[NuovoLab] Genova: Lido, ambientalisti sul piede di guerra

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Author: ANDREA AGOSTINI
Date:  
To: forumgenova
Subject: [NuovoLab] Genova: Lido, ambientalisti sul piede di guerra
la Repubblica
Ed. Genova
Data      18-09-2008


Lido, ambientalisti sul piede di guerra
RAFFAELE NIRI

IL PRESIDENTE di Italia Nostra ne fa una questione di opportunità: «Con quale serenità opereranno i funzionari del Comune, una volta che la sindaco si è spesa in prima persona a sostegno del progetto?».
Il presidente del circolo Nuova Ecologia di Legambiente mette i piedi nel piatto : «La Vincenzi predica bene e razzola male. A parole è contro qualsiasi cosa abbia a che fare col cemento, nei fatti non c'è progetto che non contempli duecento-trecento nuovi posti auto. Cosi non va».
E la presidentessa dei Verdi, poi, ne fa una questione di principio. «La città non è un puzzle. Per il levante cittadino, poi, manca un progetto uniforme. Non si può cominciare dal Lido : bisogna iniziare dal progetto generale e poi affrontare i singoli aspetti».
Chi si aspettasse dagli ambientalisti la consueta levata di scudi preventiva, resterebbe però deluso. Sarà che il progetto di riqualificazione del Lido è
tutto un inno alla "de-cementi-ficazione", alla "ri-naturalizzazione", al "giardino lineare", sarà che sono previsti 27mila metri quadri di "cemento rimosso ", sarà che "i nuovi appartamenti previsti sono solo 25-30" male reazioni del giorno dopo la presentazione del progetto di riqualificazione sono molto più dure nei confronti della Vincenzi che in quelle della cordata guidata da Mario Corica. Così, per assurdo, nel mirino non finisce un progetto, ma chi lo dovrebbe approvare (o bocciare) .
Spiega un ambientalista storico come Federico Valerio, presidente di Italia Nostra: «Ci accusano sempre di essere il "partito del non fare" e, una volta di più, non vogliamo sparare contro preventivamente. Diamo la nostra disponibilità immediata a dare il nostro contributo al progetto, ribadiamo che alcuni punti (l'accesso al mare per tutti, la conservazione della struttura liberty del Lido, meno cemento e più verde) sono irrinunciabili. Ma, ......
non capisco la Vincenzi: c'era proprio bisogno di presenziare, nel suo doppio ruolo di sindaco e assessore all'urbanistica, alla presentazione del progetto?».
Ma questo progetto del Lido com'è? Rispettoso dell'ambiente, come dicono i progettisti, o il consueto cemento camuffato? «Visto sui giornali mi sembrain-teressante, ma è evidente che non possiamo dare un giudizio su due disegni e tre frasi - risponde Andrea Agostini di Legambiente - Noi crediamo che non abbiamo senso tappulli e controtappulli, che occorra un piano dalla Foce a Nervi e che, aldilà dei tanti discorsi, questo piano non è stato fatto. Allora, c'è un privato che presenta un progetto così importante, che prevede la costruzione di 300 parcheggi e una trentina di alloggi. Bene, bravo. La collettività cosa dice? Può la Vincenzi continuare a parole ad essere ambientalista e poi nei fatti dare il via libera al park di piazza Merani, all'Acquasola, alparkdi piazza Dante, alle piscine di Albani e, adesso, al Lido? Franca-
mente, il sindaco di Roma-che politicamente la pensa in maniera opposta alla mia-è stato eletto perché era contro i parcheggi e al park del Pincio ha detto no. Netto e semplice: no».
Ma si può dire sempre e solo no? Cristina Morelli, presidentessa dei Verdi, non è pregiudizialmente contraria al progetto delLido. «Certo, vorrei vederlo e finora è stato molto blindato - spiega - Però c'è qualcosa, in questa amministrazione, che non convince: la Vincenzi è stata eletta in base alla discontinuità e invece, per unaragione o per l'altra, alla fine il partito del cemento vince sempre. Allora, chiediamo di fermarci un momento, sul Lido come su mille altri temi. Vediamo illevante nel suo complesso, facciamo un ragionamento che riguardi l'uso del territorio, la restituzione della spiaggia alle gente. E solo a quel punto diamo l'eventuale via libera al Lido». Il dibattito, sembra chiaro, è solo all'inizio.