per preparare  l'iniziativa. A  breve, dopo giro di telefonate,  comunichiamo  data ed ora. Fate sapere  adesioni
ciao
F 
invio
ai compagni del cs e del movimento il report dell'assemblea NO WAR che
si è tenuta a roma il 17 gennaio tra le cui iniziative è stata proposta
(è il punto 6, evidenziato) la manifestazione del 17 marzo a Terni in
occasione del 60 anniversario dell'assassinio da parte della celere di
Scelba dell'operaio Luigi Trastulli.
Il movimento No War prepara la sua agenda per il 2009
Report della  assemblea nazionale del 17 gennaio a Roma
Sabato mattina, prima della
 manifestazione per la Palestina, si è 
tenuta a Roma la prevista assemblea  nazionale del Patto Permanente 
contro la Guerra. La concomitanza con la manifestazione ha ridotto la 
presenza numerica ma non la rappresentatività delle realtà presenti che 
hanno contribuito al dibattito dell'assemblea.
Rispetto all'ordine  del giorno originario - preparazione della 
mobilitazione europea di aprile contro il vertice della NATO a 
Strasburgo - si è imposta nella nostra agenda la questione palestinese 
sia per gli effetti dell'aggressione israeliana a Gaza sia per la 
manifestazione pomeridiana che ha rivelato, ancora una volta, le 
potenzialità di mobilitazione e partecipazione esistenti nel paese 
indipendentemente dagli apparati politici, sindacali, associativi 
ufficiali e bipartizan.
La discussione ha visto quindi alternarsi spunti sulla Palestina e 
sulla NATO, sulle campagne di boicottaggio verso Israele e per la 
chiusura delle basi militari. Dopo le introduzioni di Nella Ginatempo, 
Sergio Cararo, Piero Bernocchi,Cristina Tuteri, Franco Grisolia e 
Alberto del Movimento Umanisti, il dibattito politico è stato buono e 
c'era una buona rappresentanza degli attivisti e attiviste delle varie 
reti  contro la guerra come Roberto Luchetti di Disarmiamoli e Luca della 
reteNowar di Roma, Angelo da Genova, Tiziano, Marco e Angelo Baracca da 
Firenze, Oreste Strano da Novara, Angelica da Napoli, Antonella da 
Lecce, Alfonso ed Ernesto da Catania. Interessante il contributo anche 
di Giorgio Massi ex ammiraglio oggi ritirato, di Mauro Cristaldi, 
Edvino Ugolini, Edoardo di Terni  e  dell'Assopace. 
E' emersa da tutti la volontà di 
continuare a organizzarsi e lottare a rete sui territori contro il 
sistema di guerra permanente.
Le proposte emerse possono essere così riassunte: 
1) unificare il percorso Palestina e NATO e proporre di fare la 
manifestazione a Strasburgo anche sul tema Palestina;
2) La creazione di un apposito gruppo di lavoro per preparare la 
partecipazione italiana di massa alla manifestazione di Strasburgo del 
4 aprile;
3) organizzare la prossima assemblea del Patto contro la guerra a 
metà marzo a Napoli dove rilanciare la campagna contro le basi militari 
con annessa iniziativa di mobilitazione presso il porto di Napoli 
davanti al comando centrale della NATO. Serve come preparazione di 
Strasburgo ma anche come rilancio della iniziativa nostra sui 
territori. Su questo arriverà una mail del gruppo di Napoli e della 
rete semprecontrolaguerra;
4) proposta di seminario a Niscemi-Sigonella entro febbraio sul 
sistema MUOS, Africom e le funzione di Sigonella nel Mediterraneo tra 
cui il pattugliamento militare anti-immigrati. A tale proposito è 
necessario unificare la lotta contro la guerra esterna a quella contro 
la guerra interna ai migranti;
5) Convegno a Vicenza il 24 marzo nel decimo anniversario dei 
bombardamenti della NATO contro  la Jugoslavia;
6) E' stato proposto anche di fare una iniziativa pubblica in piazza 
a Terni a marzo per ricordare il primo morto italiano della protesta 
antiNATO nel 1949, un operaio delle acciaierie di Terni ( la proposta è 
da articolare e da preparare con le varie realtà dell'Umbria);
7) La partecipazione attiva alla campagna di Boicottaggio- 
Disinvestimento-Sanzioni contro Israele
francoppoli
 
--- Ven 23/1/09, francoppoli <francoppoli@???> ha scritto:
Da: francoppoli <francoppoli@???>
Oggetto: 17 marzo manifestazione NO WAR a Terni
A: "bgc" <bgcinaction@???>, "nuclei studenteschi" <nucleistudenteschi@???>, "TR movimento studenti" <assemblea.terni@???>, "coordinamentoscuolapubblica coordinamento" <terni.coordinamento@???>, "tsf" <ternisocialforum@???>
Data: Venerdì 23 gennaio 2009, 22:19
invio ai compagni del cs e del movimento il report dell'assemblea NO WAR che si è tenuta a roma il 17 gennaio tra le cui iniziative è stata proposta (è il punto 6, evidenziato) la manifestazione del 17 marzo a Terni in occasione del 60 anniversario dell'assassinio da parte della celere di Scelba dell'operaio Luigi Trastulli.
Il movimento No War prepara la sua agenda per il 2009
Report della  assemblea nazionale del 17 gennaio a Roma
Sabato mattina, prima della
 manifestazione per la Palestina, si è 
tenuta a Roma la prevista assemblea  nazionale del Patto Permanente 
contro la Guerra. La concomitanza con la manifestazione ha ridotto la 
presenza numerica ma non la rappresentatività delle realtà presenti che 
hanno contribuito al dibattito dell'assemblea.
Rispetto all'ordine  del giorno originario - preparazione della 
mobilitazione europea di aprile contro il vertice della NATO a 
Strasburgo - si è imposta nella nostra agenda la questione palestinese 
sia per gli effetti dell'aggressione israeliana a Gaza sia per la 
manifestazione pomeridiana che ha rivelato, ancora una volta, le 
potenzialità di mobilitazione e partecipazione esistenti nel paese 
indipendentemente dagli apparati politici, sindacali, associativi 
ufficiali e bipartizan.
La discussione ha visto quindi alternarsi spunti sulla Palestina e 
sulla NATO, sulle campagne di boicottaggio verso Israele e per la 
chiusura delle basi militari. Dopo le introduzioni di Nella Ginatempo, 
Sergio Cararo, Piero Bernocchi,Cristina Tuteri, Franco Grisolia e 
Alberto del Movimento Umanisti, il dibattito politico è stato buono e 
c'era una buona rappresentanza degli attivisti e attiviste delle varie 
reti  contro la guerra come Roberto Luchetti di Disarmiamoli e Luca della 
reteNowar di Roma, Angelo da Genova, Tiziano, Marco e Angelo Baracca da 
Firenze, Oreste Strano da Novara, Angelica da Napoli, Antonella da 
Lecce, Alfonso ed Ernesto da Catania. Interessante il contributo anche 
di Giorgio Massi ex ammiraglio oggi ritirato, di Mauro Cristaldi, 
Edvino Ugolini, Edoardo di Terni  e  dell'Assopace. 
E' emersa da tutti la volontà di 
continuare a organizzarsi e lottare a rete sui territori contro il 
sistema di guerra permanente.
Le proposte emerse possono essere così riassunte: 
1) unificare il percorso Palestina e NATO e proporre di fare la 
manifestazione a Strasburgo anche sul tema Palestina;
2) La creazione di un apposito gruppo di lavoro per preparare la 
partecipazione italiana di massa alla manifestazione di Strasburgo del 
4 aprile;
3) organizzare la prossima assemblea del Patto contro la guerra a 
metà marzo a Napoli dove rilanciare la campagna contro le basi militari 
con annessa iniziativa di mobilitazione presso il porto di Napoli 
davanti al comando centrale della NATO. Serve come preparazione di 
Strasburgo ma anche come rilancio della iniziativa nostra sui 
territori. Su questo arriverà una mail del gruppo di Napoli e della 
rete semprecontrolaguerra;
4) proposta di seminario a Niscemi-Sigonella entro febbraio sul 
sistema MUOS, Africom e le funzione di Sigonella nel Mediterraneo tra 
cui il pattugliamento militare anti-immigrati. A tale proposito è 
necessario unificare la lotta contro la guerra esterna a quella contro 
la guerra interna ai migranti;
5) Convegno a Vicenza il 24 marzo nel decimo anniversario dei 
bombardamenti della NATO contro  la Jugoslavia;
6) E' stato proposto anche di fare una iniziativa pubblica in piazza 
a Terni a marzo per ricordare il primo morto italiano della protesta 
antiNATO nel 1949, un operaio delle acciaierie di Terni ( la proposta è 
da articolare e da preparare con le varie realtà dell'Umbria);
7) La partecipazione attiva alla campagna di Boicottaggio- 
Disinvestimento-Sanzioni contro Israele
Qui di seguito il volantino che il Patto permanente contro la guerra 
ha distribuito alla manifestazione per la Palestina di sabato 17 
gennaio
Fermiamo il massacro dei palestinesi a Gaza
Basta con l'impunità del terrorismo di stato israeliano
Rompere ogni complicità politica, militare, economica tra lo stato 
italiano e Israele
Revocare la cooperazione militare Italia-NATO-Israele
Gaza è assediata per terra e per mare da due anni chiudendo in 
trappola un milione e ottocentomila persone. La tregua non è stata 
rotta da Hamas o dalle altre organizzazioni palestinesi attive nella 
Striscia di Gaza ma dalle autorità israeliane che durante la "tregua" 
hanno ucciso 25 palestinesi, effettuato arresti e rastrellamenti in 
Cisgiordania, mantenuto chiusi i valichi impedendo ai palestinesi di 
Gaza di entrare, uscire o ricevere i rifornimenti necessari per 
sopravvivere. Dal 28 dicembre ad oggi l'esercito di occupazione 
israeliano  ha prodotto più di mille morti di cui più di 300 bambini, 
cui si assommano migliaia di feriti che non possono essere curati negli 
ospedali. Perché questi ultimi  non hanno le cure e le attrezzature 
necessarie dopo due anni di embargo, perché vengono continuamente 
bombardate e cannoneggiate anche le strutture sanitarie comprese 
ambulanze e mezzi della Croce rossa e dell'ONU, sia perché i feriti 
sono migliaia e sopravanzano i posti di ricovero e cura sia perché, ed 
è il fatto ancora più grave, si tratta di feriti da armi da guerra 
tecnologiche chiamate DIME che provocano mutilazioni sconosciute o da 
armi chimiche come il fosforo bianco. I morti e i feriti di Gaza sono 
l'ennesima azione di "pulizia etnica" che lo Stato israeliano sta 
portando avanti attraverso una guerra di occupazione che dura da 60 
anni. Complici del terrorismo di Stato israeliano, l'appoggio militare 
statunitense e il silenzio dei governi europei, che lasciano proseguire 
indisturbato in Medio Oriente il tentativo di cancellare la Palestina 
dalle carte geografiche, e con essa il suo popolo.Pertanto quella in 
corso nella  Striscia di Gaza non è una guerra ma una gigantesca 
carneficina compiuta dalla terza forza aerea al mondo contro una 
popolazione indifesa che non solo non ha uno Stato ed un esercito per 
difendersi ma è chiusa in una prigione a cielo aperto dalla quale gli è 
impedito di scappare. Lo sterminio della popolazione di Gaza non è un 
un "uso sproporzionato della forza" per reagire ai razzi lanciati da 
Hamas sulle località israeliane del Sud della Striscia , bensì 
un'azione premeditata e preparata da tempo come ammesso dallo stesso 
Ehud Barak.. Non guerra dunque, né atto di autodifesa, ma genocidio di 
un popolo per espellere tutti coloro che ostacolano il dispiegarsi 
totale dello Stato sionista monoetnico e confessionale. Tutti coloro 
che Barak ha definito " entita'terrorista" il che esprime una logica 
genocida, la rappresaglia contro un intero popolo colpevole di esistere 
e di avere eletto democraticamente Hamas.
NO AL SIONISMO SI AL BOICOTTAGGIO
Di fronte al genocidio della Palestina dobbiamo provare a spiegare  
al mondo che il Sionismo è un'ideologia che appoggia la pulizia etnica, 
l'occupazione, e ora l'omicidio di massa. Ciò di cui ora si sente il 
bisogno non è solo di una condanna della strage in corso, ma anche 
della delegittimazione di un'ideologia che produce quella politica e la 
giustifica moralmente e politicamente. Tanto quanto l'ideologia 
dell'Apartheid ha spiegato le politiche oppressive del governo 
sudafricano, questa ideologia  ha permesso a tutti i governi israeliani 
del passato e del presente di de-umanizzare i palestinesi ovunque essi 
si trovino e di aspirare a distruggerli. Collegando l'ideologia 
Sionista e le politiche del passato alle presenti atrocità, saremo in 
grado di fornire una spiegazione logica e trasparente alla campagna di 
boicottaggio, disinvestimento e sanzioni che oggi è il mezzo più 
efficace da portare avanti. Isolare politicamente Israele come fu fatto 
per il Sud Africa e il suo apartheid può realizzarsi attraverso il 
boicottaggio di massa, in tutto il mondo, dei prodotti commercializzati 
da Israele.Ciò può essere  un modo efficace per stimolare l'opinione 
pubblica, non solo contro l'attuale politica di genocidio a Gaza, ma 
per cercare una soluzione politica più avanzata per la causa 
palestinese.  Aderiamo alla campagna internazionale per il boicottaggio 
dei prodotti israeliani, invitiamo tutti a non acquistare i prodotti 
provenienti da Israele contrassegnati con il codice a barre 729. 
CHE FARE ?
Dobbiamo agire qui ed ora sugli obiettivi minimi (aprire e proteggere 
subito i corridoi umanitari in Egitto e in Israele per far defluire la 
gente, ma soprattutto fermare l'offensiva militare israeliana), sugli 
obiettivi intermedi (sanzioni contro Israele per ottenere l'abolizione 
dell'embargo e dell'assedio, campagna di boicottaggio economico e 
politico, denuncia delle complicità nel nostro paese) e sugli obiettivi 
politici generali, esigendo l'isolamento politico di Israele con il 
ritiro dell'esercito dai territori occupati, la fine dell'occupazione 
coloniale, l'abolizione  del muro e il deferimento alla Corte penale 
internazionale dei criminali di guerra israeliani.
 Stiamo preparando anche in Italia la campagna internazionale per lo 
scioglimento della NATO e lo smantellamento delle basi militari che 
vedrà nei prossimi mesi molte mobilitazioni in Europa e nel nostro 
paese. In questi anni la cooperazione militare tra la NATO, l'Italia e 
Israele è cresciuta vertiginosamente. I risultati si sono visti nelle 
distruzioni e devastazioni operate dalle forze armate israeliane contro 
le città e le popolazioni palestinesi. Questa cooperazione militare va 
fermata a tutti i costi. Israele deve essere perseguita per crimini di 
guerra. La NATO va sciolta. Le basi militari vanno smantellate. 
Su questi obiettivi dal 17 gennaio verrà avviata una campagna in 
tutta Italia e a livello internazionale.
STOP IMMEDIATO DELL'ATTACCO MILITARE ALLA STRISCIA DI GAZA
FINE DELL'EMBARGO CONTRO LA POPOLAZIONE PALESTINESE
SOSPENSIONE DI TUTTI GLI ACCORDI POLITICI, ECONOMICI
E MILITARI TRA ITALIA E ISRAELE
FINE DELL'OCCUPAZIONE ISRAELIANA DELLA PALESTINA
VITA, TERRA E LIBERTA' PER IL POPOLO PALESTINESE
      
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