Author: ANDREA AGOSTINI Date: To: forumgenova Subject: [NuovoLab] urbanistica: faceva una casetta in canada...... ( ad
albaro in via bosio ).....
Un anno fa ci aveva gia' provato. Aveva presentato un progetto molto impattante in una nicchia di verde sopravvissuta in Albaro in via Bosio, adiacente a Valletta Cambiaso.
E gli era andata male. Otto piani erano veramente troppi da digerire. E cosi' ci ha riprovato.
L'architetto Grattarola ha riproposto il progetto diminuito in altezza e nei volumi ( non per buona volonta', è il frutto di anni di lotte degli ambientalisti che hanno ottenuto una revisione della delibera sul trasferimento di volumi che ha dimezzato i volumi e un ricorso al tar ( ironia: contro un progetto dello stesso Grattarola ) per una edificazione in via Puggia. La sentenza ha bocciato la salvaguardia ( dei volumi e dei profitti ) pre-delbera di aggiustamento.
Fatto salva che Grattarola fa il suo mestiere e che la speculazione edilizia sulle aree fondiarie non è un reato, l'illustrazione fatta lunedi al municipio del Mediolevante non ha avuto un grande successo e i residenti compatti hanno rigettato anche questo progetto.
Al di la della contrarieta' di fondo alla costruzione di nuove case nelle aree verdi di pregio ( a parole condivisa dalla nostra sindaca e dal suo consulente Renzo Piano, ma solo a parole ) su quel progetto ci sono tre tipi di perplessità a carico prevalentemente dei tecnici della Amministrazione Comunale.
-quella zona verde è di rilevante pregio storico ambientale e di cornice ad aree monumentali - convento -
non si capisce perchè i tecnici hanno permesso la trasformazione di una area verde agricola - l'ennesima - in area fabbricabile , di cui una parte quella sopra da adibire a servizi e quella sotto edificabile anziche' mantenere il vincolo e imporre ai proprietari la manutenzione decorosa dell'area visto che in zona non mancano certo ne i servizi ne le abitazioni di pregio.
-inoltre hanno permesso - solita delibera dei trasferimenti di volumi - il trasferimento di due lotti - capannoni da demolire - da via Fabbriche a Voltri in Albaro, e per fortuna grazie al nostro ricorso al tar - vinto - hanno dimezzato i volumi, che se no ci facevano un grattacielo.
- in quell'area c'è acqua - dicono i residenti - . in particolare ci scorre il rio parroco e anche li silenzio della Provincia.
il progetto dell' architetto Grattarola per la Parini Immobiliare ( erano presenti il signor Zanin e il signor Federighi ( che è anche ripetutamente intervenuto ) prevede due piani di box sotterranei presenta una relazione geologica fino a 3 metri e 90, ma il progetto prevede di scendere a 4 metri e 80 - due piani di box 2.40 m per piano - dice grattarola in persona - il che ci dice che i tecnici comunali hanno dato parere favorevole al progetto precedente e si appresterebbero a darlo senza sapere cosa c'è un metro sotto la documentazione geologica presentata - lo stesso vale per l'architetto Grattarola che è vero, fara' tutti i carotaggi, ma dopo che gli avranno dato il parere favorevole e cosi' se li sotto c'è qualcosa si discutera' di come fare e non se fare o non fare
- il traffico. il progetto prevede otto appartamenti - circa dieci metri di altezza - e 28 box su due piani sotto terra, quattordici per piano e gia' qui appare incredibile che i responsabili del traffico dicano che tutto va bene , ma se si aggiunge la prevista contruzione di una struttura a servizi nell'area superiore - 6.000 mq - e limitrofa è evidente che l'impatto sommato è molto gravoso per un'area cosi' viabilisticamente e ambientalmente fragile ( poco piu' di tre metri di larghezza e da li dovrebbero passare anche i camion per il cantiere ), ma si sa, i tecnici del comune interpretano il loro lavoro dando parere per ogni singolo progetto - e anche se qui 28 posti macchina coperti per 8 appartamenti sono un insulto alla logica viabilistica di cui evidentemente i tecnici della amministrazione non tengono conto, non è il primo caso e temo non sara' l'ultimo.
nessuno contesta il diritto legale dei costruttori di fare una speculazione fondiaria utilizzando e uniformandosi alle leggi vigenti, colpisce che i tecnici comunali nella redazione del puc, nella redazione del regolamento sul trasferimenti di volume, nell'applicazioni di norme regolamenti abbiano sistematicamente favorito la cementificazione speculativa delle aree verdi piu' pregiate del levante cittadino in osservanza di una cultura urbanistica molto in voga in italia ma certamente contraria a ogni moderna ed europea cultura urbanistica e di gestione del territorio metropolitano in totale contrarieta' ai principi , alle proposte e ai programmi enunciati dalla Sindaco di Genova e dal suo consulente Renzo Piano.
e ancora una volta spetta alla politica la responsabilità di rispettare i patti con i cittadini che hanno votato programmi ed impegni ben precisi ed inequivocabilmente discontinui rispetto al passato.
Legambiente ha gia' fatto la sua proposta: una variante di salvaguardia che bloccando l'assalto al verde permetta di discutere con la dovuta pacatezza tra i vari soggetti interessati in vista della redazione del nuovo Puc. Non si tratta di costruire o non costruire , ma di condividere un'idea di città e darsi regole chiare e trasparenti per la gestione del territorio.