[NuovoLab] acqua Genova top rincari con +10,85%

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Author: antonio bruno
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Prezzi, acqua: Bologna la più cara, Genova top rincari con +10,85%
30/08/2008 12:31     
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Prezzi, acqua: Bologna la più cara, Genova top rincari con +10,85% L'acqua
è un bene sempre più costoso. E non solo nei paesi dove c'é penuria idrica,
ma anche in nazioni come l'Italia, che ne ha in abbondanza. Nel Belpaese
infatti le tariffe idriche negli ultimi cinque anni sono aumentate di oltre
un terzo e nell'ultimo anno sono cresciute ad un passo più rapido
dell'inflazione. E in alcune città, come Bologna, i costi idrici si
avvicinano ai massimi registrati a livello mondiale. Tariffe oltre la media
si registrano anche a Palermo, Cagliari, Firenze e Torino. L'acqua a più
buon mercato la si trova, invece, oltre che a Milano, anche a Venezia,
Trieste e Genova. Il capoluogo ligure, però, si distingue per aver
registrato il maggior rialzo negli ultimi 12 mesi: in un anno le tariffe
idriche a Genova sono aumentate del 10,85%. E' quanto emerge dal Rapporto
internazionale sull'Acqua e sui relativi costi nel 2007-2008 realizzata da
Nus Consulting Group, che fornisce una panoramica sui costi idrici in
Italia e in 14 paesi nel mondo. In Italia, secondo l'indagine, le tariffe
idriche (la fornitura presa a riferimento è relativa a un'attività
commerciale con un consumo annuo previsto di 10.000 mc) sono aumentate in
un anno dai 95,5392 centesimi di euro al metro cubo del 2007 ai 100,0323
cent/mc del 2008, mettendo a segno un rialzo del 4,7%, ben oltre il tasso
inflazione (al 3,8%). Nell'arco degli ultimi 5 anni, tra il 2003 e il 2008,
i costi idrici sono aumentati addirittura del 35,4%. Ma l'acqua non costa
allo stesso modo in tutto lo stivale. A Bologna, che è la città italiana
con il costo più alto per approvvigionamento idrico, si pagano 188,25
cent/mc, quasi come in Germania che è la nazione più cara a livello
mondiale. La tariffa applicata nel capoluogo emiliano risulta così
superiore dell'801,47% rispetto a Milano, che risulta invece la città con
il più basso costo idrico (23,4885 cent/mc).


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il secolo xix 29.8.08

Gli interventi del senatore Enrico Musso,dell’assessore Alfonso Pittaluga e
del vice presidente del Consiglio comunale Alberto Gagliardi in merito
all’Autorità Garantede i Servizi pubblici, hanno il merito di far fare
ilpunto sulle privatizzazioni e la possibilità di un controllo pubblico
sulle aziende partecipate.
Ad oggi la giunta genovese e il Consiglio comunale, di fatto hanno perso il
controllo di settori importanti dei servizi quali: energia – trasporti acqua.
Come nel caso di Iride spa,a cui il Consiglio comunale di Genova, che non
ha più nè la maggioranza azionaria nè le capacità tecniche e informative,
ha affidato il controllo del ciclo dell’acqua e dell’energia.
Inoltre, i consiglieri comunali non possonoaccedere ai verbali dei consigli
di amministrazione di queste società che gestiscono servizi così
determinante per ogni cittadino.
Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: Mediterranea Acque ha aumentato
le tariffe agli utenti genovesi e registra ricavi e utili in vertiginoso
aumento.
Un’azienda veramente pubblica reinvestirebbe gli utili nell’ammodernamento
degli impianti e/o in tariffe sociali invece che distribuirli agli
investitori privati.
L’Amt ha aumentato il biglietto del 20 per cento e diminuito il numero di
percorsi.
Afronte di tutto questo riterrei necessaria la ripubblicizzazione dei
servizi essenziali, ma per far questo sono necessari un quadro normativo e
una legge finanziaria che al momento realisticamente non si intravedono.
Può quindi essere utile un’autorità che controlli e sanzioni le condizioni
di svolgimento dei
servizi pubblici, che supporti il Comune agevolando l’acquisizione di
documentazione
e fornendo la professionalità indispensabile.Al tempo stesso proprio per
garantire le funzioni del consiglio comunale, ben descritte dal
vicepresidente Gagliardi, le funzioni di indirizzo e la definizione degli
standard della qualità dei servizi devono rimanere di esclusiva competenze
della stessa assemblea.
Auspichiamo quindi che la discussione che inizierà a settembre in Consiglio
comunale sia la più aperta possibile epermettadi trovare lamigliore
soluzione per la cittadinanza e rilanci il ruolo e la dignità dei consiglieri.
ANTONIOBRUNO è il capogruppo Sinistra Europea – Prc
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