[NuovoLab] Lucciole e nomadi, una crociata

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Author: Carloge
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To: Forumgenova
Subject: [NuovoLab] Lucciole e nomadi, una crociata

Repubblica Genova

Il Comune vara l´ordinanza contro i bassi a luci rosse e chiede al
prefetto pugno di ferro contro zingari e punkabbestia su richiesta della
Chiesa
Lucciole e nomadi, una crociata
Task force a San Lorenzo, Tursi accontenta la Curia
È pronta la delibera del Comune per sgomberare dalle prostitute i "bassi",
i locali nei vicoli utilizzati per il mercato del sesso: le prime diffide
ai proprietari partiranno all´inizio di settembre. «L´obiettivo - ha
spiegato l´assessore alla Sicurezza Francesco Scidone - è eliminare il
degrado che deriva dalla prostituzione e di restituire la zona della
Maddalena ad abitanti, turisti e commercianti». Su 2.500 bassi censiti,
sono 40 quelli affittati alle lucciole per 700-800 euro al mese. Ora
dovranno essere adibiti a magazzini e ad attività con partita Iva e
visibili con vetrine come previsto per gli esercizi pubblici. Chi non
ottempererà, dopo la diffida avrà una denuncia penale (se vi saranno gli
estremi anche per sfruttamento della prostituzione) e per il locale verrà
chiesto il sequestro preventivo. Trecento i controlli effettuati e 150 le
sanzioni amministrative già comminate. Quattro locali sono già stati
sequestrati, mentre sono 10 le ordinanze di sequestri amministrativi in
itinere.
Via le prostitute, largo alle partite Iva
Arriva lo sfratto alle lucciole dai bassi: "D´ora in poi solo attività a
prova di vetrina"
L´ordinanza sarà operativa tra una quindicina di giorni. Diffidati i
proprietari di 50 fondi nell´area della Maddalena
AVA ZUNINO
Entrerà in vigore entro una quindicina di giorni l´ordinanza del sindaco,
Marta Vincenzi, che intima la cessazione delle attività di prostituzione
nei "bassi" del centro storico e che prevede la denuncia all´autorità
giudiziaria per quei proprietari che non si adegueranno e la richiesta di
sequestro preventivo dell´immobile. Nello stesso tempo, nei locali al
piano terra della zona oggetto dell´ordinanza, il Comune chiederà che
siano insediate solo attività per cui è prevista la partita Iva e siano
chiusi da vetrine in modo che l´interno sia visibile. Il provvedimento
riguarda una cinquantina di locali al piano terra, tutti nell´area della
Maddalena, nella zona delimitata da via Orefici, via San Luca e via
Luccoli da una parte e via Cairoli dall´altra: «i proprietari saranno
diffidati singolarmente. Questa cinquantina di fondi siamo certi che
vengano utilizzati da prostitute, perché abbiamo fatto ripetuti controlli
che confermano quanto era già emerso nel censimento voluto dalla giunta
Pericu nel 2004». Lo ha spiegato ieri mattina l´assessore alla Sicurezza
Francesco Scidone, precisando che il testo delle ordinanze prima della
firma del sindaco verrà sottoposto al Prefetto e alla procura della
Repubblica: «occorre la collaborazione di tutte le istituzioni».
L´assessore ha spiegato che la maggioranza di questi cinquanta fondi è di
proprietà di italiani che riscuotono mediamente 700-800 euro di affitto e
che sono pochissimi quelli di proprietà di sudamericane che "lavorano" in
casa propria. Poi, per rispondere alle polemiche di questi giorni
sollevate anche da partiti della stessa maggioranza che governa il Comune
(come Pdci e Rifondazione), l´assessore Scidone ha spiegato gli obiettivi
e i presupposti del provvedimento. «L´ordinanza - ha detto - recepisce il
decreto Maroni e riguarda le "attività contrarie alla civile convivenza
che creano problemi alla sicurezza urbana", cosa che è ben diversa
dall´ordine pubblico (è questione di questo tipo, ad esempio, lo spaccio).
L´obiettivo è eliminare il degrado provocato dalle modalità di utilizzo
dei locali a piano strada, restituendo la zona alla piena fruibilità dei
residenti, dei turisti e dei commercianti che hanno protestato
ripetutamente. Ancora ieri - ha detto Scidone - ho ricevuto la lettera di
un commerciante di vico Mele che dice: sto per fallire, i clienti arrivano
all´ingresso del vicolo e poi girano sui tacchi». E allora il Comune
introdurrà dei provvedimenti per favorire: «nei locali a piano terra di
questa zona interessata dall´ordinanza, l´insediamento di attività che
portino una frequentazione, vuoi di attività commerciali o artigianali, o
pubblici esercizi. Chiederemo che in questa zona ai locali al piano terra
venga applicato il requisito di "sorvegliabilità"». Di che cosa si tratta?
«Di una misura già prevista dalle normative per i pubblici esercizi, che
impone l´adozione di vetrine trasparenti, per vedere cosa accade
all´interno, in modo che anche questo serva da deterrente. Ovviamente chi
avesse un magazzino e magari macchinari costosi non riceverà diffide».

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Carlo

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