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Brasile, scontri fra poliziotti per aumenti salariali*
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La polizia militare dello Stato brasiliano di San Paolo ha attaccato i 
colleghi della divisione investigativa e criminale che da più di un mese 
erano in sciopero per protestare contro i bassi salari e chiederne di 
più alti.
Gli scontri sono iniziati quando il corteo dei poliziotti ha cercato di 
raggiungere senza avere il permesso, il palazzo del governatore Josè 
Serra. Una pioggia di proiettili di gomma e un fitto lancio di 
lacrimogeni hanno generato il panico. I poliziotti non si sono fermati e 
hanno chiesto di poter parlare con il governatore per trovare una 
soluzione ai loro problemi e chiedere di negoziare un aumento salariale 
del 15 percento. Secondo Josè Serra i manifestanti non farebbero tutti 
parte del corpo di polizia e ha puntato il dito contro i sindacati e 
partiti politici rei a suo avviso di aver strumentalizzato e manipolato 
la manifestazione. Dura la replica dei rappresentanti dei manifestanti. 
Il direttore dell'Asociacion de Comisarios di San Paolo, Andrè Dahmer, 
ha fatto sapere che "il governatore non vuole il dialogo ma la guerra". 
La replica di Serra non si è fatta attendere e dopo aver invitato alla 
calma e aver confermato che in città non c'è un rischio di guerra fra 
poliziotti ha fatto sapere che la sicurezza dei cittadini è garantita. 
Gli agenti della divisione investigativa dei dipartimenti di polizia 
dello Stato di San Paolo sono in sciopero dal 16 settembre scorso e 
chiedono un aumento dei loro salari del 15 percento per il 2008 e del 12 
percento per gli anni 2009 e 2010.