*Picchiato dai vigili: "Negro"
  nuovo scandalo a Parma*
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http://www.repubblica.it/interstitial/interstitial1323248.html>
Dopo il caso della _prostituta fotografata_ 
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http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/cronaca/prostituta-reazioni/prostituta-reazioni/prostituta-reazioni.html?ref=search> 
a terra, la _denuncia di un ghanese_ <
http://parma.repubblica.it/>, che 
mostra tumefazioni e una busta del Comune dove il suo nome è scritto 
accanto _alla parola "negro"_ 
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http://parma.repubblica.it/multimedia/home/3126309>/di /G/. /TALIGNANI/ 
e /M/. /ROBUSTI
  Accusa i vigili di razzismo:"Picchiato, spogliato, offeso"
  La denuncia presentata ai carabinieri da uno studente ghanese.
  Scambiato per un pusher, ammanettato e trasportato nella cella del
  comando.
  "Sulla busta dei documenti che mi hanno riconsegnato c'è scritto
  Emmanuel negro.
  Mi hanno messo davanti un pezzo di 'fumo' e di hanno detto confessa"
http://parma.repubblica.it/dettaglio/Accusa-i-vigili-di-razzismo:-Picchiato-spogliato-offeso/1520837*
*L'hanno fermato all'uscita da scuola, braccato, pestato: un piede sopra 
alla testa, le manette e poi le botte, anche all'interno della macchina 
di servizio. Sette agenti della polizia municipale di Parma -- questa la 
denuncia fatta in mattinata ai carabinieri del Comando locale -- hanno 
aggredito alle 18,25 di ieri al parco cittadino ex Eridania Bonsu 
Emmanuel Foster, giovane studente ghanese di 22 anni -- riducendolo con 
un occhio nero, una gamba malmessa (il ragazzo zoppica) e diverse 
lesioni, come testimonia il referto ospedaliero. Ancora una volta, 
dunque, i vigili urbani di Parma -- la città della carta dei "più poteri 
ai sindaci e alla polizia municipale" finiscono nella bufera, dopo 
l'episodio della prostituta abbandonata a terra nella cella di 
sicurezza. Un nuovo grattacapo per l'assessore alla sicurezza Costantino 
Monteverdi e il sindaco Pietro Vignali, che solo due settimane fa ha 
presentato un pacchetto di sette ordinanze, ora allo studio di Roma, 
Bologna.
Portato al comando della polizia municipale il giovane è stato fatto 
spogliare, perquisito e sbattuto in cella. Il giovane racconta di essere 
stato insultato: insulti razzisti. Gli è stato negato il permesso di 
telefonare a casa: solo alle 23 è arrivato il padre dello studente. 
Senza spiegazioni plausibile davanti a quell'occhio nero "mi hanno detto 
che era caduto ed era stato fermato perché non voleva dare le sue 
generalità" ha detto il padre, il giovane è stato rilasciato. E la 
polizia ha consegnato alla famiglia Bonsu una busta del Comune di Parma 
contenente i verbali con scritto sopra: "Emmanuel negro". Solo oggi la 
famiglia ha sporto denuncia e chiede, insieme alla comunità ghanese, 
scuse ufficiali e spiegazioni.
*L'aggressione*
Come ogni giorno Emmanuel Bonsu Foster, 22 anni, ghanese regolare, è 
andato a scuola intorno alle 18,15. Le sue lezioni all'Itis serale di 
via Toscana, di fronte al parco ex Eridania, iniziano alle 18,45. Il 
giovane è entrato in classe con anticipo, ha posato la cartella (in cui 
c'erano i documenti d'identità) ed è sceso in strada a fare due passi 
nel parco, aspettando l'inizio della lezione. Sono le 18,25. "Ho visto 
due uomini che parlavano dietro di me al cellulare -- racconta -- e un 
altro che si è avvicinato. Di colpo l'uomo da solo si è avvicinato senza 
dire niente, senza identificarsi e mi ha preso le mani. Gli altri due 
sono arrivati di corsa e mi hanno accerchiato. Ho preso paura, mi sono 
liberato e sono scappato". Emmanuel, gracile, alto non più di un metro e 
settanta e che dimostra meno anni di quel che ha, inizia la sua fuga 
disperata. In poco tempo arrivano altri tre agenti. Solo uno, secondo il 
ragazzo, da come è vestito "si capiva che era della polizia". Emmanuel 
fugge per il parco ma viene rincorso e atterrato. A pancia in giù 
sull'asfalto "mi hanno messo un piede sulla testa" e "hanno cominciato a 
menarmi. Poi le manette. Uno mi ha colpito con un pugno al volto". 
Nell'aggressione "gli agenti credo abbiano usato manganelli o forse 
erano bottigliette d'acqua, non so". Il 22enne viene fatto salire sulla 
macchina della polizia municipale. Con le manette ai polsi "hanno 
continuato a colpirmi finché non ho smesso di dimenarmi" e "mi davano 
del negro". Un "negro", Emmanuel, che fra pochi mesi andrà a lavorare 
come volontario nella comunità di recupero di Betania per 
tossicodipendenti, la stessa dove adesso è ospitato Matteo Cambi.
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*Sbattuto in cella
*Senza chiare giustificazioni, a quanto riferisce il giovane, "mi hanno 
detto che ero scappato e per questo mi hanno arrestato". Emmanuel viene 
portato al comando di via del Taglio, lo stesso dove a metà agosto era 
stata rinchiusa una prostituta la cui foto a fatto il giro del mondo. Al 
comando lo fanno spogliare: "Mi hanno perquisito. Prima, al parco, mi 
avevano svuotato le tasche e preso il cellulare, la tessera 
dell'autobus, la tessera della biblioteca e qualche moneta". Emmanuel è 
completamente nudo. "Mi facevano girare fuori e dentro, fuori e dentro 
dalla cella. Avevo paura. Mi hanno obbligato a fare delle firme ma io mi 
sono opposto più volte, volevo chiamare a casa". Poi alla fine Emmanuel 
cede e firma il verbale.
*L'accusa
* Oltre alla resistenza a pubblico ufficiale e il reato di non aver 
mostrato le proprie generalità Emmanuel viene messo sotto torchio. 
Insieme a lui al parco è stato arrestato uno spacciatore. Emmanuel 
racconta: "I vigili mi hanno accusato di una cosa che io non sapevo 
cos'era, mi hanno messo davanti una cosa marrone come cioccolato, poi mi 
hanno detto di dire la verità perché hanno trovato questa cosa. C'era 
un'altra persona nella cella e la polizia mi ha detto che questo ha 
confessato tutto e che mi conosceva. Però io questo non l'avevo mai 
visto. Non so chi era".
*L'arrivo del padre
*Emmanuel chiede più volte di telefonare. "Mi è stato negato, ma sono 
maggiorenne e ne avevo diritto. Mi dicevano "negro muoviti" e poi...poi 
alle 22 hanno chiamato mio padre. Il papà di Emanuell, Alex Osei, 
metalmeccanico, in Italia dal '95, arriva al comando alle 23 insieme 
alla moglie Paulina. "Mi hanno detto che mio figlio era stato fermato 
perché era vicino ad uno spacciatore ma lui non ha voluto mostrare i 
documenti. Così l'hanno inseguito, dato che era scappato, e caricato in 
auto". Poi il padre, sotto choc appena vede il figlio, chiede agli 
agenti del comando: "Ma perché è ridotto così?. La risposta della 
municipale "è stata perché è caduto. Ma un occhio nero non te lo fai 
cadendo. Così io ho chiesto a mio figlio se era stato pestato. Lui ha 
detto solo sì". Il padre si infuria, chiede spiegazioni. "Ma quando ho 
alzato la voce e pronunciato la parola abuso mi hanno fatto il gesto con 
le mani di uscire. Mi hanno detto "Vai via". Ci hanno buttato fuori 
tutti". All'uscita, intorno alle 23, 15, nelle mani del padre, viene 
consegnata una busta con lo stemma del Comune di Parma: contiene i 
verbali e sopra c'è scritto "Emmanuel negro".
*All'ospedale
*Al Pronto soccorso di Parma Emmanuel e la sua famiglia arrivano a 
mezzanotte. Spiegano ai medici dell'aggressione: gli viene certificato 
un' ematoma, una ferita alla mano e il fatto che non abbia mai perso 
coscienza. Medicato, con ghiaccio e pomate, il giovane viene 
accompagnato a casa dal padre. Vengo avvertiti gli amici della comunità 
ghanese.
*L'epilogo
*Questa mattina la famiglia Bonsu si è riunita a casa di amici. Hanno 
raccolto tutto il materiale: la busta con scritto "negro", il verbale 
della municipale, il referto ospedaliero. Poi si sono diretti verso la 
caserma dei carabinieri, pronti a fare denuncia e "chiedere giustizia".
*Il comunicato del Comune
* Alle 11.14 l'ufficio stampa del Comune di Parma invia un comunicato 
dove si congratula con gli agenti per l'arresto di un famoso pusher 
nella zona ex Eridania. "L'assessore alla Sicurezza Costantino 
Monteverdi ha ringraziato nella giornata di oggi gli agenti della 
Polizia municipale che, dopo alcuni giorni di appostamenti, hanno 
arrestato in flagranza di reato un pusher al parco Eridania: "E' stata 
un'operazione esemplare per professionalità, risultato e correttezza 
visto che erano coinvolti anche alcuni minori. Era una segnalazione che 
arrivava dai cittadini e per questo sono soddisfatto due volte, per aver 
dato una risposta ad una richiesta reale che arrivava dai frequentatori 
del parco e, secondo, perché la Polizia municipale ha dimostrato ancora 
una volta di essere all'altezza dei compiti assegnati". Tralasciando 
però quello che viene denunciato da Emmanuel Bonsu.
